Riferimento sintassi Kickstart
This appendix describes commands and options available in Kickstart installations. For general information about Kickstart, see Automating the Installation with Kickstart.
- Metodi e sorgenti di installazione
- device (opzionale) - Installa driver di dispositivo aggiuntivi
- driverdisk (opzionale) - Usa un disco driver
- mediacheck (opzionale) - Verifica integrità supporto di installazione
- ostreesetup (opzionale) - Installa da un OSTree
- repo (opzionale) - Configura repository aggiuntivi
- url (optional) - Install from an installation tree on a remote server via FTP or HTTP.
- Archiviazione e partizionamento
- autopart (opzionale) - Partizionamento automatico
- bootloader (richiesto) - Configura boot loader
- btrfs (opzionale) - Crea volume o sottovolume Btrfs
- clearpart (opzionale) - Rimuovi tutte le partizioni esistenti
- fcoe (opzionale) - Configura dispositivi Fibre Channel Over Ethernet
- ignoredisk (opzionale) - Ignora dischi specificati
- iscsi (opzionale) - Configura dispositivi iSCSI
- iscsiname (opzionale) - Assegna nome al dispositivo iSCSI
- logvol (opzionale) - Crea volume logico LVM
- part (richiesto) - Crea partizione fisica
- raid (opzionale) - Crea RAID software
- reqpart (opzionale) - Crea partizioni richieste
- volgroup (opzionale) - Crea gruppo di volumi LVM
- zerombr (opzionale) - Reinizializza tabelle delle partizioni
- zfcp (opzionale) - Configura dispositivo Fibre Channel
- Configurazione di rete
- Console e ambiente
- keyboard (opzionale) - Configura layout tastiera
- lang (opzionale) - Configura la lingua durante l’installazione
- services (opzionale) - Configura i servizi
- skipx (opzionale) - Non configurare X Window System
- timezone (opzionale) - Configura il fuso orario
- xconfig (opzionale) - Configura X Window System
- Utenti, gruppi e autenticazione
- auth or authconfig (optional) - Configure Authentication (deprecated)
- authselect (optional) - Configure Authentication
- group (opzionale) - Crea gruppo utente
- pwpolicy (opzionale) - Modifica la politica password predefinita
- realm (opzionale) - Unisciti a un dominio Active Directory o IPA
- rootpw (richiesto) - Imposta la password di root
- selinux (opzionale) - Configura SELinux
- sshkey (opzionale) - Aggiungi una chiave SSH autorizzata
- user (opzionale) - Crea account utente
- Ambiente di installazione
- autostep (opzionale) - Passa attraverso ogni schermata
- cmdline (opzionale) - Esegui l’installazione in modalità riga di comando
- graphical (opzionale) - Esegui l’installazione in modalità grafica
- logging (opzionale) - Configura la registrazione degli errori durante l’installazione
- rescue (opzionale) - Modalità di ripristino
- sshpw (opzionale) - Limita l’accesso ssh durante l’installazione
- text (opzionale) - Esegui l’installazione in modalità testo
- unsupported_hardware (opzionale) - Sopprimi gli avvisi di hardware non supportato
- vnc (opzionale) - Configura accesso VNC
- Dopo l’installazione
- %addon com_redhat_kdump (opzionale) - Configura kdump
- firstboot (opzionale) - Abilita o disabilita la configurazione iniziale
- halt (opzionale) - Arresta il sistema dopo l’installazione
- poweroff (opzionale) - Spegni dopo l’installazione
- reboot (opzionale) - Riavvia dopo l’installazione
- shutdown (opzionale) - Arresta dopo l’installazione
- Example Kickstart Configurations
I nomi dei dispositivi non sono garantiti per essere coerenti tra i riavvii, il che può complicare l’uso negli script Kickstart. Quando un’opzione Kickstart richiede un nome di nodo di dispositivo (come part / --fstype=xfs --onpart=sda1
Si potrebbe utilizzare una voce simile a una delle seguenti: part / --fstype=xfs --onpart=/dev/disk/by-path/pci-0000:00:05.0-scsi-0:0:0:0-part1 part / --fstype=xfs --onpart=/dev/disk/by-id/ata-ST3160815AS_6RA0C882-part1 Ciò fornisce un modo coerente per fare riferimento ai dischi che è più significativo del semplice |
Mentre i principi generali delle installazioni Kickstart tendono a rimanere gli stessi, i comandi e le opzioni possono cambiare tra le versioni principali. È possibile utilizzare il comando ksverdiff per visualizzare le differenze tra due versioni della sintassi Kickstart. Ciò è utile quando si aggiorna un file Kickstart esistente da utilizzare con una nuova versione. Per visualizzare un elenco delle modifiche nella sintassi tra Fedora 34 e 35, utilizzare il seguente comando:
$ ksverdiff -f F34 -t F35
The -f option specifies the release to start the comparison with, and the -t option to specify the release to end with. For additional information, see the ksverdiff(1)
man page. Also note that you cannot use this to display changes in a release that is newer than your system - the version of pykickstart on Fedora 34 cannot display changes in Fedora 35.
Additionally, you can review the Fedora 35 Release Notes, available at https://docs.fedoraproject.org/, for a list of changes.
Nelle sezioni seguenti, se un’opzione è seguita da un segno di uguale ( |
Metodi e sorgenti di installazione
I seguenti comandi controllano il modo in cui Fedora verrà installato.
device (opzionale) - Installa driver di dispositivo aggiuntivi
Sulla maggior parte dei sistemi PCI, il programma di installazione rileverà automaticamente le schede Ethernet e SCSI. Tuttavia, sui sistemi più vecchi e su alcuni sistemi PCI, Kickstart richiede un suggerimento per trovare i dispositivi corretti. Il comando device, che indica al programma di installazione di installare moduli aggiuntivi, utilizza il seguente formato:
device nomeModulo [--opts=]
Sostituire nomeModulo con il nome del modulo del kernel che deve essere installato.
- --opts=
-
Opzioni da passare al modulo del kernel installato. Ad esempio:
device i2c_piix4 --opts="aic152x=0x340 io=11"
driverdisk (opzionale) - Usa un disco driver
I dischi driver possono essere utilizzati durante le installazioni Kickstart per fornire driver aggiuntivi non inclusi per impostazione predefinita. È necessario copiare il contenuto del disco driver nella directory radice di una partizione del disco rigido del sistema. Quindi, è necessario utilizzare il comando driverdisk per specificare che il programma di installazione deve cercare un disco driver e la sua posizione.
driverdisk partizione | --source= | --biospart=
- partizione
-
Cerca l’immagine del disco driver su una partizione locale. Sostituire partizione con il nome della partizione contenente il disco driver. Si noti che la partizione deve essere specificata come percorso completo. Ad esempio:
driverdisk /dev/sdb1
- --source=
-
Cerca il disco driver in una posizione di rete anziché in una partizione locale. Ad esempio:
driverdisk --source=ftp://percorso/di/dd.img
driverdisk --source=http://percorso/di/dd.img
driverdisk --source=nfs:nomehost:/percorso/di/dd.img
- --biospart=
-
Partizione BIOS contenente il disco driver (ad esempio,
82p2
).
mediacheck (opzionale) - Verifica integrità supporto di installazione
This command will force the installation program to perform a media check before starting the installation, similarly to the rd.live.check boot option (see Verifying Boot Media. This command requires that installations be attended, so it is disabled by default.
ostreesetup (opzionale) - Installa da un OSTree
Utilizzato per installazioni OSTree. Vedere https://wiki.gnome.org/action/show/Projects/OSTree per maggiori informazioni su OSTree. Le opzioni disponibili sono:
- --osname=
-
Radice di gestione per l’installazione del sistema operativo (richiesto).
- --remote=
-
Radice di gestione per l’installazione del sistema operativo (opzionale).
- --url=
-
URL del repository (richiesto).
- --ref=
-
Nome del ramo all’interno del repository (richiesto).
- --nogpg
-
Disabilita la verifica della chiave GPG (opzionale).
repo (opzionale) - Configura repository aggiuntivi
Configura repository DNF aggiuntivi che possono essere utilizzati come fonti per l’installazione dei pacchetti. Questo comando può essere utilizzato più volte in un singolo file Kickstart.
See the Fedora System Administrator’s Guide for information about the DNF package manager.
I repository utilizzati per l’installazione devono essere stabili. L’installazione potrebbe fallire se un repository viene modificato prima che l’installazione si concluda. |
- --name=
-
L’ID del repository. Questa opzione è obbligatoria. Se un repository ha un nome in conflitto con un altro repository aggiunto in precedenza, verrà ignorato. Poiché il programma di installazione utilizza un elenco di repository preconfigurati, ciò significa che non è possibile aggiungere repository con gli stessi nomi di quelli preconfigurati.
- --baseurl=
-
L’URL del repository. Le variabili che possono essere utilizzate nei file di configurazione del repo DNF non sono supportate. È possibile utilizzare una di queste opzioni o --mirrorlist, non entrambe.
