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Installazione con Anaconda

Questo capitolo fornisce istruzioni passo-passo per l’installazione di Fedora utilizzando l’installer Anaconda. La maggior parte di questo capitolo descrive l’installazione tramite l’interfaccia grafica. È disponibile anche una modalità testuale per i sistemi senza display grafico, ma questa modalità è limitata in alcuni aspetti (ad esempio, il partizionamento personalizzato non è possibile in modalità testuale).

Se il sistema non ha la possibilità di usare la modalità grafica, è possibile:

Introduzione ad Anaconda

Il programma di installazione di Fedora, Anaconda, è diverso dalla maggior parte degli altri programmi di installazione di sistemi operativi per via della sua natura parallela. La maggior parte dei programmi di installazione segue un percorso fisso: si deve prima scegliere la lingua, poi si configura la rete, poi il tipo di installazione, poi il partizionamento, ecc. Di solito c’è un solo modo di procedere in un dato momento.

In Anaconda è necessario solo selezionare prima la lingua e le impostazioni locali, dopodiché viene presentata una schermata centrale in cui è possibile configurare la maggior parte degli aspetti dell’installazione nell’ordine che si preferisce. Questo non si applica a tutte le parti del processo di installazione, tuttavia - per esempio, quando si installa da una postazione di rete, è necessario configurare la rete prima di poter selezionare i pacchetti da installare.

Alcune schermate verranno configurate automaticamente a seconda dell’hardware e del tipo di supporto utilizzato per avviare l’installazione. È comunque possibile modificare le impostazioni rilevate in qualsiasi schermata. Le schermate che non sono state configurate automaticamente, e che quindi richiedono la vostra attenzione prima di iniziare l’installazione, sono contrassegnate da un punto esclamativo. Non è possibile avviare il processo di installazione vero e proprio prima di aver terminato la configurazione di queste impostazioni.

Ulteriori differenze compaiono in alcune schermate; in particolare, il processo di partizionamento personalizzato è molto diverso da quello di altre distribuzioni Linux. Queste differenze sono descritte nella sottosezione di ciascuna schermata.

Console e registrazione durante l’installazione

Le sezioni seguenti descrivono come accedere ai log e a una shell interattiva durante l’installazione. Questo è utile per la risoluzione dei problemi, ma non dovrebbe essere necessario nella maggior parte dei casi.

Accesso alle console

Il programma di installazione di Fedora utilizza il multiplexer di terminale tmux per visualizzare e controllare diverse finestre che è possibile utilizzare in aggiunta all’interfaccia principale. Ognuna di queste finestre ha uno scopo diverso: visualizzano diversi log, che possono essere utilizzati per risolvere eventuali problemi durante l’installazione, e una delle finestre fornisce un prompt di shell interattivo con privilegi di root, a meno che questo prompt non sia stato specificamente disabilitato tramite un’opzione di avvio o un comando Kickstart.

In generale, non c’è motivo di abbandonare l’ambiente di installazione grafico predefinito a meno che non si debba diagnosticare un problema di installazione.

Il multiplexer di terminale è in esecuzione nella console virtuale 1. Per passare dall’ambiente di installazione effettivo a tmux, premere Ctrl+Alt+F1. Per tornare all’interfaccia di installazione principale che si trova nella console virtuale 6, premere Ctrl+Alt+F6.

Se scegli l’installazione in modalità testo, inizierai nella console virtuale 1 (tmux), e passando alla console 6 si aprirà un prompt dei comandi invece di un’interfaccia grafica.

La console che esegue tmux ha 5 finestre disponibili; il loro contenuto è descritto nella tabella sottostante, insieme alle scorciatoie da tastiera utilizzate per accedervi. Si noti che le scorciatoie da tastiera sono in due parti: prima premere Ctrl+b, poi rilasciare entrambi i tasti e premere il tasto numerico per la finestra che si desidera utilizzare.

È anche possibile usare Ctrl+b n e Ctrl+b p per passare rispettivamente alla finestra tmux successiva o precedente.

Table 1. Finestre tmux disponibili
Scorciatoia Contenuto

Ctrl+b 1

Finestra principale del programma di installazione. Contiene prompt basati su testo (durante l’installazione in modalità testo o se si utilizza la modalità diretta VNC) e anche alcune informazioni di debug.

Ctrl+b 2

Prompt di shell interattivo con privilegi di root.

Ctrl+b 3

Log di installazione; visualizza i messaggi memorizzati in /tmp/anaconda.log.

Ctrl+b 4

Log di archiviazione; visualizza i messaggi relativi ai dispositivi di archiviazione dal kernel e dai servizi di sistema, memorizzati in /tmp/storage.log.

Ctrl+b 5

Log del programma; visualizza i messaggi di altre utilità di sistema, memorizzati in /tmp/program.log.

In addition to displaying diagnostic information in tmux windows, Anaconda also generates several log files, which can be transferred from the installation system. These log files are described in Log Files Generated During the Installation, and directions for transferring them from the installation system are available in Transferring Log Files from the Installation System.

Salvataggio delle schermate

È possibile premere Shift+Print Screen in qualsiasi momento durante l’installazione grafica per catturare la schermata corrente. Queste schermate vengono salvate in /tmp/anaconda-screenshots.

Additionally, you can use the autostep --autoscreenshot command in a Kickstart file to capture and save each step of the installation automatically. See autostep (optional) - Go Through Every Screen for details.

Installazione in modalità testo

L’installazione in modalità testo offre un’interfaccia interattiva e non grafica per l’installazione di Fedora. Questo può essere utile su sistemi senza capacità grafiche; tuttavia, si dovrebbero sempre considerare le alternative disponibili prima di iniziare un’installazione basata su testo. La modalità testo è limitata nella quantità di scelte che si possono fare durante l’installazione.

To start a text mode installation, boot the installation with the inst.text boot option used either at the boot command line in the boot menu, or in your PXE server configuration. See Booting the Installation for information about booting and using boot options.

There are two alternatives to text mode which can both be used even if the installation system does not have a graphical display. You can either connect to the installation system using VNC and perform an interactive graphical installation remotely (see Installing Using VNC), or you can create a Kickstart file to perform the installation automatically (see Automating the Installation with Kickstart).

Il menu principale durante un’installazione basata su testo.
Figure 1. Installazione in modalità testo

L’installazione in modalità testo segue uno schema simile all’installazione grafica: non c’è una singola progressione fissa; è possibile configurare molte impostazioni in qualsiasi ordine si desideri utilizzando la schermata di stato principale. Le schermate che sono già state configurate, automaticamente o dall’utente, sono contrassegnate come [x], e le schermate che richiedono la vostra attenzione prima che l’installazione possa iniziare sono contrassegnate con [!]. I comandi disponibili sono visualizzati sotto l’elenco delle opzioni disponibili.

I limiti dell’installazione interattiva in modalità testo includono:

  • Il programma di installazione userà sempre la lingua inglese e il layout di tastiera inglese americano. È possibile configurare le impostazioni della lingua e della tastiera, ma queste impostazioni si applicheranno solo al sistema installato, non all’installazione.

  • Non è possibile configurare alcun metodo di archiviazione avanzato (LVM, RAID software, FCoE, zFCP e iSCSI).

  • Non è possibile configurare il partizionamento personalizzato; è necessario utilizzare una delle impostazioni di partizionamento automatico. Inoltre, non è possibile configurare dove verrà installato il boot loader.

Installazione nell’interfaccia utente grafica

L’interfaccia di installazione grafica è il metodo preferito per l’installazione manuale di Fedora. Permette il pieno controllo su tutte le impostazioni disponibili, compreso il partizionamento personalizzato e la configurazione di archiviazione avanzata, ed è anche localizzata in molte lingue diverse dall’inglese, consentendo di eseguire l’intera installazione in una lingua diversa. La modalità grafica è utilizzata per impostazione predefinita quando si avvia il sistema da supporti locali (un CD, DVD o un’unità flash USB).

Le sezioni seguenti illustrano ogni schermata disponibile nel processo di installazione. Si noti che, a causa della natura parallela del programma di installazione, la maggior parte delle schermate non deve essere completata nell’ordine in cui sono descritte qui.

Ogni schermata dell’interfaccia grafica contiene un pulsante Aiuto. Questo pulsante apre il browser di aiuto Yelp visualizzando la sezione della Fedora Guida all’installazione relativa alla schermata corrente.

È anche possibile controllare il programma di installazione grafico con la tastiera. Usare Tab e Shift+Tab per scorrere gli elementi di controllo attivi (pulsanti, caselle di controllo, ecc.) nella schermata corrente, i tasti freccia Su e Giù per scorrere gli elenchi, e Sinistra e Destra per scorrere le barre degli strumenti orizzontali o le voci delle tabelle. Spazio o Invio possono essere usati per selezionare o rimuovere un elemento evidenziato dalla selezione e per espandere e comprimere i menu a discesa.

Inoltre, gli elementi di ogni schermata possono essere attivati/disattivati usando le rispettive scorciatoie. Queste scorciatoie sono evidenziate (sottolineate) quando si tiene premuto il tasto Alt; per attivare/disattivare l’elemento, premere Alt+X, dove X è la lettera evidenziata.

Your current keyboard layout is displayed in the top right hand corner. Only one layout is configured by default; if you configure more than layout in the Keyboard Layout screen (Keyboard Layout), you can switch between them by clicking the layout indicator.

Schermata di benvenuto e selezione della lingua

La prima schermata visualizzata immediatamente dopo l’avvio dell’installatore grafico è la schermata di benvenuto.

Screenshot of the Welcome screen showing language selection options.
Figure 2. Welcome Screen

Per prima cosa, seleziona la tua lingua preferita nella colonna a sinistra, quindi seleziona la tua località nella colonna a destra. Puoi usare il campo di inserimento testo nell’angolo in basso a sinistra per cercare la tua lingua invece di cercarla nell’elenco completo di oltre 70 lingue.

The language you select on this screen will be used during the installation, and it will also be used on the installed system by default. You can change the language for the installed system later, but once you click Continue on this screen, you will not be able to go back and change the language used inside the installer itself.

One language is pre-selected by default on top of the list. If network access is configured at this point (for example, if you booted from a network server instead of local media), the pre-selected language will be determined based on automatic location detection using the GeoIP module. Alternatively, if you used the inst.lang= option on the boot command line or in your PXE server configuration, this language will be selected by default, but you will still be able to change it.

After you select your language and locale, click Continue to confirm your selection and proceed to Installation Summary.

If you are installing a pre-release version of Fedora, a message will be shown after you click Continue warning you about the pre-release status of your installation media. Click I accept my fate to continue with the installation, or Get me out of here to quit the installation and reboot your system.

Riepilogo dell’installazione

La schermata Riepilogo Installazione è il punto centrale per configurare un’installazione. La maggior parte delle opzioni configurabili durante l’installazione è accessibile da qui.

The Installation Summary screen
Figure 3. Riepilogo dell’installazione

Se hai utilizzato un’opzione Kickstart o di avvio per specificare un repository di installazione su una rete, ma la rete non è disponibile all’inizio dell’installazione, il programma di installazione mostrerà la schermata Configurazione della Rete per configurare una connessione di rete prima di visualizzare la schermata Riepilogo dell’Installazione.

Lo schermo di riepilogo consiste in diversi collegamenti ad altri schermi, suddivisi in categorie. Questi collegamenti possono trovarsi in diversi stati, che sono indicati graficamente:

  • A warning symbol (yellow triangle with an exclamation mark) next to an icon means that a screen requires your attention before you start the installation. This typically happens with the Installation Destination screen, because even though there is a default automatic partitioning variant, you always have to at least confirm this selection, even if you do not want to make any changes.

  • If a link is greyed out, it means that the installer is currently configuring this section, and you must wait for the configuration to finish before accessing that screen. This typically happens when you change the installation source in the Installation Source screen and the installer is probing the new source location and gathering a list of available packages.

  • Screens with black text and no warning symbol mean that this screen does not require your attention. You can still change your settings in these screens, but it is not necessary to do so to complete the installation. This typically happens with localization settings, as these are either detected automatically, or set up on the previous screen where you select your language and locale.

A warning message is displayed at the bottom of the summary screen, and the Begin Installation button is greyed out, as long as at least one item has not been configured yet.

A screenshot of several icons in the Installation Summary screen
Figure 4. Icon States in Installation Summary

Each screen also has an explanatory text below its title, showing settings currently configured in that screen. This text may be concatenated; in that case, move your mouse cursor over it and wait until a tooltip with the full text appears.

An entry in the Installation Summary shows a truncated description and a tooltip with full text.
Figure 5. Tooltip in the Installation Summary

Once you configure everything required for the installation, you can press the Begin Installation button to start installing Fedora. This will take you to Configuration and Installation Progress. Note that as the text below this button says, nothing will be written to your hard drive before you press this button. You can press Quit at any point; this will discard all changes you made in the installer so far and reboot the system.

Data e ora

La schermata Data e Ora consente di configurare le impostazioni relative a data e ora per il tuo sistema. Questa schermata viene configurata automaticamente in base alle impostazioni selezionate nella Schermata di Benvenuto e Selezione della Lingua, ma puoi modificare le impostazioni di data, ora e posizione prima di iniziare l’installazione.