- --mirrorlist=
-
L’URL che punta a un elenco di mirror per il repository. Le variabili che possono normalmente essere utilizzate nei file di configurazione del repository dnf non sono supportate qui. È possibile utilizzare una di queste opzioni o --baseurl, non entrambe.
- --install
-
Rende il repository configurato nel file Kickstart disponibile anche sul sistema dopo l’installazione. Crea un file di configurazione per il repository in
/etc/yum.repos.d/
sul sistema installato. - --cost=
-
Un valore intero per assegnare un costo a questo repository. Se più repository forniscono gli stessi pacchetti, questo numero verrà utilizzato per dare priorità a quale repository verrà utilizzato prima di un altro. I repository con un costo inferiore hanno la priorità sui repository con un costo maggiore.
- --excludepkgs=
-
Un elenco separato da virgole di nomi di pacchetti che non devono essere scaricati da questo repository. Ciò è utile se più repository forniscono lo stesso pacchetto e si desidera assicurarsi che provenga da un repository specifico. Sono accettati sia i nomi completi dei pacchetti (come
publican
) che i glob (comegnome-*
). - --includepkgs=
-
Un elenco separato da virgole di nomi di pacchetti e glob che devono essere scaricati da questo repository. Ciò è utile se più repository forniscono lo stesso pacchetto e si desidera assicurarsi che provenga da questo repository.
- --proxy=
-
Specifica un server proxy
HTTP
,HTTPS
oFTP
da utilizzare quando si accede a questo repository. Questa impostazione non influisce su altri repository o sorgenti di installazione. - --ignoregroups=true
-
Questa opzione viene utilizzata durante la composizione degli alberi di installazione e non ha alcun effetto sul processo di installazione stesso. Dice agli strumenti di composizione di non guardare le informazioni del gruppo di pacchetti durante il mirroring degli alberi in modo da evitare il mirroring di grandi quantità di dati non necessari.
- --noverifyssl
-
Disabilita la verifica SSL durante la connessione a un server
HTTPS
.
url (optional) - Install from an installation tree on a remote server via FTP or HTTP.
Install from an installation tree on a remote server via FTP or HTTP.
- --proxy=
-
Specify an HTTP/HTTPS/FTP proxy to use while performing the install. The various parts of the argument act like you would expect. The syntax is:
[protocol://][username[:password]@]host[:port]
- --noverifyssl
-
For a tree on a HTTPS server do not check the server’s certificate with what well-known CA validate and do not check the server’s host name matches the certificate’s domain name.
- --url=
-
The URL to install from. Variable substitution is done for
$releasever
and$basearch
in the URL. - --mirrorlist=
-
The mirror URL to install from. Variable substitution is done for
$releasever
and$basearch
in the URL. - --metalink=
-
The metalink URL to install from. Variable substitution is done for
$releasever
and$basearch
in the URL.
Archiviazione e partizionamento
I comandi in questa sezione vengono utilizzati per determinare le opzioni di archiviazione e il partizionamento del sistema.
autopart (opzionale) - Partizionamento automatico
Crea automaticamente le partizioni: una partizione radice (/
) (1 GB o superiore), una partizione swap
e una partizione /boot
appropriata per l’architettura. Su unità abbastanza grandi (50 GB e superiori), crea anche una partizione /home
.
L’opzione autopart non può essere utilizzata insieme alle opzioni part/partition, raid, logvol o volgroup nello stesso file Kickstart. |
- --type=
-
Seleziona uno degli schemi di partizionamento automatico predefiniti che si desidera utilizzare. Accetta i seguenti valori:
-
lvm
: Lo schema di partizionamento LVM. -
btrfs
: Lo schema di partizionamento Btrfs. -
plain
: Partizioni regolari senza LVM o Btrfs. -
thinp
: Lo schema di partizionamento LVM Thin Provisioning.The created partitioning scheme will follow the recommended scheme described at Recommended Partitioning Scheme.
-
- --fstype=
-
Specifica un file system supportato (come
ext4
oxfs
) per sostituire il predefinito durante il partizionamento automatico. - --nolvm
-
Non utilizzare LVM o Btrfs per il partizionamento automatico. Questa opzione equivale a --type=plain.
- --encrypted
-
Cripta tutte le partizioni. Equivale a selezionare la casella di controllo
Cripta partizioni
nella schermata di partizionamento iniziale durante un’installazione grafica manuale. - --passphrase=
-
Fornisce una passphrase predefinita a livello di sistema per tutti i dispositivi crittografati.
- --escrowcert=URL_del_certificato_X.509
-
Memorizza le chiavi di crittografia dei dati di tutti i volumi crittografati come file in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 dall’URL specificato con URL_del_certificato_X.509. Le chiavi vengono memorizzate come file separato per ogni volume crittografato. Questa opzione è significativa solo se è specificato --encrypted. - --backuppassphrase
-
Aggiunge una passphrase generata casualmente a ogni volume crittografato. Memorizza queste passphrase in file separati in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 specificato con --escrowcert. Questa opzione è significativa solo se è specificato --escrowcert. - --cipher=
-
Specifies which type of encryption will be used if the Anaconda default
aes-xts-plain64
is not satisfactory. You must use this option together with the --encrypted option; by itself it has no effect. Available types of encryption are listed in the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/. Using eitheraes-xts-plain64
oraes-cbc-essiv:sha256
is strongly recommended. - --luks-version=
-
Specifies which version of LUKS should be used to encrypt the system. Only relevant if --encrypted is also specified.
- --pbkdf=
-
Sets Password-Based Key Derivation Function (PBKDF) algorithm for the LUKS keyslot. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-memory=
-
Sets the memory cost for PBKDF. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-time=
-
Sets the number of milliseconds to spend with PBKDF passphrase processing. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --iter-time option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
- pbkdf-iterations=
-
Sets the number of iterations for passphrase processing directly, and avoids PBKDF benchmark. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --pbkdf-force-iterations option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
bootloader (richiesto) - Configura boot loader
Specifica come deve essere installato il boot loader.
È sempre consigliabile utilizzare una password per proteggere il boot loader. Un boot loader non protetto può consentire a un potenziale aggressore di modificare le opzioni di avvio del sistema e ottenere accesso non autorizzato al sistema. |
Some systems require a special partition for installing the boot loader. The type and size of this partition depends on whether the disk you are installing the boot loader to uses the Master Boot Record (MBR) or a GUID Partition Table (GPT) schema. For more information, see Boot Loader Installation. |
- --append=
-
Specifica parametri aggiuntivi del kernel. Per specificare più parametri, separarli con spazi. Ad esempio:
bootloader --location=mbr --append="hdd=ide-scsi ide=nodma"
I parametri rhgb e quiet vengono sempre utilizzati, anche se non vengono specificati qui o se non si utilizza affatto il comando --append=.
- --boot-drive=
-
Specifica su quale unità deve essere scritto il boot loader e quindi da quale unità il computer si avvierà. Se si utilizza un dispositivo multipath come unità di avvio, specificare solo un membro del dispositivo.
L’opzione --boot-drive= è attualmente ignorata nelle installazioni di Fedora su sistemi IBM System z che utilizzano il boot loader zipl. Quando zipl è installato, determina da solo l’unità di avvio.
Non specificare questa opzione comporterà il seguente comportamento:
-
Se è stata utilizzata l’opzione --driveorder=, Anaconda installerà il boot loader sul primo dispositivo valido specificato nell’ordine delle unità.
-
Verrà utilizzato il primo disco presente e valido contenente una partizione
/boot
. -
Se nessuna delle precedenti condizioni si applica, verrà utilizzato il primo dispositivo di archiviazione valido dall’elenco di tutti i dispositivi rilevati per installare il boot loader.
-
- --leavebootorder
-
Impedisce al programma di installazione di apportare modifiche all’elenco esistente di immagini avviabili su sistemi UEFI o ISeries/PSeries.
- --driveorder=
-
Specifica quale unità è la prima nell’ordine di avvio del BIOS. Ad esempio:
bootloader --driveorder=sda,hda
- --location=
-
Specifica dove viene scritto il record di avvio. I valori validi sono i seguenti:
-
mbr
- L’opzione predefinita. Dipende se l’unità utilizza lo schema Master Boot Record (MBR) o GUID Partition Table (GPT):-
Su un disco formattato GPT, questa opzione installerà lo stage 1.5 del boot loader nella partizione di avvio BIOS.
-
Su un disco formattato MBR, lo stage 1.5 verrà installato nello spazio vuoto tra l’MBR e la prima partizione.
-
-
partition
- Installa il boot loader sul primo settore della partizione contenente il kernel. -
none
- Non installare il boot loader.Nella maggior parte dei casi, questa opzione non deve essere specificata.
-
- --password=
-
Se si utilizza GRUB2 come boot loader, imposta la password del boot loader su quella specificata con questa opzione. Dovrebbe essere utilizzata per limitare l’accesso alla shell di GRUB2, dove è possibile passare opzioni arbitrarie del kernel.
Se viene specificata una password, GRUB2 chiederà anche un nome utente. Il nome utente è sempre
root
. - --iscrypted
-
Normalmente, quando si specifica una password del boot loader utilizzando l’opzione --password=, essa verrà memorizzata nel file Kickstart in testo semplice. Se si desidera crittografare la password, utilizzare questa opzione e una password crittografata.
Per generare una password crittografata, utilizzare il comando grub2-mkpasswd-pbkdf2, inserire la password che si desidera utilizzare e copiare l’output del comando (l’hash che inizia con
grub.pbkdf2
) nel file Kickstart. Un esempio di voce Kickstart bootloader con una password crittografata sarà simile al seguente:bootloader --iscrypted --password=grub.pbkdf2.sha512.10000.5520C6C9832F3AC3D149AC0B24BE69E2D4FB0DBEEDBD29CA1D30A044DE2645C4C7A291E585D4DC43F8A4D82479F8B95CA4BA4381F8550510B75E8E0BB2938990.C688B6F0EF935701FF9BD1A8EC7FE5BD2333799C98F28420C5CC8F1A2A233DE22C83705BB614EA17F3FDFDF4AC2161CEA3384E56EB38A2E39102F5334C47405E
- --timeout=
-
Specifica la quantità di tempo che il boot loader attenderà prima di avviare l’opzione predefinita (in secondi).
- --default=
-
Imposta l’immagine di avvio predefinita nella configurazione del boot loader.
- --extlinux
-
Utilizza il boot loader extlinux invece di GRUB2. Questa opzione funziona solo su sistemi supportati da extlinux.
- --disabled
-
Non tentare di installare un boot loader. Questa opzione sovrascrive tutte le altre configurazioni del boot loader; tutte le altre opzioni del boot loader verranno ignorate e nessun pacchetto del boot loader verrà installato.
- --nombr
-
Installa la configurazione del boot loader e i file di supporto, ma non modifica l’MBR.
btrfs (opzionale) - Crea volume o sottovolume Btrfs
Crea un volume o sottovolume Btrfs. Per un volume, la sintassi è:
btrfs punto_di_montaggio --data=livello --metadata=livello [--label=] partizioni
One or more partitions can be specified in partitions. When specifying more than one partitions, the entries must be separated by a single space. See Creating Btrfs Volumes and Subvolumes for a demonstration.
Per un sottovolume, la sintassi è:
btrfs punto_di_montaggio --subvol --name=nome genitore
genitore dovrebbe essere l’identificatore del volume genitore del sottovolume, nome con un nome per il sottovolume e punto_di_montaggio è la posizione in cui è montato il file system.
- --data=
-
Livello RAID da utilizzare per i dati del file system (come
0
,1
o10
). Questo parametro è facoltativo, non ha significato per i sottovolumi e richiede più di un disco fisico. - --metadata=
-
Livello RAID da utilizzare per i metadati del file system/volume (come
0
,1
o10
). Questo parametro è facoltativo, non ha significato per i sottovolumi e richiede più di un disco fisico. - --label=
-
Specifica un’etichetta per il file system Btrfs. Se l’etichetta fornita è già in uso da un altro file system, verrà creata una nuova etichetta. Questa opzione non ha significato per i sottovolumi.
- --subvol
-
Crea un sottovolume Btrfs invece di un volume.
- --name=
-
Imposta un nome per un sottovolume Btrfs.
- --noformat o --useexisting
-
Utilizza un volume (o sottovolume) Btrfs esistente e non riformattare il file system.
- --mkfsoptions=
-
Specifica parametri aggiuntivi da passare al programma che crea un file system su questo volume o sottovolume. Non viene eseguita alcuna elaborazione sull’elenco degli argomenti, quindi devono essere forniti in un formato che possa essere passato direttamente al programma mkfs. Ciò significa che più opzioni devono essere separate da virgole o racchiuse tra virgolette doppie, a seconda del file system.
L’esempio seguente mostra come creare un volume Btrfs da partizioni membro su tre dischi con sottovolumi per /
e /home
. Il volume principale non è montato o utilizzato direttamente in questo esempio.
part btrfs.01 --size=6000 --ondisk=sda part btrfs.02 --size=6000 --ondisk=sdb part btrfs.03 --size=6000 --ondisk=sdc btrfs none --data=0 --metadata=1 --label=f35 btrfs.01 btrfs.02 btrfs.03 btrfs / --subvol --name=root LABEL=f35 btrfs /home --subvol --name=home f35
clearpart (opzionale) - Rimuovi tutte le partizioni esistenti
Rimuove le partizioni dal sistema, prima della creazione di nuove partizioni. Per impostazione predefinita, nessuna partizione viene rimossa.
Se viene utilizzato il comando clearpart, il comando part --onpart non può essere utilizzato su una partizione logica. |
For a detailed example of partitioning including the clearpart command, see Advanced Partitioning Example.
- --all
-
Cancella tutte le partizioni dal sistema.
Questa opzione cancellerà tutti i dischi raggiungibili dall’installatore, incluso qualsiasi archivio di rete collegato. Utilizzare questa opzione con cautela.
- --drives=
-
Specifica da quali unità cancellare le partizioni. Ad esempio, quanto segue cancella tutte le partizioni sulle prime due unità del controller IDE primario:
clearpart --drives=hda,hdb --all
Per cancellare un dispositivo multipath, utilizzare il formato
disk/by-id/scsi-WWID
, dove WWID è l'identificatore mondiale per il dispositivo. Ad esempio, per cancellare un disco con WWID58095BEC5510947BE8C0360F604351918
, utilizzare:clearpart --drives=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
Questo formato è preferibile per tutti i dispositivi multipath, ma in caso di errori, i dispositivi multipath che non utilizzano la gestione dei volumi logici (LVM) possono essere cancellati anche utilizzando il formato
disk/by-id/dm-uuid-mpath-WWID
, dove WWID è l'identificatore mondiale per il dispositivo. Ad esempio, per cancellare un disco con WWID2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
, utilizzare:clearpart --drives=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
Non specificare mai i dispositivi multipath con nomi di dispositivo come
mpatha
. Nomi di dispositivo come questo non sono specifici di un disco particolare. Il disco chiamato/dev/mpatha
durante l’installazione potrebbe non essere quello previsto. Pertanto, il comando clearpart potrebbe indirizzarsi al disco sbagliato.Starting with Fedora 25, you can combine multiple ways of specifying storage targets in one command, using the pipe (“
|
”) as a delimiter. For example:clearpart --drives=sd*|hd*|vda,/dev/vdc
Il comando precedente corrisponderà a uno tra
sd*
,hd*
, ovda
e/dev/vdc
. Le varianti vengono elaborate da sinistra a destra e almeno una di esse deve corrispondere affinché il comando abbia successo. - --list=
-
Specifica quali partizioni cancellare. Questa opzione sovrascrive le opzioni --all e --linux se utilizzate. Può essere utilizzata su unità diverse. Ad esempio:
clearpart --list=sda2,sda3,sdb1
- --disklabel=
-
Crea un’etichetta disco impostata durante la rietichettatura di un disco.
- --linux
-
Cancella tutte le partizioni Linux.
- --none
-
Non rimuovere alcuna partizione. Questo è il comportamento predefinito: utilizzare questa opzione equivale a non utilizzare affatto il comando clearpart.
L’uso del comando clearpart --all in un file Kickstart per rimuovere tutte le partizioni esistenti durante l’installazione causerà la pausa di Anaconda e la richiesta di conferma. Se è necessario eseguire l’installazione automaticamente senza interazione, aggiungere il comando zerombr al file Kickstart. |
fcoe (opzionale) - Configura dispositivi Fibre Channel Over Ethernet
Specifica quali dispositivi FCoE devono essere attivati automaticamente oltre a quelli rilevati da Enhanced Disk Drive Services (EDD).
fcoe --nic=nome [--dcp= | --autovlan]
- --nic= (richiesto)
-
Nome del dispositivo da attivare.
- --dcb=
-
Stabilisci impostazioni Data Center Bridging (DCB).