Screenshot della schermata Data e ora
Figure 6. Data e ora

Per prima cosa, seleziona la tua Regione usando il menu a tendina nell’angolo in alto a sinistra dello schermo. Poi, seleziona la tua Città, o la città più vicina alla tua posizione nello stesso fuso orario. Selezionare una posizione specifica aiuta Fedora a garantire che l’orario sia sempre impostato correttamente, includendo eventuali cambiamenti automatici per l’ora legale, se applicabile.

Puoi anche selezionare un fuso orario relativo al Greenwich Mean Time (GMT) senza impostare la tua posizione su una regione specifica. Per farlo, seleziona Etc come tua regione.

The list of cities and regions comes from the Time Zone Database (tzdata) public domain, which is maintained by the Internet Assigned Numbers Authority (IANA). The Fedora Project can not add cities or regions into this database. You can find more information at the IANA official website.

L’interruttore denominato "Network Time" nell’angolo in alto a destra dello schermo può essere utilizzato per abilitare o disabilitare la sincronizzazione dell’ora di rete tramite il Network Time Protocol (NTP). Abilitando questa opzione, l’ora di sistema verrà mantenuta corretta finché il sistema avrà accesso a Internet. Per impostazione predefinita, sono configurati quattro pool NTP; è possibile aggiungerne altri e disabilitare o rimuovere quelli predefiniti facendo clic sul pulsante a forma di ingranaggio accanto all’interruttore.

Una finestra di dialogo che consente di aggiungere o rimuovere pool NTP dalla configurazione del sistema
Figure 7. Finestra di dialogo Aggiungi e contrassegna per l’utilizzo server NTP

Se si disattiva la sincronizzazione oraria di rete, i controlli nella parte inferiore dello schermo diventeranno attivi e sarà possibile impostare manualmente la data e l’ora correnti.

After configuring your time and date settings, press the Done button in the top left corner to return to Installation Summary.

Layout della tastiera

Lo schermo Layout Tastiera ti consente di configurare uno o più layout di tastiera per il tuo sistema e un modo per passare tra di essi. Un layout di tastiera viene configurato automaticamente in base alla tua selezione nella Schermata di Benvenuto e Selezione Lingua, ma puoi modificare questo layout e aggiungerne altri prima di iniziare l’installazione.

I layout della tastiera sono impostazioni separate rispetto alle lingue di sistema e queste due impostazioni possono essere combinate come preferisci.

Tutte le impostazioni configurate in questa schermata saranno disponibili sul sistema installato e saranno immediatamente disponibili anche all’interno del programma di installazione. È possibile utilizzare l’icona della tastiera nell’angolo in alto a destra di qualsiasi schermata, oppure l’interruttore della tastiera configurato in questa schermata, per passare da un layout all’altro.

La schermata di configurazione del layout della tastiera
Figure 8. Layout della tastiera

La metà sinistra dello schermo contiene una finestra che elenca tutti i layout attualmente configurati. L’ordine in cui vengono visualizzati i layout è importante: lo stesso ordine verrà utilizzato quando si passa da un layout all’altro e il primo layout elencato sarà quello predefinito sul sistema.

Il campo di testo sul lato destro dello schermo può essere utilizzato per testare il layout attualmente selezionato.

È possibile fare clic su un layout nell’elenco per evidenziarlo. In fondo all’elenco è presente una serie di pulsanti:

  • Il pulsante + aggiunge un nuovo layout. Premendo questo pulsante, si apre una nuova finestra con un elenco di tutti i layout disponibili, raggruppati per lingua. Puoi trovare un layout sfogliando l’elenco oppure utilizzando la barra di ricerca in fondo a questa finestra. Quando trovi il layout che desideri aggiungere, evidenzialo e premi Aggiungi.

  • Il pulsante - rimuove il layout attualmente evidenziato.

  • I pulsanti su e giù possono essere utilizzati per spostare il layout evidenziato verso l’alto o verso il basso nell’elenco.

  • Il pulsante della tastiera apre una nuova finestra che offre una rappresentazione visiva del layout evidenziato.

Se si utilizza un layout che non accetta caratteri latini, come ad esempio "Russo", si consiglia di aggiungere anche il layout "Inglese (Stati Uniti)" e di configurare una combinazione di tasti per passare da un layout all’altro. Se si seleziona solo un layout senza caratteri latini, potrebbe non essere possibile immettere una password di root e credenziali utente valide in seguito durante l’installazione. Questo potrebbe impedire il completamento dell’installazione.

È anche possibile configurare un interruttore di tastiera che può essere utilizzato per passare da un layout all’altro. Per farlo, fare clic sul pulsante Opzioni sul lato destro dello schermo. Si aprirà la finestra di dialogo Opzioni di cambio layout, che consente di configurare uno o più tasti o combinazioni di tasti per il cambio. Selezionare una o più combinazioni di tasti utilizzando le caselle di controllo accanto a ciascuna e fare clic su OK per confermare la selezione.

After you finish configuring keyboard layouts and switches, click Done in the top left corner to return to Installation Summary.

_Supporto linguistico

La schermata Supporto Linguistico consente di configurare le impostazioni della lingua per il tuo sistema. La lingua predefinita è determinata dalla selezione effettuata nella Schermata di Benvenuto e Selezione della Lingua e il supporto per questa lingua non può essere rimosso. Puoi solo aggiungere lingue aggiuntive, che saranno disponibili sul sistema installato, ma non durante l’installazione.

If you want to change the default language, or the language used during the installation, you must reboot your system, start the installer again, and select a different language in Welcome Screen and Language Selection.

Adding support for another language does not automatically configure the corresponding keyboard layout. Layouts are a separate setting configured in Keyboard Layout.

La schermata di configurazione della lingua. Il lato sinistro mostra che almeno una variante di inglese e francese è stata selezionata; la colonna di destra mostra che Francese (Francia) e Francese (Canada) sono selezionati nel gruppo francese attualmente evidenziato.
Figure 9. _Supporto linguistico

Il pannello di sinistra contiene un elenco dei gruppi linguistici disponibili, come "Inglese" o "Bulgaro". Se è selezionata almeno una lingua da un gruppo, verrà visualizzato un segno di spunta accanto al gruppo e la voce dell’elenco verrà evidenziata. Questo consente di visualizzare facilmente le lingue per cui è stato configurato il supporto.

Per aggiungere il supporto per una o più lingue aggiuntive, fai clic su un gruppo nel pannello di sinistra, quindi seleziona una o più varianti regionali nel pannello di destra utilizzando le caselle di controllo accanto alle voci dell’elenco. Ripeti questa procedura per tutte le lingue per cui desideri installare il supporto.

Enabling support for some languages (typically languages which use non-Latin script) will install additional packages - for example, enabling support for one or more languages from the Arabic group will also install the arabic-support package group. For more information about packages, see Software Selection.

Once you have made your selections, click Done in the top left corner to return to Installation Summary.

Fonte di installazione

La schermata Sorgente di Installazione consente di specificare una posizione (locale o di rete) da cui scaricare e installare i pacchetti sul sistema. Questa schermata sarà configurata automaticamente nella maggior parte dei casi, ma puoi modificare le impostazioni o aggiungere fonti aggiuntive.

Normally, when you first enter the Installation Summary screen, the installer will attempt to configure an installation source based on the type of media you used to boot. The full Fedora Server DVD will configure the source as local media, the netinst ISO image will configure the closest network mirror, etc. This process takes some time, especially if the default source is a network mirror. If you plan to use a custom installation source, use the inst.askmethod boot option to skip the initial configuration; this will allow you to enter this screen immediately. See Specifying the Installation Source for information about boot options.

The Installation Source screen
Figure 10. Fonte di installazione

Le seguenti opzioni sono disponibili. Nota che non tutte potrebbero essere visualizzate.

Auto-detected installation media

This is the option selected by default if you started the installer from media containing an installation source, such as a live DVD. No additional configuration is necessary. You can click the Verify button check the media integrity.

ISO file

This option will appear if the installation program detected a partitioned hard drive with mountable file systems during boot. Select this option, click the Choose an ISO button, and browse to the installation ISO file’s location on your system. You can click the Verify button to check the file’s integrity.

On the network

Use this option to download packages to be installed from a network location instead of local media. This is the default selection on network installation media.

In most cases, the Closest mirror option available from the protocol selection drop-down menu is preferable. If this option is selected, packages for your system will be downloaded from the most suitable location (mirror).

To manually configure a network-based installation source, use the drop-down menu to specify the protocol to be used when downloading packages. This setting depends on the server you want to use. Then, type the server address (without the protocol) into the address field. If you choose NFS, a second input field will appear where you can specify custom NFS mount options.

When selecting an NFS installation source, you must specify the address with a colon (:) character separating the host name from the path. For example:

server.example.com:/path/to/directory

To configure a proxy for an HTTP or HTTPS source, click the Proxy setup button. Check Enable HTTP proxy and type the URL into the Proxy URL box. If the proxy server requires authentication, check Use Authentication and enter your user name and password. Click OK to finish the configuration.

If your HTTP or HTTPS URL refers to a repository mirror list, mark the check box under the address field.

You can also specify additional repositories in the Additional repositories section to gain access to more installation environments and software add-ons. All environments and add-ons will be available for selection in Software Selection once you finish configuring the sources.

To add a repository, click the + button. To delete a repository, select one in the list and click the - button. Click the arrow icon to revert to the previous list of repositories, i.e. to replace current entries with those that were present at the time you entered the Installation Source screen. To activate or deactivate a repository, click the check box in the Enabled column at each entry in the list.

You can name your additional repository and configure it the same way as the primary repository on the network using the input fields on the right side of the section.

Once you have selected your installation source, click Done in the top left corner to return to Installation Summary.

Selezione software

La schermata Selezione software ti permette di scegliere un Ambiente base e degli Componenti aggiuntivi. Queste opzioni determinano quali pacchetti software verranno installati sul sistema durante il processo di installazione.

This screen is only available if Installation Source is properly configured and only after the installer has downloaded package metadata from the source.

It is not possible to select specific packages during a manual installation. You can only select pre-defined environments and add-ons. If you need to control exactly which packages are installed, you must use a Kickstart file and define the packages in the %packages section. See Automating the Installation with Kickstart for information about Kickstart installations.

The availability of environments and add-ons depends on your installation source. By default, the selection depends on the installation media you used to start the installation; Fedora Server installation image will have different environments and add-ons available for selection than, for example, the Fedora Cloud image. You can change this by configuring a different installation source containing different environments.

La schermata di Selezione Software. Sul lato sinistro
Figure 11. Selezione software

To configure your software selection, first choose an environment on the left side of the screen. Only one environment can be chosen, even if more are available. Then, on the right side of the screen, select one or more add-ons which you want to install by marking the check boxes next to each add-on.

The list of add-ons is divided into two parts by a horizontal line. Add-ons above this line are defined as part of your chosen environment; if you select a different environment, the add-ons available here will change. The add-ons displayed below the separator are not specific to your chosen environment.

Environments and add-ons are defined using a comps.xml file in your installation source (for example, in the repodata/ directory on the full Fedora Server installation DVD). Review this file to see exactly which packages will be installed as part of a certain environment or add-on. For more information about the comps.xml file, see %packages (required) - Package Selection.

After you finish configuring your software selection, click Done in the top left corner to return to Installation Summary.

Destinazione di installazione

La schermata Destinazione di Installazione consente di configurare le opzioni di archiviazione, ovvero quali dischi verranno utilizzati come destinazione per l’installazione del tuo Fedora. Deve essere selezionato almeno un disco affinché l’installazione possa procedere.

For information about the theory and concepts behind disk partitioning in Linux, see Recommended Partitioning Scheme.

Se si intende utilizzare un disco che contiene già dei dati - ad esempio, se si desidera ridurre una partizione Microsoft Windows esistente e installare Fedora come secondo sistema o se si sta aggiornando una versione precedente di Fedora, assicurarsi di eseguire prima un backup di tutti i dati importanti. La manipolazione delle partizioni comporta sempre un rischio - se il processo viene interrotto o fallisce per qualsiasi motivo (errore del programma di installazione, guasto hardware, interruzione di corrente, ecc.), qualsiasi dato già presente sul disco potrebbe diventare impossibile da recuperare.

La schermata Destinazione Installazione. Sono disponibili due dischi standard locali
Figure 12. Destinazione di installazione

Nella parte superiore della schermata, tutti i dispositivi di archiviazione disponibili localmente (dischi rigidi SATA, IDE e SCSI, unità flash USB, ecc.) vengono visualizzati nella sezione Dischi standard locali. I dischi locali vengono rilevati all’avvio del programma di installazione: eventuali dispositivi di archiviazione collegati dopo l’avvio dell’installazione non verranno mostrati.

If you need to configure additional local storage devices, select Refresh on the lower-right corner. Follow the instructions in the dialog that opens. All detected disks, including any new ones, will be displayed in the Local Standard Disks section.

The Specialized & Network Disks section below shows advanced network storage (such as iSCSI and FCoE disks) currently configured. When you first open this screen, no such devices will be displayed because they can not be automatically detected; to search for network storage devices, press Add a disk button and proceed with Installation Destination - Specialized & Network Disks. Any network storage you configure will then show up in the Specialized & Network Disks the same way local disks are shown above.