- --autovlan
-
Rileva automaticamente le VLAN.
ignoredisk (opzionale) - Ignora dischi specificati
Fa sì che il programma di installazione ignori i dischi specificati. Ciò è utile se si utilizza l’autopartizionamento e si desidera essere sicuri che alcuni dischi vengano ignorati. Ad esempio, senza ignoredisk, il tentativo di distribuire su un cluster SAN con Kickstart fallirebbe, poiché il programma di installazione rileva percorsi passivi verso la SAN che non restituiscono alcuna tabella delle partizioni.
ignoredisk --drives= | --only-use= [--interactive]
- --drives=
-
Specifica una o più unità da ignorare. È possibile specificare più unità come elenco separato da virgole. Ad esempio:
ignoredisk --drives=sda,sdc
Per ignorare un dispositivo multipath che non utilizza la gestione dei volumi logici (LVM), utilizzare il formato
disk/by-id/dm-uuid-mpath-WWID
, dove WWID è l'identificatore mondiale per il dispositivo. Ad esempio, per ignorare un disco con WWID2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
, utilizzare:ignoredisk --drives=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
I dispositivi multipath che utilizzano LVM non vengono assemblati fino a dopo che Anaconda ha analizzato il file Kickstart. Pertanto, non è possibile specificare questi dispositivi nel formato
dm-uuid-mpath
. Invece, per ignorare un dispositivo multipath che utilizza LVM, utilizzare il formatodisk/by-id/scsi-WWID
, dove WWID è l'identificatore mondiale per il dispositivo. Ad esempio, per ignorare un disco con WWID58095BEC5510947BE8C0360F604351918
, utilizzare:ignoredisk --drives=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
Non specificare mai i dispositivi multipath con nomi di dispositivo come
mpatha
. Nomi di dispositivo come questo non sono specifici di un disco particolare. Il disco chiamato/dev/mpatha
durante l’installazione potrebbe non essere quello previsto. Pertanto, il comando clearpart potrebbe indirizzarsi al disco sbagliato.Starting with Fedora 25, you can combine multiple ways of specifying storage targets in one command, using the pipe (“
|
”) as a delimiter. For example:ignoredisk --drives=sd*|hd*|vda,/dev/vdc
Il comando precedente corrisponderà a uno tra
sd*
,hd*
, ovda
e/dev/vdc
. Le varianti vengono elaborate da sinistra a destra e almeno una di esse deve corrispondere affinché il comando abbia successo. - --only-use=
-
Specifica un elenco di dischi da utilizzare per il programma di installazione. Tutti gli altri dischi vengono ignorati. Ad esempio, per utilizzare il disco
sda
durante l’installazione e ignorare tutti gli altri dischi:ignoredisk --only-use=sda
Per includere un dispositivo multipath che non utilizza LVM:
ignoredisk --only-use=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
Per includere un dispositivo multipath che utilizza LVM:
ignoredisk --only-use=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
- --interactive
-
Consente di navigare manualmente nella schermata di archiviazione avanzata.
iscsi (opzionale) - Configura dispositivi iSCSI
Specifies additional iSCSI storage to be attached during installation. If you use the iscsi command, you must also assign a name to the iSCSI node, using the iscsiname command (see iscsiname (optional) - Assign Name to iSCSI Device. The iscsiname command must appear before the iscsi command in the Kickstart file.
Si consiglia di configurare l’archiviazione iSCSI nel BIOS o nel firmware del sistema (iBFT per i sistemi Intel) piuttosto che utilizzare il comando iscsi, se possibile. In questo modo, Anaconda rileva e utilizza automaticamente i dischi configurati nel BIOS o nel firmware e non è necessaria alcuna configurazione speciale nel file Kickstart.
Se è necessario utilizzare il comando iscsi, assicurarsi che la rete sia attivata all’inizio dell’installazione e che il comando iscsi appaia nel file Kickstart prima di fare riferimento ai dischi iSCSI con comandi come clearpart o ignoredisk.
iscsi --ipaddr= --port= [--target= | --iface= | --user= | --password= | --reverse-user= | --reverse-password=]
- --ipaddr=
-
L’indirizzo IP della destinazione a cui connettersi.
- --port=
-
Il numero di porta (tipicamente
3260
). - --target=
-
Target IQN (iSCSI Qualified Name).
- --iface=
-
Collega la connessione a un’interfaccia di rete specifica invece di utilizzare quella predefinita determinata dal livello di rete. Una volta utilizzata, deve essere specificata in tutte le istanze del comando iscsi nell’intero file Kickstart.
- --user=
-
Nome utente richiesto per autenticarsi con la destinazione.
- --password=
-
Password corrispondente al nome utente specificato per la destinazione.
- --reverse-user=
-
Nome utente richiesto per autenticarsi con l’iniziatore da una destinazione utilizzando l’autenticazione CHAP inversa.
- --reverse-password=
-
Password corrispondente al nome utente specificato per l’iniziatore.
iscsiname (opzionale) - Assegna nome al dispositivo iSCSI
Assigns a name to an iSCSI node specified by the iscsi command (iscsi (optional) - Configure iSCSI Devices). This command is mandatory if you use the iscsi command, and it must be specified before you use iscsi.
iscsiname iqn
logvol (opzionale) - Crea volume logico LVM
Crea un volume logico per Logical Volume Management (LVM) con la sintassi:
logvol punto_di_montaggio --vgname= --name= [opzioni]
Non utilizzare il carattere trattino ( Questa limitazione si applica solo ai nomi dei volumi logici e dei gruppi di volumi appena creati. Se si riutilizzano quelli esistenti utilizzando l’opzione --noformat o --useexisting, i loro nomi non verranno modificati. |
For a detailed example of logvol in action, see Advanced Partitioning Example.
- punto_di_montaggio
-
Sostituire con il punto di montaggio del volume. Questo nome può assumere le seguenti forme:
/percorso
-
Un percorso al punto di montaggio - ad esempio,
/
o/home
swap
-
La partizione viene utilizzata come spazio di swap.
Per determinare automaticamente la dimensione della partizione di swap, utilizzare l’opzione --recommended:
swap --recommended
Per determinare automaticamente la dimensione della partizione di swap, ma anche consentire spazio aggiuntivo per l’ibernazione del sistema, utilizzare l’opzione --hibernation:
swap --hibernation
La dimensione assegnata sarà equivalente allo spazio di swap assegnato da --recommended più la quantità di RAM sul sistema.
For the swap sizes assigned by these commands, see the section describing swap in Recommended Partitioning Scheme.
none
-
Utilizzato solo durante la creazione di un volume thin pool.
- --noformat
-
Utilizza un volume logico esistente e non formattarlo.
- --useexisting
-
Utilizza un volume logico esistente e formattalo.
- --fstype=
-
Sets the file system type for the logical volume. Valid values are
xfs
,ext2
,ext3
,ext4
,swap
, andvfat
. See Device, File System and RAID Types for information about available file systems. - --fsoptions=
-
Specifica una stringa di opzioni in formato libero da utilizzare durante il montaggio del file system. Questa stringa verrà copiata nel file
/etc/fstab
del sistema installato e dovrebbe essere racchiusa tra virgolette. Ad esempio:--fsoptions="ro, x-systemd.device-timeout=0"
- --mkfsoptions=
-
Specifica parametri aggiuntivi da passare al programma che crea un file system su questo volume logico. Non viene eseguita alcuna elaborazione sull’elenco degli argomenti, quindi devono essere forniti in un formato che possa essere passato direttamente al programma mkfs. Ciò significa che più opzioni devono essere separate da virgole o racchiuse tra virgolette doppie, a seconda del file system.
- --label=
-
Imposta un’etichetta per il volume logico.
- --grow
-
Espandi il volume per riempire lo spazio disponibile (se presente), o fino al limite impostato dall’opzione --maxsize=.
- --size=
-
The size of the logical volume in megabytes. This option cannot be used together with the --percent= option.
- --percent=
-
Specify the amount by which to grow the logical volume, as a percentage of the free space in the volume group after any statically-sized logical volumes are taken into account. This option cannot be used together with the --size= and --grow options.
When creating a new logical volume, you must either specify its size statically using the --size= option, or as a percentage of remaining free space using the --percent= option. You cannot use both of these options on the same logical volume.
- --maxsize=
-
La dimensione massima in megabyte quando il volume logico è impostato per l’espansione. Specificare qui un valore intero come
500
(non includere l’unità). - --recommended
-
Use this option when creating a
swap
logical volume to determine the size of this volume automatically, based on your system’s hardware. For details about the recommended scheme, see Recommended Partitioning Scheme.This option can only be used for partitions which result in a file system such as the
/boot
partition andswap
space. It cannot be used to create partitionsm, LVM physical or logical volumes or RAID members. - --resize
-
Ridimensiona un volume logico esistente. Se si utilizza questa opzione, è necessario specificare anche --useexisting e --size.
- --encrypted
-
Specifica che questo volume logico deve essere crittografato, utilizzando la passphrase fornita nell’opzione --passphrase=. Se non si specifica una passphrase, il programma di installazione utilizzerà la passphrase predefinita a livello di sistema impostata con il comando autopart --passphrase, oppure interromperà l’installazione e richiederà di fornire una passphrase se non ne è impostata una predefinita.
- --passphrase=
-
Specifica la passphrase da utilizzare per crittografare questo volume logico. È necessario utilizzare questa opzione insieme all’opzione --encrypted. Questa opzione non ha alcun effetto da sola.