Tutti i dispositivi di archiviazione che verranno utilizzati per installare Fedora hanno un’icona a forma di cerchio nero con un segno di spunta bianco. I dischi non contrassegnati da questa icona non verranno utilizzati durante l’installazione: verranno ignorati se si sceglie il partizionamento automatico e non saranno disponibili nel partizionamento manuale.

Anche i dispositivi di archiviazione USB, come le unità flash e i dischi esterni, verranno mostrati in Dischi standard locali e saranno disponibili per la selezione allo stesso modo dei dischi rigidi interni. Assicurarsi di non selezionare alcun supporto di archiviazione rimovibile come destinazione dell’installazione, a meno che non si desideri realmente farlo. Se si utilizza accidentalmente un’unità rimovibile per installare Fedora e poi la si scollega, il sistema diventerà probabilmente inutilizzabile.

Selezione del disco nella schermata Destinazione di installazione. Vengono visualizzati due dischi; verrà utilizzato solo quello a destra
Figure 13. Disco selezionato e non selezionato

After you select all disks you want to install Fedora, select one of the three options in the Storage Configuration section:

  • Automatic - If this option is selected, then after you press Done in the top left corner of the screen, the installer will determine the total amount of space on all selected disks, and it will create a Btrfs layout suitable for your system. The specifics of this layout depend on whether your system uses BIOS or UEFI firmware, and the total amount of free space on your disks. A disk-based swap partition is not created, ZRAM-based swap is used instead.

    Con il partizionamento automatico, puoi anche selezionare l’opzione Vorrei rendere disponibile ulteriore spazio qui sotto. Usa questa opzione se desideri recuperare spazio da un layout di partizionamento esistente - ad esempio, se un disco che vuoi usare contiene già un altro sistema operativo e desideri ridurre le partizioni di questo sistema per fare più spazio per Fedora. La finestra di dialogo Recupera spazio che si apre se questa opzione è selezionata è descritta più avanti in questa sezione.

  • Custom - Select this option and press Done in the top left corner of the screen to configure your system’s partitioning layout semi-manually. This requires some knowledge of the theory behind disk partitions and related concepts, but provides recommendations over the way the system will be installed. For instructions for Custom partitioning, see Manual Partitioning.

  • Advanced-Custom (Blivet-GUI) - Select this option and press Done in the top left corner of the screen to configure your system’s partitioning completely manually. This requires advanced knowledge of the theory behind disk partitions and related concepts. There are no guardrails.

Additionally, you can select Encrypt my data; this will encrypt all partitions except the ones needed to boot the system (such as /boot) using Linux Unified Key Setup (LUKS). Encrypting your hard drive is recommended. For detailed information about LUKS encryption, see the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/.

If you lose the LUKS passphrase, any encrypted partitions and the data on them will become completely inaccessible. There is no way to recover a lost passphrase. However, if you perform a Kickstart installation, you can save encryption passphrases and create backup encryption passphrases during the installation. See Automating the Installation with Kickstart for information about Kickstart installations.

To control which one of your selected storage devices will contain the boot loader, click the Full disk summary and bootloader link in the bottom left corner of the screen, and follow the instructions in Boot Loader Installation. Note that while in most cases it is sufficient to leave the boot loader in the default location, some configurations (for example, systems which require chain loading from another boot loader) will require the boot drive to be specified manually.

Dopo aver selezionato i dispositivi di archiviazione, scelto tra partizionamento automatico e manuale, configurato la cifratura e la posizione del boot loader, premere Fatto nell’angolo in alto a sinistra dello schermo. Quindi, a seconda delle impostazioni, accadrà quanto segue:

  • Se si è scelto di cifrare il disco rigido, apparirà la finestra di dialogo Passphrase per la cifratura del disco. Inserire la passphrase scelta nei campi Passphrase e Conferma. Quando lo si fa, la passphrase verrà valutata automaticamente e la sua robustezza verrà visualizzata, insieme a suggerimenti su come renderla più forte se il programma di installazione l’ha determinata come debole. Per informazioni sulla creazione di password robuste, consultare la Guida alla sicurezza di Fedora.

  • If you selected automatic partitioning and the I would like to make additional space available, or if there is not enough free space on your selected hard drives to install Fedora, the Reclaim Disk Space dialog will appear. This dialog lists all disk devices you have configured and all partitions on those devices. The bottom right corner of the dialog displays information about how much space the system needs for at least a minimal installation and how much space you have reclaimed.

    If you use the Reclaim Disk Space dialog to delete a partition, all data on that partition will be lost. If you want to preserve your data, use the Shrink option, not the Delete option.

    Innanzitutto, esaminare l’elenco dei dispositivi di archiviazione disponibili. La colonna Spazio recuperabile mostra quanto spazio può essere recuperato da ogni voce. Per recuperare spazio, selezionare un disco o una partizione e premere il pulsante Elimina per eliminare quella partizione (o tutte le partizioni su un disco selezionato), oppure Riduci per utilizzare lo spazio libero su una partizione preservando i dati esistenti. In alternativa, è possibile premere Elimina tutto nell’angolo in basso a destra; questo eliminerà tutte le partizioni esistenti su tutti i dischi e renderà questo spazio disponibile per Fedora, ma tutti i dati esistenti su tutti i dischi andranno persi.

    Dopo aver liberato abbastanza spazio per l’installazione di Fedora, premere Recupera spazio per terminare.

    No changes to any disks will be made until you press Begin Installation in Installation Summary. The Reclaim Space dialog only marks partitions for resizing or deletion, but no such action is performed immediately.

  • If you selected the Custom option, pressing Done will open the Manual Partitioning screen. See Manual Partitioning for further instructions.

Installazione Boot loader

Fedora utilizza GRUB2 (GRand Unified Bootloader versione 2) come boot loader. Il boot loader è il primo programma che viene eseguito all’avvio del computer ed è responsabile del caricamento e del trasferimento del controllo a un sistema operativo. GRUB2 può avviare qualsiasi sistema operativo compatibile (incluso Microsoft Windows) e può anche utilizzare il chain loading per trasferire il controllo ad altri boot loader per sistemi operativi non supportati.

Installing GRUB2 may overwrite your existing boot loader.

If you have other operating systems already installed, the Fedora installer will attempt to automatically detect and configure the boot loader to start them. You can manually configure any additional operating systems after you finish the installation, if they are not detected properly. For instructions on editing GRUB2 configuration, see the Fedora System Administrator’s Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/

If you are installing Fedora system with more than one disk, you may want to manually specify where the bootloader should be installed. Click the Full disk summary and bootloader link at the bottom of the Installation Destination screen. The Selected Disks dialog will appear. The bootloader will be installed on the device of your choice, or on a UEFI system, the EFI system partition will be created on that device during guided partitioning.

The Selected Disks dialog
Figure 14. Selezione del Dispositivo di Avvio

In the Boot column, a "tick" icon marks one of the devices as the intended boot device. To change the boot device, select a device from the list and click the Set as Boot Device button to install the boot loader there instead. Only one device can be set as the boot device.

To decline installation of a new boot loader, select the device currently marked for boot and click the Do not install bootloader button. This will remove the tick and ensure GRUB2 is not installed on any device.

If you choose not to install a boot loader for any reason, you will not be able to boot the system directly, and you must use another boot method, such as a stand-alone commercial boot loader application. Use this option only if you are sure you have another way to boot your system.

The boot loader may also require a special partition to be created, depending on whether your system uses BIOS or UEFI firmware and also depending on whether the boot drive has a GUID Partition Table (GPT) or a Master Boot Record (MBR, also known as msdos) label. If you use automatic partitioning, the installer will create this partition if needed. For details, see Recommended Partitioning Scheme.

Destinazione dell’installazione - Dischi specializzati e di rete

Questa parte della schermata Destinazione di Installazione consente di configurare dispositivi di archiviazione non locali, ovvero storage iSCSI e FCoE. Questa sezione sarà principalmente utile per utenti avanzati che necessitano di dischi di rete. Per le istruzioni su come configurare i dischi rigidi locali, vedere Destinazione di Installazione.

Questa sezione spiega solo come rendere disponibili i dischi di rete esistenti all’interno del programma di installazione. Non spiega come configurare la rete o un server di archiviazione, ma solo come connettersi ad essi.

Un elenco dei dispositivi di archiviazione di rete attualmente configurati
Figure 15. Destinazione di installazione - Filtri di archiviazione di rete

La schermata contiene un elenco di tutti i dispositivi di archiviazione di rete attualmente disponibili (rilevati). Quando si apre la schermata per la prima volta, l’elenco sarà vuoto nella maggior parte dei casi perché non è stato rilevato alcun dispositivo di archiviazione di rete. Il programma di installazione non tenta di rilevarlo, a meno che non si configurino i dischi di rete tramite un file Kickstart.

To add one or more storage devices to the screen so you can search them and use them in the installation, click Add iSCSI Target or Add FCoE SAN in the bottom right corner of the screen, and follow the instructions in Add iSCSI Target or Add FCoE SAN, depending on which type of network storage you want to add.

I dispositivi di archiviazione di rete rilevati e configurati correttamente dal programma di installazione verranno quindi visualizzati nell’elenco principale, insieme a informazioni identificative come Nome, WWID, Modello e Destinazione. Per ordinare l’elenco in base a una colonna specifica (ad esempio WWID), fare clic sull’intestazione della colonna.

Con risoluzioni di visualizzazione inferiori, l’elenco potrebbe essere troppo ampio per adattarsi allo schermo e alcune colonne o pulsanti potrebbero essere inizialmente nascosti. Utilizzare la barra di scorrimento orizzontale in fondo all’elenco per spostare la visualizzazione e visualizzare tutte le colonne e i controlli disponibili nella tabella.

Nella parte superiore dell’elenco sono presenti tre schede che mostrano informazioni diverse:

Ricerca

Visualizza tutti i dispositivi disponibili, indipendentemente dal tipo, e consente di filtrarli in base al loro World Wide Identifier (WWID) oppure in base alla porta, alla destinazione o al numero di unità logica (LUN) a cui si accede.

Dispositivi multipercorso

Dispositivi di archiviazione accessibili tramite più percorsi, ad esempio tramite più controller SCSI o porte Fibre Channel sullo stesso sistema.

Il programma di installazione rileva solo dispositivi di archiviazione multipath con numeri di serie lunghi 16 o 32 caratteri.

Altri Dispositivi SAN

Dispositivi disponibili su una Storage Area Network (SAN).

A seconda della scheda in cui ci si trova, è possibile filtrare i dispositivi rilevati utilizzando il campo "Filtra per". Alcune opzioni di filtro vengono compilate automaticamente in base ai dispositivi rilevati (ad esempio, se si seleziona "Filtra per:" "Fornitore", verrà visualizzato un altro menu a discesa che mostra tutti i fornitori di tutti i dispositivi rilevati). Altri filtri richiedono un input da parte dell’utente (ad esempio quando si filtra per WWID) e presentano un campo di inserimento testo anziché un menu a discesa.

In the list (regardless of how it is filtered), each device is presented on a separate row, with a check box to its left. Mark the check box to make the device available during the installation process; this will cause this device (node) to be shown in the Specialized & Network Disks section in Installation Destination. There, you can select the disk as an installation target and proceed with either manual or automatic partitioning.

I dispositivi selezionati qui non vengono automaticamente cancellati dal processo di installazione. La selezione di un dispositivo in questa schermata non mette a rischio i dati memorizzati sul dispositivo. Si noti inoltre che tutti i dispositivi non selezionati qui per il sistema installato possono essere aggiunti al sistema dopo l’installazione modificando il file /etc/fstab.

When you have selected the storage devices to make available during installation, click Done to return to Installation Destination.

Aggiungi destinazione iSCSI

Per utilizzare dispositivi di archiviazione iSCSI, l’installatore deve essere in grado di individuarli come target iSCSI e di creare una sessione iSCSI per accedervi. Entrambi questi passaggi potrebbero richiedere un nome utente e una password per l’autenticazione Challenge Handshake Authentication Protocol (CHAP).

È anche possibile configurare una destinazione iSCSI per autenticare l’iniziatore iSCSI sul sistema a cui è collegata (reverse CHAP), sia per l’individuazione che per la sessione. Utilizzati insieme, CHAP e reverse CHAP sono chiamati mutual CHAP o two-way CHAP. Il mutual CHAP offre il massimo livello di sicurezza per le connessioni iSCSI, in particolare se nome utente e password sono diversi per l’autenticazione CHAP e per l’autenticazione reverse CHAP.

Per aggiungere una destinazione di archiviazione iSCSI al sistema, seguire la procedura seguente.

Aggiungi destinazione iSCSI
  1. Fai clic sul pulsante Aggiungi iSCSI Target nell’angolo in basso a destra della schermata Destinazione Installazione - Dischi Specializzati e di Rete. Si aprirà una nuova finestra di dialogo intitolata Aggiungi iSCSI Storage Target.

  2. Inserisci l’indirizzo IP del target iSCSI nel campo Indirizzo IP del target.

  3. Specificare un nome nel campo "Nome Iniziatore iSCSI" per l’iniziatore iSCSI nel formato Nome Qualificato iSCSI (IQN). Una voce IQN valida contiene:

    • La stringa iqn. (incluso il punto).