- --cipher=
-
Specifies which type of encryption will be used if the Anaconda default
aes-xts-plain64
is not satisfactory. You must use this option together with the --encrypted option; by itself it has no effect. Available types of encryption are listed in the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/. Using eitheraes-xts-plain64
oraes-cbc-essiv:sha256
is strongly recommended. - --escrowcert=URL_del_certificato_X.509
-
Memorizza le chiavi di crittografia dei dati di tutti i volumi crittografati come file in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 dall’URL specificato con URL_del_certificato_X.509. Le chiavi vengono memorizzate come file separato per ogni volume crittografato. Questa opzione è significativa solo se è specificato --encrypted. - --backuppassphrase
-
Aggiunge una passphrase generata casualmente a ogni volume crittografato. Memorizza queste passphrase in file separati in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 specificato con --escrowcert. Questa opzione è significativa solo se è specificato --escrowcert. - --thinpool
-
Crea un volume logico thin pool. (Utilizzare un punto di montaggio
none
) - --metadatasize=
-
Dimensione dell’area dei metadati (in MiB) per un nuovo dispositivo thin pool.
- --chunksize=
-
Dimensione del chunk (in KiB) per un nuovo dispositivo thin pool.
- --thin
-
Crea un volume logico thin. (Richiede l’uso di --poolname)
- --poolname=
-
Specifica il nome del thin pool in cui creare un volume logico thin. Richiede l’opzione --thin.
- --profile=
-
Specifica il nome del profilo di configurazione da utilizzare con i volumi logici thin. Se utilizzato, il nome verrà incluso anche nei metadati per il volume logico specificato. Per impostazione predefinita, i profili disponibili sono
default
ethin-performance
e sono definiti nella directory/etc/lvm/profile
. Consultare la pagina manlvm(8)
per ulteriori informazioni. - --cachepvs=
-
Un elenco separato da virgole di volumi fisici (veloci) che dovrebbero essere utilizzati per la cache LVM.
- --cachesize=
-
Dimensione richiesta della cache collegata al volume logico, in MiB. (Richiede l’opzione --cachepvs=.)
- --cachemode=
-
Modalità da utilizzare per la cache LVM (o
writeback
owritethrough
).
Le opzioni --cachepvs=, --cachesize= e --cachemode= elencate sopra vengono utilizzate per configurare il caching LVM. Per ulteriori informazioni, consultare la pagina man |
- --luks-version=
-
Specifies which version of LUKS should be used to encrypt the system. Only relevant if --encrypted is also specified.
- --pbkdf=
-
Sets Password-Based Key Derivation Function (PBKDF) algorithm for the LUKS keyslot. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-memory=
-
Sets the memory cost for PBKDF. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-time=
-
Sets the number of milliseconds to spend with PBKDF passphrase processing. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --iter-time option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
- pbkdf-iterations=
-
Sets the number of iterations for passphrase processing directly, and avoids PBKDF benchmark. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --pbkdf-force-iterations option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
Create one or more partitions first using part (required) - Create Physical Partition, create the logical volume group (volgroup (optional) - Create LVM Volume Group), and then create logical volumes. For example:
part pv.01 --size 3000 volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --size=2000 --name=rootvol
part (richiesto) - Crea partizione fisica
Crea una partizione sul sistema.
For a detailed example of part in action, see Advanced Partitioning Example.
part|partition punto_di_montaggio --name=nome --device=dispositivo --rule=regola [opzioni]
Tutte le partizioni create vengono formattate come parte del processo di installazione a meno che non vengano utilizzate le opzioni --noformat e --onpart=. |
Se il partizionamento fallisce per qualsiasi motivo, i messaggi di diagnosi appaiono sulla console virtuale 3. |
- punto_di_montaggio
-
Dove viene montata la partizione. Il valore deve essere uno dei seguenti:
/percorso
-
Un percorso al punto di montaggio - ad esempio,
/
o/home
swap
-
La partizione viene utilizzata come spazio di swap.
Per determinare automaticamente la dimensione della partizione di swap, utilizzare l’opzione --recommended:
swap --recommended
La dimensione assegnata sarà effettiva ma non calibrata con precisione per il sistema.
Per determinare automaticamente la dimensione della partizione di swap, ma anche consentire spazio aggiuntivo per l’ibernazione del sistema, utilizzare l’opzione --hibernation:
swap--hibernation
La dimensione assegnata sarà equivalente allo spazio di swap assegnato da --recommended più la quantità di RAM sul sistema.
For the swap sizes assigned by these commands, see the section describing swap in Recommended Partitioning Scheme.
raid.id
-
La partizione viene utilizzata per RAID software (vedere raid).
pv.id
-
The partition is used for LVM (see part (required) - Create Physical Partition).
biosboot
-
The partition will be used for a BIOS Boot partition. A 1 MB BIOS boot partition is necessary on BIOS-based systems using a GUID Partition Table (GPT); the boot loader will be installed into it. It is not necessary on UEFI systems. Also see part (required) - Create Physical Partition.
/boot/efi
-
An EFI System Partition. An EFI partition at least 50 MB in size is necessary on UEFI-based systems; the recommended size is 200 MB. It is not necessary on BIOS systems. Also see part (required) - Create Physical Partition.
- --size=
-
La dimensione minima della partizione in megabyte. Specificare qui un valore intero come
500
(non includere l’unità).If the --size value is too small, the installation will fail. Set the --size value as the minimum amount of space you require. For size recommendations, see Recommended Partitioning Scheme.
- --maxsize=
-
La dimensione massima della partizione in megabyte quando la partizione è impostata per l’espansione. Specificare qui un valore intero come
500
(non includere l’unità). - --resize
-
Ridimensiona una partizione esistente. Quando si utilizza questa opzione, specificare la nuova dimensione (in megabyte) utilizzando l’opzione --size= e la partizione di destinazione utilizzando l’opzione --onpart=.
- --grow
-
Indica alla partizione di espandersi per riempire lo spazio disponibile (se presente), o fino all’impostazione della dimensione massima.
Se si utilizza --grow= senza impostare --maxsize= su una partizione di swap, Anaconda limiterà la dimensione massima della partizione di swap. Per i sistemi con meno di 2 GB di memoria fisica, il limite imposto è il doppio della quantità di memoria fisica. Per i sistemi con più di 2 GB, il limite imposto è la dimensione della memoria fisica più 2 GB.
- --noformat
-
Specifica che la partizione non deve essere formattata, per l’uso con il comando --onpart=.
- --onpart= o --usepart=
-
Specifica il dispositivo su cui posizionare la partizione. Ad esempio:
partition /home --onpart=hda1
Il comando precedente posiziona
/home
su/dev/hda1
.Queste opzioni possono anche aggiungere una partizione a un volume logico. Ad esempio:
partition pv.1 --onpart=hda2
Il dispositivo deve già esistere sul sistema; l’opzione --onpart non lo creerà.
- --ondisk= o --ondrive=
-
Forza la creazione della partizione su un disco particolare. Ad esempio, --ondisk=sdb posiziona la partizione sul secondo disco SCSI del sistema.
Per specificare un dispositivo multipath che non utilizza la gestione dei volumi logici (LVM), utilizzare il formato
disk/by-id/dm-uuid-mpath-WWID
, dove WWID è l'identificatore mondiale per il dispositivo. Ad esempio, per specificare un disco con WWID2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
, utilizzare:part / --fstype=xfs --grow --asprimary --size=8192 --ondisk=disk/by-id/dm-uuid-mpath-2416CD96995134CA5D787F00A5AA11017
I dispositivi multipath che utilizzano LVM non vengono assemblati fino a dopo che Anaconda ha analizzato il file Kickstart. Pertanto, non è possibile specificare questi dispositivi nel formato
dm-uuid-mpath
. Invece, per specificare un dispositivo multipath che utilizza LVM, utilizzare il formatodisk/by-id/scsi-WWID
, dove WWID è l'identificatore mondiale per il dispositivo. Ad esempio, per specificare un disco con WWID58095BEC5510947BE8C0360F604351918
, utilizzare:part / --fstype=xfs --grow --asprimary --size=8192 --ondisk=disk/by-id/scsi-58095BEC5510947BE8C0360F604351918
Non specificare mai i dispositivi multipath con nomi di dispositivo come
mpatha
. Nomi di dispositivo come questo non sono specifici di un disco particolare. Il disco chiamato/dev/mpatha
durante l’installazione potrebbe non essere quello previsto. Pertanto, il comando clearpart potrebbe indirizzarsi al disco sbagliato. - --asprimary
-
Forces the partition to be allocated as a primary partition. If the partition cannot be allocated as primary (usually due to too many primary partitions being already allocated), the partitioning process will fail. This option only makes sense when the disk uses a Master Boot Record (MBR); for GUID Partition Table (GPT)-labeled disks this option has no meaning. For information about primary (and extended) partitions, see Recommended Partitioning Scheme.
- --fsprofile=
-
Specifica un tipo di utilizzo da passare al programma che crea un file system su questa partizione. Un tipo di utilizzo definisce una varietà di parametri di ottimizzazione da utilizzare durante la creazione di un file system. Affinché questa opzione funzioni, il file system deve supportare il concetto di tipi di utilizzo e deve esserci un file di configurazione che elenchi i tipi validi. Per
ext2
,ext3
,ext4
, questo file di configurazione è/etc/mke2fs.conf
. - --fstype=
-
Sets the file system type for the partition. Valid values are
xfs
,ext2
,ext3
,ext4
,swap
,vfat
,efi
andbiosboot
. For information about supported file systems, see Device, File System and RAID Types. - --fsoptions=
-
Specifica una stringa di opzioni in formato libero da utilizzare durante il montaggio del file system. Questa stringa verrà copiata nel file
/etc/fstab
del sistema installato e dovrebbe essere racchiusa tra virgolette. Ad esempio:--fsoptions="ro, x-systemd.device-timeout=0"
- --mkfsoptions=
-
Specifica parametri aggiuntivi da passare al programma che crea un file system su questa partizione. Non viene eseguita alcuna elaborazione sull’elenco degli argomenti, quindi devono essere forniti in un formato che possa essere passato direttamente al programma mkfs. Ciò significa che più opzioni devono essere separate da virgole o racchiuse tra virgolette doppie, a seconda del file system.
- --label=
-
Assegna un’etichetta a una partizione individuale.
- --recommended
-
Determine the size of the partition automatically. For details about the recommended scheme, see Recommended Partitioning Scheme.
This option can only be used for partitions which result in a file system such as the
/boot
partition andswap
space. It cannot be used to create partitionsm, LVM physical or logical volumes or RAID members. - --onbiosdisk
-
Forza la creazione della partizione su un disco particolare come rilevato dal BIOS.
- --encrypted
-
Specifica che questa partizione deve essere crittografata, utilizzando la passphrase fornita nell’opzione --passphrase=. Se non si specifica una passphrase, Anaconda utilizza la passphrase predefinita a livello di sistema impostata con il comando autopart --passphrase, oppure interrompe l’installazione e richiede di fornire una passphrase se non ne è impostata una predefinita.
- --passphrase=
-
Specifica la passphrase da utilizzare per crittografare questa partizione. È necessario utilizzare questa opzione insieme all’opzione --encrypted; da sola non ha alcun effetto.
- --cipher=
-
Specifies which type of encryption will be used if the Anaconda default
aes-xts-plain64
is not satisfactory. You must use this option together with the --encrypted option; by itself it has no effect. Available types of encryption are listed in the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/. Using eitheraes-xts-plain64
oraes-cbc-essiv:sha256
is strongly recommended. - --escrowcert=URL_del_certificato_X.509
-
Memorizza le chiavi di crittografia dei dati di tutti i volumi crittografati come file in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 dall’URL specificato con URL_del_certificato_X.509. Le chiavi vengono memorizzate come file separato per ogni volume crittografato. Questa opzione è significativa solo se è specificato --encrypted. - --backuppassphrase
-
Aggiunge una passphrase generata casualmente a ogni partizione crittografata. Memorizza queste passphrase in file separati in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 specificato con --escrowcert. Questa opzione è significativa solo se è specificato --escrowcert. - --luks-version=
-
Specifies which version of LUKS should be used to encrypt the system. Only relevant if --encrypted is also specified.
- --pbkdf=
-
Sets Password-Based Key Derivation Function (PBKDF) algorithm for the LUKS keyslot. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-memory=
-
Sets the memory cost for PBKDF. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-time=
-
Sets the number of milliseconds to spend with PBKDF passphrase processing. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --iter-time option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
- pbkdf-iterations=
-
Sets the number of iterations for passphrase processing directly, and avoids PBKDF benchmark. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --pbkdf-force-iterations option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
raid (opzionale) - Crea RAID software
Assembla un dispositivo RAID software. Questo comando ha la forma:
raid punto_di_montaggio --level=livello --device=dispositivo_md partizioni*
For a detailed example of raid in action, see Advanced Partitioning Example.
- punto_di_montaggio
-
Posizione in cui è montato il file system RAID. Se è
/
, il livello RAID deve essere 1 a meno che non sia presente una partizione di avvio (/boot
). Se è presente una partizione di avvio, la partizione/boot
deve essere di livello 1 e la partizione radice (/
) può essere di qualsiasi tipo disponibile. partizioni* (che indica che possono essere elencate più partizioni) elenca gli identificatori RAID da aggiungere all’array RAID. - --level=
-
RAID level to use (
0
,1
,4
,5
,6
, or10
). See Device, File System and RAID Types for information about various RAID types and their requirements. - --device=
-
Nome del dispositivo RAID da utilizzare. A partire da Fedora 35, i dispositivi RAID non vengono più identificati con nomi come
md0
. Se si dispone di un vecchio array (metadati v0.90) a cui non è possibile assegnare un nome, è possibile specificare l’array tramite un’etichetta di file system o un UUID (ad esempio, --device=rhel7-root --label=rhel7-root). - --spares=
-
Specifica il numero di unità di riserva allocate per l’array RAID. Le unità di riserva vengono utilizzate per ricostruire l’array in caso di guasto dell’unità.
- --fsprofile=
-
Specifica un tipo di utilizzo da passare al programma che crea un file system su questa partizione. Un tipo di utilizzo definisce una varietà di parametri di ottimizzazione da utilizzare durante la creazione di un file system. Affinché questa opzione funzioni, il file system deve supportare il concetto di tipi di utilizzo e deve esserci un file di configurazione che elenchi i tipi validi. Per
ext2
,ext3
,ext4
, questo file di configurazione è/etc/mke2fs.conf
. - --fstype=
-
Sets the file system type for the partition. Valid values are
xfs
,ext2
,ext3
,ext4
,swap
,vfat
,efi
andbiosboot
. For information about supported file systems, see Device, File System and RAID Types. - --fsoptions=
-
Specifica una stringa di opzioni in formato libero da utilizzare durante il montaggio del file system. Questa stringa verrà copiata nel file
/etc/fstab
del sistema installato e dovrebbe essere racchiusa tra virgolette. Ad esempio:--fsoptions="ro, x-systemd.device-timeout=0"
- --mkfsoptions=
-
Specifica parametri aggiuntivi da passare al programma che crea un file system su questa partizione. Non viene eseguita alcuna elaborazione sull’elenco degli argomenti, quindi devono essere forniti in un formato che possa essere passato direttamente al programma mkfs. Ciò significa che più opzioni devono essere separate da virgole o racchiuse tra virgolette doppie, a seconda del file system.
- --label=
-
Specifica l’etichetta da dare al file system da creare. Se l’etichetta fornita è già in uso da un altro file system, verrà creata una nuova etichetta.
- --noformat
-
Utilizza un dispositivo RAID esistente e non formattarlo.
- --useexisting
-
Utilizza un dispositivo RAID esistente e riformattalo.
- --encrypted
-
Specifica che questo array deve essere crittografato, utilizzando la passphrase fornita nell’opzione --passphrase=. Se non si specifica una passphrase, Anaconda utilizza la passphrase predefinita a livello di sistema impostata con il comando autopart --passphrase, oppure interrompe l’installazione e richiede di fornire una passphrase se non ne è impostata una predefinita.
- --passphrase=
-
Specifica la passphrase da utilizzare per crittografare questa partizione. È necessario utilizzare questa opzione insieme all’opzione --encrypted; da sola non ha alcun effetto.
- --cipher=
-
Specifies which type of encryption will be used if the Anaconda default
aes-xts-plain64
is not satisfactory. You must use this option together with the --encrypted option; by itself it has no effect. Available types of encryption are listed in the Fedora Security Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/. Using eitheraes-xts-plain64
oraes-cbc-essiv:sha256
is strongly recommended. - --escrowcert=URL_del_certificato_X.509
-
Memorizza le chiavi di crittografia dei dati di tutti i volumi crittografati come file in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 dall’URL specificato con URL_del_certificato_X.509. Le chiavi vengono memorizzate come file separato per ogni volume crittografato. Questa opzione è significativa solo se è specificato --encrypted. - --backuppassphrase
-
Aggiunge una passphrase generata casualmente a ogni partizione crittografata. Memorizza queste passphrase in file separati in
/root
, crittografate utilizzando il certificato X.509 specificato con --escrowcert. Questa opzione è significativa solo se è specificato --escrowcert. - --luks-version=
-
Specifies which version of LUKS should be used to encrypt the system. Only relevant if --encrypted is also specified.
- --pbkdf=
-
Sets Password-Based Key Derivation Function (PBKDF) algorithm for the LUKS keyslot. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-memory=
-
Sets the memory cost for PBKDF. Only relevant if --encrypted is also specified. See the
cryptsetup(8)
man page for more information. - pbkdf-time=
-
Sets the number of milliseconds to spend with PBKDF passphrase processing. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --iter-time option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
- pbkdf-iterations=
-
Sets the number of iterations for passphrase processing directly, and avoids PBKDF benchmark. Only relevant if --encrypted is also specified. See information about the --pbkdf-force-iterations option in the
cryptsetup(8)
man page for more information.Only one of --pbkdf-time= or --pbkdf-iterations= can be specified at the same time.