    • Un codice data che specifica l’anno e il mese in cui è stato registrato il dominio o il sottodominio Internet della tua organizzazione, rappresentato da quattro cifre per l’anno, un trattino e due cifre per il mese, seguiti da un punto. Ad esempio, rappresenta settembre 2010 come 2010-09.

    • Il nome del dominio o sottodominio Internet della tua organizzazione, presentato in ordine inverso (con il dominio di primo livello per primo). Ad esempio, rappresenta il sottodominio storage.example.com come com.example.storage.

    • Due punti (:) seguiti da una stringa che identifica in modo univoco questo specifico iniziatore iSCSI all’interno del tuo dominio o sottodominio. Ad esempio, :diskarrays-sn-a8675309

      Un IQN completo apparirà quindi come segue:

      iqn.2010-09.com.example.storage:diskarrays-sn-a8675309

      Per riferimento, sotto il campo di input viene visualizzato anche un esempio che utilizza il formato corretto.

      For more information about IQNs, see 3.2.6. iSCSI Names in RFC 3720 - Internet Small Computer Systems Interface (iSCSI), available from https://tools.ietf.org/html/rfc3720#section-3.2.6 and 1. iSCSI Names and Addresses in RFC 3721 - Internet Small Computer Systems Interface (iSCSI) Naming and Discovery, available from https://tools.ietf.org/html/rfc3721#section-1.

  4. Specifica il tipo di autenticazione da utilizzare per la scoperta iSCSI usando il menu a tendina Tipo di autenticazione per la scoperta. A seconda del tipo di autenticazione selezionato, potrebbero diventare visibili ulteriori campi di inserimento (come Nome utente CHAP e Password CHAP). Compila le tue credenziali di autenticazione; queste dovrebbero essere fornite dalla tua organizzazione.

  5. Fai clic sul pulsante Avvia scoperta. L’installatore tenterà di individuare un target iSCSI basandosi sulle informazioni fornite e, se il target richiede l’autenticazione CHAP o CHAP inversa, tenterà di utilizzare le credenziali fornite. Questo processo potrebbe richiedere del tempo (generalmente meno di 30 secondi), a seconda della tua rete.

    Se il rilevamento non è andato a buon fine, verrà visualizzato un messaggio di errore nella finestra di dialogo. Questo messaggio varia a seconda della parte del rilevamento che ha causato il fallimento. Se il programma di installazione non ha trovato la destinazione specificata, è necessario controllare l’indirizzo IP; se il problema è un errore di autenticazione, assicurarsi di aver immesso correttamente tutte le credenziali CHAP e reverse CHAP e di avere accesso alla destinazione iSCSI.

    Il messaggio di errore "Nessun nodo rilevato" potrebbe anche significare che tutti i nodi sull’indirizzo specificato sono già configurati. Durante la rilevazione, Anaconda ignora i nodi già aggiunti.

    Se la scoperta ha avuto esito positivo, verrà visualizzato un elenco di tutti i nodi scoperti.

  6. Seleziona uno o più nodi a cui desideri accedere selezionando o deselezionando la casella di controllo accanto a ciascun nodo rilevato sul target. Sotto l’elenco, seleziona nuovamente il tipo di autenticazione che desideri utilizzare; puoi anche selezionare l’opzione "Utilizza le credenziali del rilevamento" se il nome utente e la password CHAP/reverse CHAP utilizzati per rilevare il target sono validi anche per accedervi.

    After selecting all nodes you want to use, click Log In to initiate an iSCSI session. Anaconda will attempt to log in to all selected nodes. If the login process is successful, the Add iSCSI Storage Target dialog will close, and all nodes you have configured will now be shown in the list of network disks in Installation Destination - Specialized & Network Disks.

È possibile ripetere questa procedura per rilevare ulteriori destinazioni iSCSI o per aggiungere altri nodi da una destinazione precedentemente configurata. Tuttavia, si noti che una volta fatto clic sul pulsante "Avvia individuazione" per la prima volta, non sarà possibile modificare il nome dell’iniziatore iSCSI. Se si è verificato un errore durante la configurazione del nome dell’iniziatore, è necessario riavviare l’installazione.

Aggiungi SAN FCoE

La seguente procedura spiega come aggiungere dispositivi di archiviazione Fibre Channel over Ethernet (FCoE) e renderli disponibili durante l’installazione:

Aggiungi target FCoE
  1. Fare clic sul pulsante Aggiungi FCoE SAN nell’angolo in basso a destra di Destinazione di installazione - Dischi specializzati e di rete. Si aprirà una nuova finestra di dialogo.

  2. Select the network interface (NIC) which is connected to your FCoE switch from the drop-down menu. Note that this network interface must be configured and connected - see Network & Hostname.

  3. Sotto il menu a discesa NIC ci sono due opzioni:

    Usa _DCB

    Data Center Bridging (DCB) è un insieme di miglioramenti ai protocolli Ethernet progettati per aumentare l’efficienza delle connessioni Ethernet nelle reti di storage e nei cluster. Questa opzione deve essere abilitata solo per le interfacce di rete che richiedono un client DCBX basato su host. Le configurazioni sulle interfacce che implementano un client DCBX hardware devono lasciare questa casella di controllo vuota.

    Usa VLAN automatica

    Questa opzione indica se eseguire la scoperta della VLAN. Se questa casella è selezionata, il protocollo di scoperta della VLAN FCoE Initiation Protocol (FIP) verrà eseguito sull’interfaccia Ethernet una volta convalidata la configurazione del collegamento. Se non sono già configurate, le interfacce di rete per tutte le VLAN FCoE scoperte verranno create automaticamente e le istanze FCoE verranno create sulle interfacce VLAN. Questa opzione è abilitata per impostazione predefinita.

  4. Dopo aver selezionato l’interfaccia e le opzioni da utilizzare, fare clic su "Aggiungi disco/i FCoE". I dispositivi di archiviazione FCoE rilevati verranno visualizzati nella scheda "Altri dispositivi SAN" in Destinazione di installazione - Dischi specializzati e di rete.

Partizionamento manuale

Lo schermo Partizionamento Manuale ti consente di creare manualmente una configurazione di archiviazione per il tuo sistema Fedora, offrendoti un maggiore controllo sull’archiviazione del sistema.

Nella maggior parte degli altri programmi di installazione, sia per Linux che per altri sistemi operativi, il partizionamento del disco adotta solitamente un approccio "dal basso verso l’alto". In questi programmi di installazione, si creano prima i dispositivi sottostanti, come i volumi fisici LVM, poi si crea un layout, come LVM, su di essi, quindi si creano i file system sui volumi logici e l’ultimo passaggio consiste solitamente nell’assegnazione di un punto di montaggio a ciascun volume, secondo necessità.

Anaconda utilizza un approccio opposto. Innanzitutto, si creano tutti i punti di montaggio separati necessari e tutto il necessario per crearli (la creazione di un gruppo di volumi, dei volumi logici al suo interno e dei volumi fisici in cui risiederà il gruppo di volumi) viene eseguito automaticamente. È quindi possibile regolare le impostazioni automatiche in base alle proprie esigenze.

No permanent changes will be made to your disks during the actual partitioning process. The configuration you have selected will only be written to your system after you press the Begin installation button in Installation Summary.

La schermata di Partizionamento Manuale. A questo punto
Figure 16. Partizionamento manuale

When you first open the Manual Partitioning screen, the column on the left side will display all previously existing partitions on all drives which you selected as installation targets in Installation Destination. If none of the selected drives contain any existing partitions, then a message informing you that no mount points currently exist will appear.

Here, you can choose a partitioning scheme such as LVM or BTRFS and click the Click here to create them automatically to prompt the installer to create a basic partitioning layout; this layout follows the guidelines described in Recommended Partitioning Scheme. The created layout is a basic layout where partition/volume sizes are determined automatically based on the total amount of available space.

Fare clic sul pulsante + per aggiungere un punto di montaggio. Nella finestra di dialogo che si apre, scegliere un punto di montaggio, ad esempio / o /home, e la capacità desiderata per il punto di montaggio (ad esempio 10 GB o 500 MB). Si noti che specificare il punto di montaggio è obbligatorio, ma non è necessario specificare la capacità in questo momento; questo è utile quando si aggiunge un punto di montaggio che si desidera rendere più grande di quanto consentito dallo spazio attualmente disponibile. Quindi, fare clic su Aggiungi punto di montaggio per aggiungerlo all’elenco utilizzando le impostazioni predefinite, il che significa che verrà creato come volume logico e verrà creato un nuovo gruppo di volumi, a meno che non ne esista già uno.

Quindi, seleziona il punto di montaggio appena creato dall’elenco a sinistra. Sul lato destro dello schermo verrà visualizzata una serie di controlli che ti consentiranno di modificarne il punto di montaggio, il dispositivo su cui risiederà fisicamente, la capacità, il file system, ecc. Quando modifichi un’impostazione, premi "Aggiorna impostazioni" in basso a destra. In questo modo la configurazione modificata verrà salvata; ora puoi creare un altro punto di montaggio o selezionarne uno esistente e modificarne le impostazioni.

For a description of available device and file system types, see Device, File System and RAID Types.

Per rimuovere un punto di montaggio, selezionarlo nell’elenco e premere il pulsante - qui sotto.

The exact steps for configuring your storage depend on your specific needs and your system configuration. Procedures for creating specific layouts are described further in this chapter. Before you start, you should also review Recommended Partitioning Scheme and Advice on Partitions for a list of requirements and tips for partitioning your disks for Fedora.

Sotto l’elenco dei punti di montaggio esistenti sono presenti due campi che mostrano quanto spazio libero è rimasto sui dispositivi di archiviazione e quanto spazio totale hanno.

Fai clic su X dispositivi di archiviazione selezionati per visualizzare un riepilogo dei dispositivi di archiviazione attualmente selezionati; questo può aiutarti ad orientarti in schemi di archiviazione più complessi. I dispositivi visualizzati qui sono quelli che hai selezionato in Destinazione di Installazione. Se desideri aggiungere o rimuovere dispositivi di archiviazione dalla tua configurazione, torna a quella schermata e modifica la tua selezione.

Puoi premere il pulsante Reimposta Tutto in basso a destra in qualsiasi momento per riportare la configurazione di archiviazione allo stato in cui si trovava l’ultima volta che hai aperto la schermata Partizionamento Manuale. Questo significa che se modifichi la configurazione di archiviazione, esci dalla schermata e poi torni, il pulsante Reimposta riporterà la configurazione allo stato già modificato, scartando solo le modifiche recenti, non tutte le modifiche effettuate dall’avvio dell’installer.

To discard all changes, and to also detect any new drives which have not been detected when the installer started (usually when you attached a new drive after you started), press the button marked by a circular arrow in the set of controls below the list of mount points on the left side of the screen. In the dialog window that opens, press Rescan Disks and wait until the scanning process completes. Then, press OK to return to Installation Destination; all detected disks including any new ones will be displayed in the Local Standard Disks section.

La finestra di dialogo Ripeti analisi dischi
Figure 17. Ripeti la scansione dei dischi

Dopo aver completato la configurazione dell’archiviazione di sistema, premere Fine nell’angolo in alto a sinistra per salvare la configurazione e tornare alla schermata Riepilogo installazione. A questo punto, il programma di installazione verificherà la validità della configurazione dell’archiviazione. Se viene rilevato un errore, verrà visualizzato un messaggio nella parte inferiore dello schermo. Fare clic sul messaggio per aprire una finestra di dialogo che spiega il tipo di errore rilevato (ad esempio, è stato inserito /boot in un sottovolume Btrfs o non è stata creata una partizione di avvio del BIOS quando il sistema ne richiede una).

Se viene visualizzato un messaggio di questo tipo, torna indietro e correggi gli eventuali problemi rilevati dal programma di installazione; in caso contrario, non potrai procedere con l’installazione. Puoi anche premere nuovamente "Fine" per tornare comunque al "Riepilogo dell’installazione", ma un errore di configurazione dell’archiviazione impedirà l’avvio dell’installazione vera e propria.

If no error message is displayed and if you made any changes since the last time you have visited this screen, a summary dialog will appear, displaying a detailed list of the changes you made. Review the list and click Accept Changes to proceed with Installation Summary, or click Cancel & Return to Custom Partitioning if you want to make any more changes.

Creazione delle partizioni standard

Le partizioni standard sono il tipo di partizione più comune, con il supporto più ampio tra i sistemi operativi. Ad esempio, Microsoft Windows utilizza esclusivamente partizioni fisiche e non può lavorare nativamente con LVM o Btrfs. La maggior parte delle configurazioni di partizionamento di Fedora richiederà anche almeno una partizione standard per la directory /boot, e possibilmente un’altra partizione standard con il file system BIOS Boot o EFI System per memorizzare il boot loader.

See An Introduction to Disk Partitions for additional information about the concepts behind physical partitions.

La schermata di Partizionamento Manuale
Figure 18. Crea partizione standard

Per creare punti di montaggio su partizioni fisiche standard, seguire la procedura seguente:

Creazione delle partizioni standard
  1. Fare clic sul pulsante + in fondo all’elenco che mostra i punti di montaggio esistenti. Si aprirà una nuova finestra di dialogo.

  2. Nella nuova finestra di dialogo, specifica un punto di montaggio per il quale desideri creare un punto di montaggio separato, ad esempio /. Facoltativamente, specifica una dimensione per la partizione utilizzando unità standard come MB o GB (ad esempio, 50 GB). Quindi, fai clic su Aggiungi punto di montaggio per aggiungere il punto di montaggio e tornare alla schermata principale di partizionamento.

    Quando si crea una partizione di swap, specificare swap come punto di montaggio. Per una partizione di avvio BIOS, utilizzare biosboot. Per una partizione di sistema EFI, utilizzare /boot/efi.

    Per informazioni su questi tipi di partizione, vedere Schema di partizionamento consigliato.

  3. Il punto di montaggio è stato creato utilizzando le impostazioni predefinite, ovvero come volume logico LVM. Selezionare il punto di montaggio appena creato nel riquadro a sinistra per configurarlo ulteriormente e convertirlo in una partizione fisica modificando l’opzione "Tipo di dispositivo" in "Partizione standard". Quindi, fare clic su "Aggiorna impostazioni" nell’angolo in basso a destra dello schermo.

  4. Nella sezione "Dispositivi" sul lato destro dello schermo, puoi vedere che la partizione è stata assegnata a uno o più dischi rigidi. Fai clic sul pulsante "Modifica" per configurare l’unità su cui verrà creata la partizione.

  5. Nella finestra di dialogo "Configura punto di montaggio", è possibile specificare su quali dispositivi fisici (dischi) questo volume potrebbe risiedere. È possibile selezionare uno o più dischi che verranno utilizzati per contenere questo volume tenendo premuto Ctrl e facendo clic su ciascun disco nell’elenco. Se si selezionano più dischi, Anaconda determinerà esattamente dove creare la partizione in base alla configurazione del resto dell’installazione. Per assicurarsi che questa partizione sia posizionata su un disco rigido specifico, selezionare solo quell’unità e deselezionare tutte le altre.

    Dopo aver completato la configurazione della posizione della partizione, fai clic su Salva per tornare alla schermata principale di Partizionamento manuale.

  6. Configurare altre impostazioni specifiche per la partizione: Punto di montaggio, Capacità desiderata e File system. Premere Aggiorna impostazioni per applicare eventuali modifiche alla configurazione.

Ripeti questa procedura per eventuali ulteriori partizioni standard che desideri creare.

Creazione di un RAID software

Gruppi di dischi indipendenti ridondanti (RAID) sono costruiti da più dispositivi di archiviazione disposti per offrire prestazioni migliori e, in alcune configurazioni, una maggiore tolleranza ai guasti. Consulta Tipi di Dispositivo, File System e RAID per una descrizione dei diversi tipi di RAID.

Un dispositivo RAID viene creato in un unico passaggio e i dischi vengono aggiunti o rimossi secondo necessità. È consentita una partizione RAID per disco fisico per ciascun dispositivo, quindi il numero di dischi disponibili per il programma di installazione determina i livelli di dispositivo RAID disponibili. Ad esempio, se il sistema dispone di due dischi rigidi, il programma di installazione non consentirà di creare un dispositivo RAID10, che richiede 4 partizioni separate.

This section only explains how to create software RAID with standard (physical) partitions. However, you can also configure LVM volume groups and Btrfs volumes to use RAID and place their logical volumes or Btrfs subvolumes on top of this RAID array. See Creating a Logical Volume Management (LVM) Layout and Creating a Btrfs Layout for instructions on creating RAID in LVM and Btrfs.

La schermata di Partizionamento Manuale
Figure 19. Crea RAID software

Le opzioni di configurazione RAID sono visibili solo se sono stati selezionati due o più dischi per l’installazione. Sono necessari almeno due dischi per creare un dispositivo RAID e alcuni layout RAID ne richiederanno di più. I requisiti per i diversi tipi di RAID sono descritti in Tipi di dispositivo, file system e RAID.

Per creare un RAID software, seguire la procedura seguente:

Creazione di un RAID software
  1. Fare clic sul pulsante + in fondo all’elenco che mostra i punti di montaggio esistenti. Si aprirà una nuova finestra di dialogo.

  2. Nella nuova finestra di dialogo, specifica un punto di montaggio per il quale desideri creare una partizione RAID software separata, ad esempio /. Facoltativamente, specifica una dimensione per la nuova partizione utilizzando unità standard come MB o GB (ad esempio, 50 GB). Quindi, fai clic su Aggiungi punto di montaggio per aggiungere il punto di montaggio e tornare alla schermata principale di partizionamento.

    Quando si crea un punto di montaggio per lo swap su un software RAID, specificare il punto di montaggio come swap.

  3. Il punto di montaggio è stato creato utilizzando le impostazioni predefinite, il che significa che è stato creato come volume logico LVM. Selezionare il punto di montaggio appena creato nel riquadro a sinistra per configurarlo ulteriormente e convertirlo in una partizione RAID software modificando l’opzione "Tipo di dispositivo" in "RAID".

  4. Selezionare un tipo di RAID dal menu a discesa "Livello RAID". I tipi di RAID disponibili e i relativi requisiti sono descritti in Tipi di dispositivo, file system e RAID.

  5. Nella sezione "Dispositivi" sul lato destro dello schermo, puoi vedere che la partizione è stata assegnata a diversi dischi fisici. Fai clic sul pulsante "Modifica" per configurare le unità su cui verrà creata questa partizione.

  6. Nella finestra di dialogo "Configura punto di montaggio", è possibile specificare su quali dispositivi fisici (dischi) questa partizione potrebbe risiedere. È possibile selezionare uno o più dischi che verranno utilizzati per questa partizione tenendo premuto Ctrl e facendo clic su ciascun disco nell’elenco. Per assicurarsi che questa partizione venga posizionata su un set specifico di dischi rigidi, selezionare solo tali unità e deselezionare tutte le altre.

    Dopo aver completato la configurazione della posizione della partizione, fai clic su Salva per tornare alla schermata principale di Partizionamento manuale.

  7. Configurare altre impostazioni specifiche per la partizione: Punto di montaggio, Capacità desiderata e File system. Premere Aggiorna impostazioni per applicare eventuali modifiche alla configurazione.

Ripetere questa procedura per tutte le altre partizioni standard con RAID software che si desidera creare.

Creazione di una configurazione di Logical Volume Management (LVM)

Il Logical Volume Management (LVM) offre una vista logica semplice dello spazio di archiviazione fisico sottostante, come dischi rigidi o LUN. Le partizioni sullo storage fisico sono rappresentate come volumi fisici che possono essere raggruppati in gruppi di volumi. Ogni gruppo di volumi può essere suddiviso in più volumi logici, ciascuno dei quali è analogo a una normale partizione del disco. Pertanto, i volumi logici LVM funzionano come partizioni che possono estendersi su più dischi fisici.

See Understanding LVM for additional information about the concepts behind Logical Volume Management.

Alcuni tipi di partizione, in particolare la directory /boot e le partizioni di avvio del BIOS ed EFI, non possono essere posizionati su volumi logici. Per questi tipi di partizione, utilizzare volumi fisici standard. Per ulteriori informazioni, consultare Schema di partizionamento consigliato.

La schermata di Partizionamento Manuale
Figure 20. Crea volume logico LVM

Per creare volumi logici e gruppi di volumi LVM, seguire la procedura seguente.

Creazione di volumi logici e gruppi LVM
  1. Fare clic sul pulsante + in fondo all’elenco che mostra i punti di montaggio esistenti. Si aprirà una nuova finestra di dialogo.

  2. Nella nuova finestra di dialogo, specifica un punto di montaggio per il quale desideri creare un volume logico separato, ad esempio /. Facoltativamente, specifica una dimensione per il volume utilizzando unità standard come MB o GB (ad esempio, 50 GB). Quindi, fai clic su Aggiungi punto di montaggio per aggiungere il volume e tornare alla schermata principale di partizionamento.

    Quando si crea un punto di montaggio per lo swap su LVM, specificare il punto di montaggio come swap.

  3. Il punto di montaggio è stato creato utilizzando le impostazioni predefinite, ovvero come volume logico LVM, ed è stato creato un gruppo di volumi per contenerlo. Selezionare il punto di montaggio appena creato nel riquadro a sinistra per configurarlo ulteriormente. Se si desidera utilizzare il thin provisioning per questo volume, modificare l’opzione "Tipo di dispositivo" in "Thin Provisioning LVM".

  4. Nel menu Gruppo volumi, puoi vedere che il volume è stato assegnato a un gruppo volumi creato automaticamente, il cui nome deriva dalla variante di Fedora che stai installando (ad esempio, fedora-server). Fai clic sul pulsante Modifica nel menu a discesa per accedere alle impostazioni del gruppo volumi.

  5. Nella finestra di dialogo Configura gruppo di volumi, è possibile modificare il nome del gruppo di volumi, il suo livello RAID (vedere Tipi di dispositivo, file system e RAID per informazioni sui tipi di RAID disponibili) e specificare su quali dispositivi fisici (dischi) risiederà questo gruppo di volumi. È possibile selezionare uno o più dischi che verranno utilizzati per contenere questo gruppo di volumi tenendo premuto Ctrl e facendo clic su ciascun disco nell’elenco.

    Se si seleziona un tipo di RAID ridondante (ad esempio RAID1 (Ridondanza)), il gruppo di volumi occuperà il doppio della sua dimensione effettiva sui dischi. Un gruppo di volumi da 5 GB con RAID1 occuperà 10 GB di spazio.

    Puoi anche assicurarti che il gruppo di volumi sia crittografato selezionando l’opzione Crittografa; questo abiliterà la crittografia LUKS per l’intero gruppo di volumi. Consulta il Fedora Security Guide, disponibile al https://docs.fedoraproject.org/, per informazioni sulla crittografia del disco LUKS.

    Inoltre, puoi impostare una dimensione fissa per il volume selezionando l’opzione Fisso dal menu Politica di dimensione e inserendo una dimensione per il gruppo di volumi.

    Dopo aver completato la configurazione delle impostazioni del gruppo di volumi, fare clic su Salva per tornare alla schermata principale Partizionamento manuale.

    La finestra di dialogo di configurazione non consente di specificare la dimensione delle estensioni fisiche del gruppo di volumi. La dimensione verrà sempre impostata sul valore predefinito di 4 MiB. Se si desidera creare un gruppo di volumi con diverse estensioni fisiche, è possibile crearlo manualmente passando a una shell interattiva e utilizzando il comando vgcreate, oppure utilizzare un file Kickstart con il comando volgroup --pesize=size.

  6. Se è necessario creare più di un gruppo di volumi, aprire il menu a discesa Gruppo di volumi e selezionare l’opzione Crea un nuovo gruppo di volumi. Si aprirà una nuova finestra di dialogo, identica a quella descritta nel passaggio precedente. Anche in questo caso, selezionare un nome, i dispositivi di archiviazione, le impostazioni di crittografia, il livello RAID e i criteri di dimensione per il nuovo gruppo, quindi fare clic su Salva. Il nuovo gruppo di volumi sarà quindi disponibile nel menu a discesa Gruppo di volumi; è quindi possibile esaminare i punti di montaggio esistenti e modificare questa impostazione per assegnarli a un gruppo di volumi diverso.

  7. Configurare altre impostazioni specifiche del volume logico: Punto di montaggio, Capacità desiderata, File system e Nome. Premere Aggiorna impostazioni per applicare eventuali modifiche alla configurazione.

Ripetere questa procedura per tutti i volumi logici aggiuntivi che si desidera creare. Si noti che quando si creano volumi logici LVM aggiuntivi, non viene creato automaticamente un nuovo gruppo di volumi ogni volta; al contrario, tutti i volumi aggiuntivi vengono assegnati a un gruppo esistente.

Per ogni punto di montaggio creato, rivedi le impostazioni e assicurati che sia assegnato al gruppo corretto, che abbia capacità sufficiente e che abbia un nome descrittivo, così da poter identificare il volume in seguito, se necessario.

Creazione di una configurazione Btrfs

Btrfs è un tipo di file system che offre diverse caratteristiche tipiche di un dispositivo di archiviazione. È progettato per rendere il file system tollerante agli errori e per facilitare la rilevazione e la riparazione degli stessi quando si verificano. Utilizza checksums per garantire la validità dei dati e dei metadati e supporta snapshot che possono essere utilizzati per backup, replica e isolamento dei namespace (ad esempio, per l’uso nei container).

Creating a Btrfs layout is somewhat similar to LVM (described in Creating a Logical Volume Management (LVM) Layout) with slightly different terminology. A Btrfs volume is the equivalent of an LVM volume group, and a Btrfs subvolume is similar to a LVM logical volume. An important difference to note is how Anaconda reports sizes for separate mount points: For LVM, the exact size of each logical volume is shown next to each mount point in the left pane, while with Btrfs, the total size of the entire volume is shown next to each subvolume.

Some partition types - notably the BIOS Boot and EFI partitions - cannot be placed on Btrfs subvolumes. Use standard physical volumes for them. See Recommended Partitioning Scheme for more information.