L’esempio seguente mostra come creare una partizione RAID di livello 1 per /
, e una RAID di livello 5 per /home
, supponendo che ci siano tre dischi SCSI sul sistema. Crea anche tre partizioni di swap, una su ciascuna unità.
part raid.01 --size=6000 --ondisk=sda part raid.02 --size=6000 --ondisk=sdb part raid.03 --size=6000 --ondisk=sdc part swap --size=512 --ondisk=sda part swap --size=512 --ondisk=sdb part swap --size=512 --ondisk=sdc part raid.11 --size=1 --grow --ondisk=sda part raid.12 --size=1 --grow --ondisk=sdb part raid.13 --size=1 --grow --ondisk=sdc raid / --level=1 --device=f35-root --label=f35-root raid.01 raid.02 raid.03 raid /home --level=5 --device=f35-home --label=f35-home raid.11 raid.12 raid.13
reqpart (opzionale) - Crea partizioni richieste
Crea automaticamente le partizioni richieste dalla piattaforma hardware. Queste includono una partizione /boot/efi
per sistemi x86_64 e Aarch64 con firmware UEFI, biosboot
per sistemi x86_64 con firmware BIOS e GPT (GUID Partition Table), e PRePBoot
per sistemi IBM Power.
This command cannot be used together with autopart, because autopart does the same and creates other partitions or logical volumes such as |
reqpart [--add-boot]
- --add-boot
-
Crea una partizione
/boot
separata oltre alla partizione specifica della piattaforma creata dal comando base.
volgroup (opzionale) - Crea gruppo di volumi LVM
Crea un gruppo di volumi Logical Volume Management (LVM).
volgroup nome partizione [opzioni]
Non utilizzare il carattere trattino ( Questa limitazione si applica solo ai nomi dei volumi logici e dei gruppi di volumi appena creati. Se si riutilizzano quelli esistenti utilizzando l’opzione --noformat, i loro nomi non verranno modificati. |
For a detailed partitioning example including volgroup, see Advanced Partitioning Example.
- --noformat
-
Utilizza un gruppo di volumi esistente e non formattarlo.
- --useexisting
-
Utilizza un gruppo di volumi esistente e riformattalo.
- --pesize=
-
Imposta la dimensione degli extent fisici. La dimensione predefinita per le installazioni Kickstart è 4 MiB.
- --reserved-space=
-
Specifica una quantità di spazio da lasciare inutilizzata in un gruppo di volumi in megabyte. Applicabile solo ai gruppi di volumi appena creati.
- --reserved-percent=
-
Specifica una percentuale dello spazio totale del gruppo di volumi da lasciare inutilizzata. Applicabile solo ai gruppi di volumi appena creati.
Create one or more partitions first using part (required) - Create Physical Partition, create the logical volume group (volgroup (optional) - Create LVM Volume Group), and then create logical volumes. For example:
part pv.01 --size 3000 volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --size=2000 --name=rootvol
zerombr (opzionale) - Reinizializza tabelle delle partizioni
Se zerombr è specificato, qualsiasi tabella delle partizioni non valida trovata sui dischi viene inizializzata. Questo distrugge tutto il contenuto dei dischi con tabelle delle partizioni non valide. Questo comando è richiesto quando si esegue un’installazione non assistita su un sistema con dischi precedentemente inizializzati.
Su IBM System z, se zerombr è specificato, qualsiasi Direct Access Storage Device (DASD) visibile al programma di installazione che non sia già formattato a basso livello viene automaticamente formattato a basso livello con dasdfmt. Il comando impedisce anche la scelta dell’utente durante le installazioni interattive. Se zerombr non è specificato e c’è almeno un DASD non formattato visibile al programma di installazione, un’installazione Kickstart non interattiva uscirà senza successo. Se zerombr non è specificato e c’è almeno un DASD non formattato visibile al programma di installazione, un’installazione interattiva esce se l’utente non accetta di formattare tutti i DASD visibili e non formattati. Per ovviare a questo, attivare solo i DASD che si utilizzeranno durante l’installazione. È sempre possibile aggiungere altri DASD dopo il completamento dell’installazione. |
zfcp (opzionale) - Configura dispositivo Fibre Channel
Definisce un dispositivo Fibre Channel. Questa opzione si applica solo su IBM System z. Tutte le opzioni descritte di seguito devono essere specificate.
zfcp --devnum=numdisp --wwpn=wwpn --fcplun=lun
- --devnum
-
Il numero del dispositivo (ID bus del dispositivo adattatore zFCP).
- --wwpn
-
Il World Wide Port Name (WWPN) del dispositivo. Assume la forma di un numero a 16 cifre, preceduto da
0x
. - --fcplun
-
Il Logical Unit Number (LUN) del dispositivo. Assume la forma di un numero a 16 cifre, preceduto da
0x
.
Ad esempio:
zfcp --devnum=0.0.4000 --wwpn=0x5005076300C213e9 --fcplun=0x5022000000000000
Configurazione di rete
I comandi in questo capitolo vengono utilizzati per la configurazione di rete.
firewall (opzionale) - Configura firewall
Specifica la configurazione del firewall per il sistema installato.
firewall --enabled | --disabled dispositivo [--trust= | --ssh | --smtp | --http | --ftp | --port= | --service=]
- --enabled o --enable
-
Rifiuta le connessioni in entrata che non sono in risposta a richieste in uscita, come risposte DNS o richieste DHCP. Se è necessario l’accesso ai servizi in esecuzione su questa macchina, è possibile scegliere di consentire servizi specifici attraverso il firewall.
- --disabled o --disable
-
Disabilita il firewall.
- --trust=
-
Elencare un dispositivo qui, come
em1
, consente a tutto il traffico in entrata e in uscita da quel dispositivo di passare attraverso il firewall. Per elencare più di un dispositivo, utilizzare nuovamente questa opzione - ad esempio:firewall --enable --trust=em1 --trust=em2
Non utilizzare un formato separato da virgole come --trust em1, em2.
- in_entrata
-
Sostituire con uno o più dei seguenti per consentire ai servizi specificati di passare attraverso il firewall:
-
--ssh
-
--smtp
-
--http
-
--ftp
-
- --port=
-
È possibile specificare che le porte siano consentite attraverso il firewall utilizzando il formato porta:protocollo. Ad esempio, per consentire l’accesso IMAP attraverso il firewall, specificare
imap:tcp
. È possibile specificare esplicitamente anche le porte numeriche; ad esempio, per consentire il passaggio dei pacchetti UDP sulla porta 1234, specificare1234:udp
. Per specificare più porte, separarle con virgole. - --service=
-
Questa opzione fornisce un modo di livello superiore per consentire ai servizi di passare attraverso il firewall. Alcuni servizi (come
cups
,avahi
, ecc.) richiedono l’apertura di più porte o altre configurazioni speciali affinché il servizio funzioni. È possibile specificare ogni singola porta con l’opzione --port oppure specificare --service= e aprirle tutte contemporaneamente.Le opzioni valide sono qualsiasi cosa riconosciuta dal programma firewall-offline-cmd nel pacchetto firewalld. Se
firewalld
è in esecuzione, firewall-cmd --get-services fornirà un elenco dei nomi dei servizi noti.
network (opzionale) - Configura interfacce di rete
Configura le informazioni di rete per il sistema di destinazione e attiva i dispositivi di rete nell’ambiente di installazione. Il dispositivo specificato nel primo comando network viene attivato automaticamente. L’attivazione del dispositivo può essere anche richiesta esplicitamente dall’opzione --activate.
- --activate
-
Se si utilizza l’opzione --activate su un dispositivo che è già stato attivato (ad esempio, un’interfaccia configurata con opzioni di avvio in modo che il sistema potesse recuperare il file Kickstart), il dispositivo viene riattivato per utilizzare i dettagli specificati nel file Kickstart.
Utilizzare l’opzione --nodefroute per impedire al dispositivo di utilizzare la rotta predefinita.
- --no-activate
-
Impedisce al dispositivo configurato di attivarsi automaticamente all’avvio.
- --bootproto=
-
Uno tra
dhcp
,bootp
,ibft
ostatic
. L’opzione predefinita èdhcp
; le opzionidhcp
ebootp
vengono trattate allo stesso modo.Il metodo DHCP utilizza un sistema server DHCP per ottenere la sua configurazione di rete. Il metodo BOOTP è simile, richiedendo a un server BOOTP di fornire la configurazione di rete. Per indirizzare un sistema a utilizzare DHCP:
network --bootproto=dhcp
Per indirizzare una macchina a utilizzare BOOTP per ottenere la sua configurazione di rete, utilizzare la seguente riga nel file Kickstart:
network --bootproto=bootp
Per indirizzare una macchina a utilizzare la configurazione specificata in iBFT, utilizzare:
network --bootproto=ibft
Il metodo
static
richiede di specificare l’indirizzo IP, la maschera di rete, il gateway e il nameserver nel file Kickstart. Queste informazioni sono statiche e vengono utilizzate durante e dopo l’installazione.Tutte le informazioni di configurazione di rete statiche devono essere specificate su una riga; non è possibile andare a capo utilizzando una barra rovesciata (
\
) come si può fare su una riga di comando.network --bootproto=static --ip=10.0.2.15 --netmask=255.255.255.0 --gateway=10.0.2.254 --nameserver=10.0.2.1
È anche possibile configurare più nameserver contemporaneamente. Per fare ciò, utilizzare le opzioni --nameserver= una volta per ogni nameserver che si desidera configurare:
network --bootproto=static --ip=10.0.2.15 --netmask=255.255.255.0 --gateway=10.0.2.254 --nameserver=192.168.2.1 --nameserver=192.168.3.1
- --device=
-
Specifica il dispositivo da configurare (ed eventualmente attivare in Anaconda) con il comando network.