La schermata di Partizionamento Manuale
Figure 21. Crea sottovolume Btrfs

Per creare volumi e sottovolumi Btrfs, seguire la procedura seguente:

Creazione di volumi e sottovolumi Btrfs
  1. Fare clic sul pulsante + in fondo all’elenco che mostra i punti di montaggio esistenti. Si aprirà una nuova finestra di dialogo.

  2. In the new dialog window, specify a mount point for which you want to create a separate subvolume - for example, /. Anaconda will create a Btrfs subvolume for each mount point you create. Similar to directories, subvolumes have no discrete size of their own. Finally, click Add mount point to add the subvolume and return to the main partitioning screen.

    Quando si crea un punto di montaggio per lo swap su Btrfs, specificare il punto di montaggio come swap.

  3. Once the mount point is created, select the newly created mount point in the left pane, and configure it further in the right pane. When finished, click Update Settings in the bottom right corner of the screen.

  4. In the Volume area, you can see that the mount point’s subvolume has been assigned to an automatically created volume. Click the Modify button under the drop-down menu to access the configure volume settings.

  5. In the Configure Volume dialog, you can change the volume’s name, whether it’s encrypted, its RAID level (see Device, File System and RAID Types for information about available RAID types), and you can also specify which physical devices (disks) this volume should reside on. You can select one or more disks which will be used to hold this volume by holding down Ctrl and clicking each disk in the list.

    The installer supports LUKS encryption of entire Btrfs volumes. To enable, click on the Modify button under Volume. Then check Encrypt. See the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/, for information about LUKS disk encryption.

    Inoltre, puoi impostare una dimensione fissa per il volume selezionando l’opzione Fisso dal menu Politica di dimensione e inserendo una dimensione per il gruppo di volumi.

    Dopo aver completato la configurazione delle impostazioni del volume Btrfs, fare clic su Salva per tornare alla schermata principale Partizionamento manuale.

  6. If you need to create more than one Btrfs volume, open the Volume drop-down menu and select the Create a new volume option. A new dialog window will open, identical to the one described in the previous step. Again, select a name, storage devices, encryption settings, RAID level and size policy for the new volume, and click Save. The new volume will then become available in the Volume drop-down menu; you can then go through your existing mount points and change this setting to assign them to a different volume.

  7. Configure other settings specific to the subvolume - its Mount Point, Device Type, and Name. Press Update Settings to apply any changes to the configuration.

Ripetere questa procedura per tutti gli altri sottovolumi Btrfs che si desidera creare. Si noti che quando si creano sottovolumi aggiuntivi, non viene creato automaticamente un nuovo volume ogni volta; al contrario, tutti i sottovolumi aggiuntivi vengono assegnati a un volume esistente.

For each mount point you create, review its settings and make sure that it is assigned to the correct volume, that it has sufficient capacity, and that it has a descriptive name so you can identify the subvolume.

Tipi di dispositivi, file system e RAID

Fedora supporta diversi tipi di dispositivi e file system. Le liste seguenti offrono una breve descrizione di ciascun dispositivo disponibile, file system e tipo di RAID, insieme a note sul loro utilizzo.

Per selezionare un tipo di dispositivo o un file system di una partizione o di un volume logico, selezionarlo nell’elenco in Partizionamento manuale e selezionare un Tipo di dispositivo e un File system dai rispettivi menu a discesa sul lato destro dello schermo. Quindi, fare clic su Aggiorna impostazioni e ripetere la procedura per tutti i punti di montaggio che si desidera modificare.

To configure software RAID, make sure that you have enough physical hard drives selected as installation targets (the number of separate drives required for each type of RAID is noted in its description). Then, choose a RAID level when creating or modifying a Btrfs volume or LVM volume group, or select Software RAID as the device type to create software RAID with standard partitions. For detailed instructions, see Creating a Btrfs Layout, Creating a Logical Volume Management (LVM) Layout, and Creating Software RAID as needed.

Tipi di dispositivi
  • Partizione Standard - Una partizione standard può contenere un file system o uno spazio di swap. Le partizioni standard sono più comunemente utilizzate per /boot e per le partizioni di avvio BIOS ed EFI System. I volumi logici LVM o i sottovolumi Btrfs sono raccomandati per la maggior parte degli altri usi. Consulta Introduzione alle Partizioni del Disco per ulteriori informazioni sui concetti alla base delle partizioni fisiche.

  • LVM - Choosing LVM as the Device Type creates an LVM logical volume and a volume group to contain it (unless one already exists, in which case the new volume is assigned to the existing group). LVM can improve performance when using physical disks and allows you to use multiple disks for a single mount point. For information on how to create a logical volume, see Creating a Logical Volume Management (LVM) Layout. Also see Understanding LVM for some additional information about LVM in general.

  • LVM Thin Provisioning - Utilizzando il thin provisioning, è possibile gestire un pool di archiviazione di spazio libero, noto come thin pool, che può essere allocato a un numero arbitrario di dispositivi quando necessario dalle applicazioni. Il thin pool può essere espanso dinamicamente quando necessario, per un’allocazione economica dello spazio di archiviazione.

  • RAID - La creazione di due o più partizioni RAID software consente di creare un dispositivo RAID software. Una partizione RAID viene assegnata a ciascun disco del sistema. Consultare Creazione di un RAID software per istruzioni sulla creazione di un RAID software.

  • BTRFS - Btrfs è un file system con diverse funzionalità simili a quelle dei dispositivi. È in grado di indirizzare e gestire più file, file di dimensioni maggiori e volumi più grandi rispetto ai file system ext2, ext3 ed ext4. Per ulteriori informazioni sulla creazione di volumi Btrfs, consultare Creazione di un layout Btrfs.

File system
  • ext4 - Il file system ext4 è basato sul file system ext3 e presenta una serie di miglioramenti. Tra questi, il supporto per file system e file di dimensioni maggiori, un’allocazione più rapida ed efficiente dello spazio su disco, nessun limite al numero di sottodirectory all’interno di una directory, un controllo più rapido del file system e un journaling più robusto. Ext4 è il file system predefinito e consigliato utilizzato da Fedora Workstation e Cloud. La dimensione massima supportata di un singolo file system ext4 è di 50 TB.

  • ext3 - Il file system ext3 è basato sul file system ext2 e presenta un vantaggio principale: il journaling. L’utilizzo di un file system con journaling riduce i tempi di ripristino di un file system dopo un crash, poiché non è necessario verificare la coerenza dei metadati del file system eseguendo l’utilità fsck ogni volta che si verifica un crash.

  • ext2 - Un file system ext2 supporta i tipi di file Unix standard, inclusi file normali, directory o link simbolici. Offre la possibilità di assegnare nomi di file lunghi, fino a 255 caratteri.

  • swap - Le partizioni di swap vengono utilizzate per supportare la memoria virtuale. In altre parole, i dati vengono scritti in una partizione di swap quando non c’è abbastanza RAM per memorizzare i dati che il sistema sta elaborando. È consigliabile creare sempre una partizione di swap; consultare Schema di partizionamento consigliato per dettagli come la dimensione consigliata.

  • xfs - XFS è un file system altamente scalabile e ad alte prestazioni che supporta file system fino a 16 exabyte (circa 16 milioni di terabyte), file fino a 8 exabyte (circa 8 milioni di terabyte) e strutture di directory contenenti decine di milioni di voci. XFS supporta anche il journaling dei metadati, che facilita un ripristino più rapido in caso di crash. La dimensione massima supportata di un singolo file system XFS è di 500 TB. A partire da Fedora 22, XFS è il file system predefinito e consigliato su Fedora Server.

    Tieni presente che la dimensione di un file system XFS non può attualmente essere ridotta senza distruggerlo e ricrearlo. Se prevedi di dover modificare spesso le dimensioni dei tuoi file system, si sconsiglia l’uso di XFS, poiché rende l’amministrazione notevolmente più dispendiosa in termini di tempo.

  • vfat - Il file system VFAT è un file system Linux compatibile con i nomi di file lunghi di Microsoft Windows sul file system FAT.

  • BIOS Boot - Una partizione molto piccola necessaria per l’avvio da un dispositivo con una tabella delle partizioni GUID (GPT) su sistemi BIOS e UEFI in modalità di compatibilità BIOS. Per i dettagli, vedere Schema di partizionamento consigliato.

  • Partizione di sistema EFI - Una piccola partizione necessaria per l’avvio di un dispositivo con una tabella delle partizioni GUID (GPT) su un sistema UEFI. Per i dettagli, vedere Schema di partizionamento consigliato.

Tipi di RAID software
  • RAID0 (Prestazioni) - Distribuisce i dati su più dischi. Il RAID di Livello 0 offre prestazioni superiori rispetto alle partizioni standard e può essere utilizzato per raggruppare lo storage di più dischi in un unico dispositivo virtuale di grandi dimensioni. Si noti che i RAID di Livello 0 non offrono ridondanza e che il guasto di un dispositivo nell’array distrugge i dati dell’intero array. Il RAID 0 richiede almeno due dischi.

  • RAID1 (Ridondanza) - Esegue il mirroring di tutti i dati da una partizione su uno o più dischi aggiuntivi. Dispositivi aggiuntivi nell’array forniscono livelli crescenti di ridondanza. RAID 1 richiede almeno due dischi.

  • RAID4 (Controllo Errori) - Distribuisce i dati su più dischi e utilizza un disco nell’array per memorizzare le informazioni di parità, proteggendo l’array in caso di guasto di uno qualsiasi dei dischi. Poiché tutte le informazioni di parità sono memorizzate su un unico disco, l’accesso a questo disco crea un "collo di bottiglia" nelle prestazioni dell’array. Il RAID di Livello 4 richiede almeno tre dischi.

  • RAID5 (Distributed Error Checking) - Distribuisce dati e informazioni di parità su più dischi. I RAID di livello 5 offrono quindi i vantaggi prestazionali della distribuzione dei dati su più dischi, ma non condividono il collo di bottiglia prestazionale dei RAID di livello 4, poiché anche le informazioni di parità vengono distribuite attraverso l’array. Il RAID 5 richiede almeno tre dischi.

  • RAID6 (Redundant Error Checking) - I RAID di livello 6 sono simili ai RAID di livello 5, ma invece di memorizzare un solo set di dati di parità, ne memorizzano due. Il RAID 6 richiede almeno quattro dischi.

  • RAID10 (Prestazioni, Ridondanza) - I RAID di livello 10 sono RAID nidificati o RAID ibridi. Sono realizzati distribuendo i dati su set di dischi con mirroring. Ad esempio, un array RAID di livello 10 costituito da quattro partizioni RAID è costituito da due coppie di partizioni con striping con mirroring. RAID 10 richiede almeno quattro dischi.

Nella maggior parte dei casi, dovrebbero sempre essere creati almeno i seguenti punti di montaggio:

/boot - 1 GB

This partition contains the operating system kernel, which allows Fedora to boot. It also contains other files used during the bootstrap process. Due to the limitations of most firmware, creating a separate, small standard partition for this directory is recommended. In most scenarios, a 1 GB /boot partition is adequate.

Se il sistema dispone di un controller RAID hardware, tenere presente che alcuni tipi di BIOS non supportano l’avvio da tale controller. In tal caso, la partizione /boot deve essere creata su una partizione esterna all’array RAID, ad esempio su un disco rigido separato.

Nota inoltre che la directory /boot non può essere posizionata su un volume logico LVM. Utilizza una partizione standard.

/ (root) - 25 GB

Qui si trova la directory radice. La directory radice è il livello più alto della struttura delle directory. Per impostazione predefinita, tutti i file vengono scritti in questa partizione, a meno che non venga montata una partizione diversa nel percorso di scrittura (ad esempio, /boot o /home). Se si segue lo schema consigliato descritto in questa sezione, questa sarà la partizione in cui verrà installata la maggior parte dei pacchetti software.

For a minimal installation, a 10 GB root partition will be sufficient. However, for most common installations which include extra packages and a graphical user interface, the root partition should be at least 25 GB; with 75 GB being sufficient for most common use cases.

Il punto di montaggio / è il vertice della gerarchia del file system Linux ed è chiamato file system radice, o root. La directory /root, a volte pronunciata "slash-root", è la directory home dell’utente root.

/home - almeno 10 GB

Per archiviare i dati utente separatamente dai dati di sistema, creare un punto di montaggio dedicato per la directory /home. Questa partizione deve essere dimensionata in base alla quantità di dati che verranno archiviati localmente, al numero di utenti e così via. Questo consentirà di aggiornare o reinstallare Fedora senza cancellare i file di dati utente. Durante l’installazione, verrà creata una partizione /home separata se sono disponibili almeno 50 GB di spazio libero per l’installazione di Fedora.

Quando si utilizza Fedora come workstation per un uso normale con un ambiente grafico, a questo punto di montaggio dovrebbe essere assegnato il maggior spazio su disco, poiché conterrà probabilmente la maggior parte dei dati (impostazioni utente, immagini, video, ecc.).

swap - in base ai parametri del tuo sistema

Le partizioni di swap supportano la memoria virtuale; i dati vengono scritti su di esse quando non c’è abbastanza RAM per memorizzare i dati elaborati dal sistema. La dimensione di questa partizione è una funzione del carico di lavoro della memoria di sistema, non della memoria di sistema totale, e pertanto non è uguale alla dimensione totale della memoria di sistema. Pertanto, è importante analizzare quali applicazioni saranno eseguite dal sistema e il carico che tali applicazioni sosterranno per determinare il carico di lavoro della memoria di sistema. I fornitori e gli sviluppatori di applicazioni dovrebbero essere in grado di fornire indicazioni.

Quando il sistema esaurisce lo spazio di swap, il kernel termina i processi perché la memoria RAM di sistema è esaurita. Configurare troppo spazio di swap fa sì che i dispositivi di archiviazione vengano allocati ma rimangano inattivi, il che rappresenta un cattivo utilizzo delle risorse. Troppo spazio di swap può anche nascondere perdite di memoria. La dimensione massima di una partizione di swap e altre informazioni aggiuntive sono disponibili nella pagina man mkswap(8).

A partire da Fedora 33, la swap su disco non viene più creata di default. Invece, viene utilizzata automaticamente la swap basata su ZRAM. Consulta man zram-generator e man zram-generator.conf per ulteriori informazioni. Se scegli di creare una swap su disco, avrai due dispositivi di swap: uno su disco con priorità inferiore e uno basato su ZRAM con priorità superiore.

La tabella seguente fornisce la dimensione consigliata di una partizione di swap in base alla quantità di RAM nel tuo sistema e se desideri abbastanza memoria per consentire l’ibernazione del sistema. Se lasci che il programma di installazione partizioni automaticamente il sistema, la dimensione della partizione di swap verrà stabilita seguendo queste linee guida. L’impostazione del partizionamento automatico presume che l’ibernazione non sia in uso e limita la dimensione massima della partizione di swap al 10% della dimensione totale del disco rigido. Se desideri impostare uno spazio di swap sufficiente per consentire l’ibernazione, o se vuoi impostare la dimensione della partizione di swap a più del 10% dello spazio di archiviazione del sistema, devi modificare manualmente il layout del partizionamento.

Table 2. Spazio di swap di sistema consigliato
Quantità di RAM nel sistema Spazio di swap consigliato Spazio di swap consigliato se si desidera l’ibernazione

Meno di 2 GB

2 volte la quantità di RAM

3 volte la quantità di RAM

Da 2 GB a 8 GB

Pari alla quantità di RAM

2 volte la quantità di RAM

Da 8 GB a 64 GB

0,5 volte la quantità di RAM

1,5 volte la quantità di RAM

Più di 64 GB

In base al carico di lavoro

Ibernazione non consigliata

Al confine tra ciascuno degli intervalli sopra elencati (ad esempio, un sistema con 2 GB, 8 GB o 64 GB di RAM di sistema), è possibile scegliere a proprio piacimento lo spazio di swap e il supporto per l’ibernazione. Se le risorse di sistema lo consentono, aumentare lo spazio di swap potrebbe migliorare le prestazioni.

Anche la distribuzione dello spazio di swap su più dispositivi di archiviazione, in particolare su sistemi dotati di unità, controller e interfacce veloci, migliora le prestazioni dello spazio di swap.

Avvio BIOS (1 MB) o partizione di sistema EFI (200 MB)

Il boot loader GRUB2 può essere installato nel Master Boot Record (MBR) o nella GUID Partition Table (GPT) del dispositivo di avvio. Per determinare quale di questi metodi utilizzare, il programma di installazione considera le seguenti varianti:

Sistemi con firmware BIOS e sistemi UEFI in modalità di compatibilità BIOS

Se il disco è già formattato, lo schema di partizionamento viene mantenuto. Se il disco non è formattato o se sono state cancellate tutte le partizioni esistenti, il programma di installazione sceglierà quanto segue:

  • MBR se la dimensione del disco è inferiore a 2 TB (terabyte)

  • GPT se la dimensione del disco è superiore a 2 TB

    You can force the installer to use GPT on disks smaller than 2 TB by using the inst.gpt boot option as described in Boot Options. However, the opposite is not possible - you can not use MBR on disks larger than 2 TB.

    È necessario creare una partizione BIOS Boot di 1 MB per l’installazione su un sistema con firmware BIOS se il disco contenente il boot loader utilizza GPT. Se il disco utilizza un MBR, non è necessaria alcuna partizione speciale su un sistema BIOS.

Sistemi con firmware UEFI

Sui sistemi UEFI è consentito solo il formato GPT. Per installare su un disco formattato con MBR, è necessario riformattarlo e rietichettarlo. Tutti i dati attualmente presenti sul disco andranno persi.

I sistemi basati su UEFI richiedono una partizione di sistema EFI di almeno 50 MB (la dimensione consigliata è 200 MB), indipendentemente dallo schema di partizionamento.

Se il sistema richiede una partizione di avvio BIOS o una partizione di sistema EFI in base ai requisiti descritti sopra, questa partizione deve essere creata come partizione fisica standard. Non può risiedere su un volume LVM o un sottovolume Btrfs.

Si noti inoltre che se il sistema non richiede nessuna di queste partizioni, queste non verranno visualizzate nel menu File System nelle opzioni del punto di montaggio.

Molti sistemi hanno più partizioni del minimo elencato sopra. Scegliete le partizioni in base alle vostre esigenze specifiche. Consultate Consigli sulle partizioni per ulteriori informazioni e consigli.

Assegna la capacità di archiviazione solo alle partizioni di cui hai bisogno immediatamente. Puoi allocare spazio libero in qualsiasi momento, per soddisfare le esigenze man mano che si presentano.

If you are not sure how best to configure the partitions for your computer, accept the automatic default partition layout provided by the installation program as described in Installation Destination.

Consigli sulle partizioni

Non esiste un modo migliore per partizionare ogni sistema; la configurazione ottimale dipende da come intendi utilizzare il sistema in fase di installazione. Tuttavia, i seguenti suggerimenti possono aiutarti a trovare il layout ottimale per le tue esigenze:

  • Consider encrypting any partitions and volumes which might contain sensitive data. Encryption prevents unauthorized people from accessing the data on the partitions, even if they have access to the physical storage device. In most cases, you should at least encrypt the /home partition, which contains user data.

  • In some cases, creating separate mount points for directories other than /, /boot and /home may be useful; for example, on a server running a MySQL database, having a separate mount point for /var/lib/mysql will allow you to preserve the database during a reinstallation without having to restore it from backup afterwards. However, having unnecessary separate mount points will make storage administration more difficult.

  • Some special restrictions apply to certain directories with regards on which partitioning layouts can they be placed. Notably, the /boot directory must always be on a physical partition (not on an LVM volume or a Btrfs subvolume), and /usr can not be on a Btrfs subvolume.

  • Se sei nuovo a Linux, considera di consultare il Linux Filesystem Hierarchy Standard al https://refspecs.linuxfoundation.org/FHS_2.3/fhs-2.3.html per informazioni sui diversi directory di sistema e i loro contenuti.

  • Each kernel installed on your system requires approximately 20 MB on the /boot partition. The default partition size of 500 MB for /boot should suffice for most common uses; increase the size of this partition if you plan to keep many kernels installed at the same time.

  • The /var directory holds content for a number of applications, including the Apache web server, and is used by the DNF package manager to temporarily store downloaded package updates. Make sure that the partition or volume containing /var has at least 3 GB.

  • The contents of the /var directory usually change very often. This may cause problems with older solid state drives (SSDs), as they can handle a lower number of read/write cycles before becoming unusable. If your system root is on an SSD, consider creating a separate mount point for /var on a classic (platter) HDD.

  • The /usr directory holds the majority of software on a typical Fedora installation. The partition or volume containing this directory should therefore be at least 5 GB for minimal installations, and at least 10 GB for installations with a graphical environment.

  • If /usr or /var is partitioned separately from the rest of the root volume, the boot process becomes much more complex because these directories contain boot-critical components. In some situations, such as when these directories are placed on an iSCSI drive or an FCoE location, the system may either be unable to boot, or it may hang with a Device is busy error when powering off or rebooting.

    This limitation only applies to /usr or /var, not to directories below them. For example, a separate partition for /var/www will work without issues.

  • Consider leaving a portion of the space in an LVM volume group unallocated. This unallocated space gives you flexibility if your space requirements change but you do not wish to remove data from other volumes. You can also select the Thin provisioning device type for the partition to have the unused space handled automatically by the volume.

  • The size of an XFS file system can not be reduced - if you need to make a partition or volume with this file system smaller, you must back up your data, destroy the file system, and create a new, smaller one in its place. Therefore, if you expect needing to manipulate your partitioning layout later, you should use the ext4 file system instead.

  • Use Logical Volume Management (LVM) if you anticipate expanding your storage by adding more hard drives after the installation. With LVM, you can create physical volumes on the new drives, and then assign them to any volume group and logical volume as you see fit - for example, you can easily expand your system’s /home (or any other directory residing on a logical volume).

  • Creating a BIOS Boot partition or an EFI System Partition may be necessary, depending on your system’s firmware, boot drive size, and boot drive disk label. See Recommended Partitioning Scheme for information about these partitions. Note that the graphical installer will not let you create a BIOS Boot or EFI System Partition if your system does not require one - in that case, they will be hidden from the menu.

  • Se hai bisogno di apportare modifiche alla configurazione di archiviazione dopo l’installazione, i repository Fedora offrono diversi strumenti che possono aiutarti. Se preferisci uno strumento da linea di comando, prova system-storage-manager.

kdump

Questo schermo è disabilitato per impostazione predefinita. Per abilitarlo durante l’installazione, devi usare l’opzione inst.kdump_addon=on nel menu di avvio. Consulta Opzioni di Installazione Avanzate per i dettagli e Il Menu di Avvio per istruzioni su come usare opzioni di avvio personalizzate.

Utilizzare questa schermata per selezionare se Kdump verrà attivato o meno sul sistema installato e quanta memoria verrà riservata per esso se abilitato.

La schermata di configurazione di Kdump
Figure 22. kdump

L’applicazione Kdump è un meccanismo di dump del crash del kernel che, in caso di crash del sistema, cattura il contenuto della memoria del sistema al momento del guasto. Questa memoria catturata può essere analizzata per trovare la causa del crash. Se Kdump è abilitato, deve avere una piccola parte della memoria del sistema (RAM) riservata a sé stesso. Questa memoria riservata non sarà accessibile al kernel principale.

To enable Kdump on the installed system, check Enable kdump. Then, enter the amount of memory to be reserved in megabytes into the Memory To Be Reserved field.

La quantità di memoria da riservare viene determinata in base all’architettura del sistema (AMD64 e Intel64 avranno requisiti diversi rispetto a IBM Power, ad esempio) e alla quantità totale di memoria di sistema. Nella maggior parte dei casi, la prenotazione automatica sarà sufficiente. Se si preferisce utilizzare impostazioni manuali, consultare il link: https://access.redhat.com/documentation/en-US/Red_Hat_Enterprise_Linux/7/html/Kernel_Crash_Dump_Guide/appe-supported-kdump-configurations-and-targets.html#sect-kdump-memory-requirements[Guida al crash dump del kernel di Red Hat Enterprise Linux 7] per le linee guida. Questo documento contiene anche informazioni più approfondite sul funzionamento di Kdump, su come configurare impostazioni aggiuntive e su come analizzare un crash dump salvato.

Il valore Memoria di sistema utilizzabile sotto il campo di immissione della prenotazione mostra quanta memoria sarà accessibile al sistema principale una volta riservata la quantità di RAM selezionata.

Impostazioni aggiuntive, come la posizione in cui verranno salvati i dump dei crash del kernel, possono essere configurate solo dopo l’installazione, utilizzando l’interfaccia grafica system-config-kdump oppure manualmente nel file di configurazione /etc/kdump.conf.

After configuring Kdump settings, click Done in the top left corner to return to Installation Summary.

Rete & Host Name

La schermata Rete e Nome host viene utilizzata per configurare le interfacce di rete. Le opzioni selezionate qui saranno disponibili sia durante l’installazione (se necessarie per attività come il download di pacchetti da una posizione remota) sia nel sistema installato.

Network configuration is an expansive topic and many of the options available during the installation are beyond the scope of this document. For detailed information about networking, including both theoretical topics and specific instructions and examples, see the Fedora Networking Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/.

La schermata Rete e nome host. Nel riquadro a sinistra
Figure 23. Rete & Host Name

Le interfacce accessibili localmente vengono rilevate automaticamente dal programma di installazione e non possono essere aggiunte o eliminate manualmente. Tutte le interfacce rilevate sono elencate sul lato sinistro dello schermo. Fai clic su un’interfaccia nell’elenco per visualizzare la sua configurazione attuale (come indirizzo IP e DNS); i dettagli vengono visualizzati sul lato destro dello schermo.

Below the list of interfaces are two buttons. Use the + button to add a virtual network interface (Team, Bond or VLAN) as described in Adding a Virtual Network Interface. To remove a previously created virtual interface, select it in the list and click the - button.

To change settings such as IP addresses, DNS servers, or routing configuration for an existing interface (both virtual and physical), select the interface in the left pane and click Configure in the bottom right corner of the screen. Available settings are described in Editing Network Interface Configuration.

Utilizzare l’interruttore ON/OFF nell’angolo in alto a destra per abilitare o disabilitare l’interfaccia attualmente selezionata.

Sotto l’elenco delle connessioni, inserisci un nome host per questo computer nel campo di input Nome host. Il nome host può essere un nome di dominio completo (FQDN) nel formato nomehost.nomedominio, oppure un nome host breve senza nome di dominio. Molte reti dispongono di un servizio Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP) che fornisce automaticamente un nome di dominio ai sistemi connessi; per consentire al servizio DHCP di assegnare il nome di dominio a questa macchina, specifica solo il nome host breve.

Aggiunta di un’interfaccia di rete virtuale

Per aggiungere un’interfaccia di rete virtuale, fai clic sul pulsante + in fondo all’elenco delle interfacce. Si aprirà una nuova finestra che ti chiederà di selezionare uno dei tre tipi disponibili di interfacce virtuali:

  • Bond - NIC (Network Interface Controller) Bonding, un metodo per collegare più interfacce di rete fisiche insieme in un singolo canale vincolato.

  • Team - NIC Teaming, una nuova implementazione per aggregare i collegamenti, progettata per fornire un piccolo driver kernel per implementare la gestione rapida dei flussi di pacchetti e varie applicazioni per fare tutto il resto nello spazio utente.

  • Vlan (LAN virtuale) - Metodo per creare più domini di broadcast distinti, reciprocamente isolati.

Seleziona il tipo di interfaccia che desideri aggiungere e fai clic su Aggiungi. Si aprirà un’altra finestra di dialogo che ti permetterà di modificare le impostazioni disponibili per il tipo di interfaccia scelto. Per informazioni sulle impostazioni disponibili, consulta le sezioni pertinenti della Guida di rete di Fedora, disponibile al https://docs.fedoraproject.org/. La documentazione di base è anche disponibile in Modifica della configurazione dell’interfaccia di rete.

Per accedere nuovamente alla finestra di dialogo delle impostazioni dopo averla chiusa, seleziona la stessa interfaccia nell’elenco delle interfacce configurate e fai clic su "Configura" nell’angolo in basso a destra dello schermo. Per rimuovere un’interfaccia virtuale, selezionala nell’elenco e fai clic sul pulsante "-" in basso.

Modifica della configurazione dell’interfaccia di rete

Questa sezione descrive solo le impostazioni più importanti per una tipica connessione cablata utilizzata durante l’installazione. Molte delle opzioni disponibili non devono essere modificate nella maggior parte degli scenari di installazione e non vengono trasferite al sistema installato. La configurazione di altri tipi di reti è in generale simile, anche se i parametri specifici di configurazione possono essere diversi. Per saperne di più sulla configurazione della rete dopo l’installazione, consulta il Fedora Networking Guide, disponibile al https://docs.fedoraproject.org/.

To configure a network connection manually, select that connection in the list on the left side of the screen, and click the Configure button. A dialog will appear that allows you to configure the selected connection. The configuration options presented depends on the connection type - the available options will be slightly different depending on whether it is a physical interface (wired or wireless network interface controller) or a virtual interface (Bond, Team or Vlan) which you previously configured in Adding a Virtual Network Interface.. A full description of all configuration settings for all connection types is beyond the scope of this document; see the Networking Guide for details.

Le opzioni più comuni e utili nella finestra di dialogo di configurazione sono:

Abilita o disabilita la connessione per impostazione predefinita

Nella scheda Generale della finestra di dialogo della configurazione, puoi selezionare o deselezionare la casella Connetti automaticamente a questa rete quando è disponibile per consentire o impedire a questa connessione di connettersi di default. Se abilitato su una connessione cablata, il sistema si connetterà tipicamente durante l’avvio (a meno che non si scolleghi il cavo di rete); su una connessione wireless, significa che l’interfaccia tenterà di connettersi a qualsiasi rete wireless conosciuta nel raggio d’azione.

Inoltre, è possibile consentire o impedire a tutti gli utenti del sistema di connettersi a questa rete utilizzando l’opzione "Tutti gli utenti possono connettersi a questa rete". Se si disabilita questa opzione, solo "root" potrà connettersi a questa rete.

Non è possibile consentire a un solo utente specifico, oltre a root, di utilizzare questa interfaccia, poiché non vengono creati altri utenti in questa fase dell’installazione. Se è necessaria una connessione per un altro utente, è necessario configurarla dopo l’installazione.

Configurare le impostazioni IPv4 o IPv6 statiche

Per impostazione predefinita, sia IPv4 che IPv6 sono impostati sulla configurazione automatica in base alle impostazioni di rete correnti. Ciò significa che indirizzi come l’indirizzo IP locale, l’indirizzo DNS e altre impostazioni verranno rilevati automaticamente ogni volta che l’interfaccia si connette a una rete. In molti casi, questo è sufficiente, ma è anche possibile specificare una configurazione statica rispettivamente nelle Impostazioni IPv4 e Impostazioni IPv6.

Per impostare una configurazione di rete statica, accedi a una delle schede delle impostazioni e seleziona un metodo diverso da "Automatico" (ad esempio, "Manuale") dal menu a discesa "Metodo". Questo abiliterà il campo "Indirizzi" qui sotto.

Nella scheda Impostazioni IPv6, puoi anche impostare il metodo su Ignora per disabilitare IPv6 su questa interfaccia.

Quindi, fare clic su Aggiungi sul lato destro e aggiungere un set di impostazioni: Indirizzo, Maschera di rete (per IPv4), Prefisso (per IPv6) e Gateway.

Il campo Server DNS accetta uno o più indirizzi IP di server DNS, ad esempio 10.0.0.1,10.0.0.8.

L’ultima opzione in entrambe le schede è Richiedi indirizzamento IPvX per il completamento di questa connessione. Seleziona questa opzione nella scheda IPv4 per consentire questa connessione solo se IPv4 ha avuto esito positivo; lo stesso principio si applica a questa impostazione nella scheda IPv6. Se questa opzione rimane disabilitata sia per IPv4 che per IPv6, l’interfaccia sarà in grado di connettersi se la configurazione ha esito positivo su uno dei due protocolli IP.

Configura percorsi

Nelle schede Impostazioni IPv4 e Impostazioni IPv6, fai clic sul pulsante Instradamenti nell’angolo in basso a destra per configurare le impostazioni di routing per uno specifico protocollo IP su un’interfaccia. Si aprirà una nuova finestra di dialogo che ti permetterà di Aggiungere un percorso specifico.

Se si configura almeno una rotta statica, è possibile non consentire tutte le rotte non specificatamente configurate qui abilitando Ignora rotte ottenute automaticamente.

Selezionare Utilizza questa connessione solo per le risorse sulla sua rete per evitare che questa connessione diventi la route predefinita. Questa opzione può essere selezionata anche se non sono state configurate route statiche. Abilitando questa opzione, questa route verrà utilizzata solo quando necessario per accedere a determinate risorse, come le pagine intranet che richiedono una connessione locale o VPN. Un’altra route (predefinita) verrà utilizzata per le risorse disponibili al pubblico, se possibile. Si noti che, a differenza delle route aggiuntive configurate in questa finestra di dialogo, questa impostazione verrà trasferita al sistema installato. Si noti inoltre che questa opzione è utile solo quando è configurata più di un’interfaccia.

Dopo aver completato la configurazione delle impostazioni di routing dell’interfaccia, fare clic su OK per tornare alla finestra di dialogo di configurazione.

Once you finish configuring the interface, click Save in the configuration window’s bottom right corner to save your settings and return to Network & Hostname.

Password di root

La schermata Password di root viene utilizzata per configurare la password root del sistema. Questa password servirà per accedere all’account amministratore (noto anche come superutente), utilizzato per le attività di amministrazione del sistema come l’installazione e l’aggiornamento dei pacchetti software, la modifica delle configurazioni di sistema a livello globale come impostazioni di rete e firewall, opzioni di archiviazione e l’aggiunta o modifica di utenti, gruppi e permessi sui file.

The root account will always be created during the installation. However, you should always also create a normal user account in Create User and use that account to log in to the system. Only switch to the administrator account only when you need to perform a task which requires administrator access.

The root account has complete control over the system. If an unauthorized person gains access to this account, they can access or delete all users' personal files or otherwise exploit the machine for their own nefarious purposes. See the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/, for detailed documentation about account security and guidelines for choosing a strong password.

La schermata della Password di Root. Usa i campi di input del testo per inserire la tua password di root.
Figure 24. Password di root

Once you choose a strong password, enter it in the Root Password field. The characters you write will be displayed as dots for security. Then, type the same password into the Confirm field to ensure you entered it properly. Both entered passwords must be the same.

As you enter the password, it will be evaluated and the installer will determine the password’s strength. If the installer considers your password weak, a message will appear at the bottom of the screen, explaining which aspect of your chosen password is considered insuficient. For example:

The password you have provided is weak: The password is shorter than 5 characters.

If a message similar to the above appears, it is highly recommended to choose a different, stronger password.

Once you configure the superuser password, click Done in the top left corner to return to Configuration and Installation Progress. If you selected a weak password, you must press the button twice.

Creazione utente

La schermata Crea utente consente di creare e configurare un account utente normale (non root) durante l’installazione. Qui è possibile configurare un solo account utente; se sono necessari più account, attendere il completamento dell’installazione, riavviare il sistema e poi creare gli altri account utilizzando il comando useradd nel terminale, oppure un’utilità grafica per la gestione degli utenti (ad esempio, la schermata Utenti nel menu Impostazioni di [application]GNOME).

Creating a normal user account is not required to finish the installation; however, it is highly recommended. If you do not create one, you will have to log in to the system as root directly, which is not recommended.

The Create User screen. Use the text input fields to create a user account and configure its settings.
Figure 25. Creazione utente

Per configurare un account utente, compila il campo Nome completo (ad esempio, John Smith) e Nome utente (ad esempio, jsmith). Il Nome utente verrà utilizzato per accedere dalla riga di comando; se installi un ambiente grafico, il tuo gestore di login grafico utilizzerà il Nome completo.

Make sure that the Require a password to use this account check box is enabled, enter a password you want to use for this account into the Password field. The characters you write will be displayed as dots for security. Then, repeat the same password in the Confirm password field below to ensure you entered it properly. Both entered passwords must be the same.

As you enter the password, it will be evaluated and the installer will determine the password’s strength. If the installer considers your password weak, a message will appear at the bottom of the screen, explaining which aspect of your chosen password is considered insuficient. For example:

The password you have provided is weak: The password is shorter than 5 characters.

If a message similar to the above appears, it is highly recommended to choose a different, stronger password.

The Make this user administrator check box gives the user you are creatng administrative rights (by adding this user into the wheel group), allowing this user to use the sudo command to perform tasks normally only available to root using only the user password, instead of the root password. This may be more convenient, but can also pose a security risk.

If you give administrator privileges to an user, make sure that the account is protected by a strong password. Never give an user administrator privileges without requiring any password for the account.

See the Fedora Security Guide, available at the https://docs.fedoraproject.org/, for detailed information about password security including guidelines for selecting strong passwords.

To additional settings, click the Advanced button below the password input fields. A new dialog window titled Advanced User Configuration will open. This dialog is described in the following section.

Advanced User Configuration

The Advanced User Configuration dialog allows you to change the following settings for the new user account.

Impostazioni avanzate per il nuovo account utente.
Figure 26. Advanced User Configuration
  • The user’s Home directory (/home/username by default).

  • The user’s ID (UID). The default value is 1000. UIDs 0-999 are reserved by the system so they can not be assigned to an user.

  • The the group ID (GID) of the user’s default group. The default group name will be the same as the user name, and its default GID is 1000. GIDs 0-999 are reserved by the system so they can not be assigned to an user’s group.

  • The user’s group membership. The user account you are creating will always have one default group membership (the user’s default group with an ID set in the Specify a group ID manually field). In the Group Membership field, you can specify additional groups as a comma-separated list. Groups which do not already exist will be created; you can specify custom GIDs for them in parentheses. If you do not specify a custom GID for a new group, it will be assigned automatically.

Avanzamento dell’installazione

Lo schermo Avanzamento Installazione viene visualizzato dopo aver completato la configurazione di tutti gli elementi richiesti nella Somma Riazzuntiva dell’Installazione e aver premuto il pulsante Inizia installazione. Da questo momento, il processo di installazione inizia effettivamente e vengono apportate modifiche ai dischi selezionati. Non è possibile tornare alla Somma Riazzuntiva dell’Installazione e modificare le impostazioni configurate lì; se hai bisogno di farlo, devi attendere il completamento del processo di installazione, riavviare il sistema, accedere e cambiare le impostazioni sul sistema installato.

Installation progress screen.
Figure 27. Avanzamento dell’installazione

La parte inferiore dello schermo mostra una barra di avanzamento e un messaggio che ti informa sul progresso attuale dell’installazione. Quando l’installazione è completata e la password di root è stata impostata, puoi premere il pulsante Fine installazione per riavviare il computer e accedere al tuo nuovo sistema Fedora.

Prima di completare l’installazione e riavviare, rimuovi il supporto (CD, DVD o chiavetta USB) utilizzato per avviare l’installazione oppure assicurati che il sistema tenti di avviarsi dal disco rigido prima di usare i supporti rimovibili. Altrimenti, il computer avvierà nuovamente l’installazione invece del sistema installato.