Se l’opzione --device= manca al primo utilizzo del comando network, viene utilizzato il valore dell’opzione di avvio di Anaconda ksdevice=, se disponibile. Si noti che questo è considerato un comportamento deprecato; nella maggior parte dei casi, è sempre consigliabile specificare un --device= per ogni comando network.
Il comportamento di qualsiasi comando network successivo nello stesso file Kickstart non è specificato se manca la sua opzione --device=. Assicurarsi di specificare questa opzione per qualsiasi comando network oltre il primo.
È possibile specificare un dispositivo da attivare in uno dei seguenti modi:
-
il nome del dispositivo dell’interfaccia, ad esempio,
em1
-
l’indirizzo MAC dell’interfaccia, ad esempio,
01:23:45:67:89:ab
-
la parola chiave
link
, che specifica la prima interfaccia con il suo link nello statoup
-
la parola chiave
bootif
, che utilizza l’indirizzo MAC che pxelinux ha impostato nella variabileBOOTIF
. ImpostareIPAPPEND 2
nel filepxelinux.cfg
per fare in modo che pxelinux imposti la variabileBOOTIF
.Ad esempio:
network --bootproto=dhcp --device=em1
-
- --bindto=
-
Optional. Allows to specify how the connection configuration created for the device should be bound. If the option is not used, the connection binds to interface name (
DEVICE
value in ifcfg file). For virtual devices (bond, team, bridge) it configures binding of slaves. Not applicable to vlan devices.Note that this option is independent of how the
--device
is specified.Currently only the value
mac
is supported.--bindto=mac
will bind the connection to MAC address of the device (HWADDR
value in theifcfg
file).Ad esempio:
network --device=01:23:45:67:89:ab --bootproto=dhcp --bindto=mac
The above will bind the configuration of the device specified by MAC address
01:23:45:67:89:ab
to its MAC address.network --device=01:23:45:67:89:ab --bootproto=dhcp
The above will bind the configuration of the device specified by MAC address
01:23:45:67:89:ab
to its interface name (e.g.ens3
).network --device=ens3 --bootproto=dhcp --bindto=mac
The above will bind the configuration of the device specified by interface name
ens3
to its MAC address. - --ip=
-
Indirizzo IP del dispositivo.
- --ipv6=
-
Indirizzo IPv6 del dispositivo, nella forma indirizzo[/prefisso lunghezza] - ad esempio,
3ffe:ffff:0:1::1/128
. Se prefisso viene omesso, verrà utilizzato64
. È anche possibile utilizzareauto
per la configurazione automatica odhcp
per la configurazione solo DHCPv6 (nessun annuncio del router). - --gateway=
-
Gateway predefinito come singolo indirizzo IPv4.
- --ipv6gateway=
-
Gateway predefinito come singolo indirizzo IPv6.
- --nodefroute
-
Impedisce che l’interfaccia venga impostata come rotta predefinita. Utilizzare questa opzione quando si attivano dispositivi aggiuntivi con l’opzione --activate=, ad esempio una NIC su una sottorete separata per una destinazione iSCSI.
- --nameserver=
-
Server dei nomi DNS, come indirizzo IP. Per specificare più di un server dei nomi, utilizzare questo parametro più volte. Ad esempio:
network --bootproto=static --ip=10.0.2.15 --netmask=255.255.255.0 --gateway=10.0.2.254 --nameserver=192.168.2.1 --nameserver=192.168.3.1
- --nodns
-
Non configurare alcun server DNS.
- --netmask=
-
Maschera di rete per il sistema installato.
- --hostname=
-
Nome host per il sistema installato. Il nome host può essere un nome di dominio completo (FQDN) nel formato nomehost.nomedominio oppure un nome host breve senza nome di dominio. Molte reti dispongono di un servizio Dynamic Host Configuration Protocol (
DHCP
) che fornisce automaticamente ai sistemi connessi un nome di dominio; per consentire al servizioDHCP
di assegnare il nome di dominio a questa macchina, specificare solo il nome host breve. - --ethtool=
-
Specifica impostazioni aggiuntive di basso livello per il dispositivo di rete che verranno passate al programma ethtool.
- --essid=
-
L’ID di rete per le reti wireless.
- --wepkey=
-
La chiave di crittografia WEP per le reti wireless.
- --wpakey=
-
La chiave di crittografia WPA per le reti wireless.
- --onboot=
-
Se abilitare o meno il dispositivo all’avvio.
- --dhcpclass=
-
La classe DHCP.
- --mtu=
-
L’MTU del dispositivo.
- --noipv4
-
Disabilita IPv4 su questo dispositivo.
- --noipv6
-
Disabilita IPv6 su questo dispositivo.
- --bondslaves=
-
Quando questa opzione viene utilizzata, il dispositivo di rete specificato nell’opzione --device= verrà creato utilizzando gli slave definiti nell’opzione --bondslaves=. Ad esempio:
network --device=miorete --bondslaves=em1,em2
Il comando precedente creerà un dispositivo bond chiamato
miorete
utilizzando le interfacceem1
edem2
come suoi slave. - --bondopts=
-
A list of optional parameters for a bonded interface, which is specified using the --bondslaves= and --device= options. Options in this list must be separated by commas (“
,
”) or semicolons (“;
”). If an option itself contains a comma, use a semicolon to separate the options. For example:network --bondopts=mode=active-backup,balance-rr;primary=eth1
Available optional parameters are listed in the Working with Kernel Modules chapter of the Fedora System Administrator’s Guide.
Il parametro --bondopts=mode= supporta solo i nomi completi delle modalità come
balance-rr
obroadcast
, non le loro rappresentazioni numeriche come0
o3
. - --vlanid=
-
Specifica il numero ID della LAN virtuale (VLAN) (tag 802.1q) per il dispositivo creato utilizzando il dispositivo specificato in --device= come genitore. Ad esempio, network --device=em1 --vlanid=171 creerà un dispositivo LAN virtuale
em1.171
. - --interfacename=
-
Specifica un nome di interfaccia personalizzato per un dispositivo LAN virtuale. Questa opzione dovrebbe essere utilizzata quando il nome predefinito generato dall’opzione --vlanid= non è desiderabile. Questa opzione deve essere utilizzata insieme a --vlanid=. Ad esempio:
network --device=em1 --vlanid=171 --interfacename=vlan171
Il comando precedente creerà un’interfaccia LAN virtuale chiamata
vlan171
sul dispositivoem1
con un ID di171
.Il nome dell’interfaccia può essere arbitrario (ad esempio,
mia-vlan
), ma in casi specifici, devono essere seguite le seguenti convenzioni:-
Se il nome contiene un punto (
.
), deve assumere la formaNOME.ID
. Il NOME è arbitrario, ma l'ID deve essere l’ID VLAN. Ad esempio:em1.171
omia-vlan.171
. -
I nomi che iniziano con
vlan
devono assumere la formavlanID
- ad esempio,vlan171
.
-
- --teamslaves=
-
Il dispositivo team specificato dall’opzione --device= verrà creato utilizzando gli slave specificati in questa opzione. Gli slave sono separati da virgole. Uno slave può essere seguito dalla sua configurazione, che è una stringa JSON tra virgolette singole con virgolette doppie sottoposte a escape dal carattere
\
. Ad esempio:network --teamslaves="p3p1'{\"prio\": -10, \"sticky\": true}',p3p2'{\"prio\": 100}'"
Vedere anche l’opzione --teamconfig=.
- --teamconfig=
-
Configurazione del dispositivo team tra virgolette doppie che è una stringa JSON tra virgolette singole con virgolette doppie sottoposte a escape dal carattere
\
. Il nome del dispositivo è specificato dall’opzione --device= e i suoi slave e la loro configurazione dall’opzione --teamslaves=. Ad esempio:network --device team0 --activate --bootproto static --ip=10.34.102.222 --netmask=255.255.255.0 --gateway=10.34.102.254 --nameserver=10.34.39.2 --teamslaves="p3p1'{\"prio\": -10, \"sticky\": true}',p3p2'{\"prio\": 100}'" --teamconfig="{\"runner\": {\"name\": \"activebackup\"}}"
- --bridgeslaves=
-
Quando questa opzione viene utilizzata, il bridge di rete con il nome del dispositivo specificato utilizzando l’opzione --device= verrà creato e i dispositivi definiti nell’opzione --bridgeslaves= verranno aggiunti al bridge. Ad esempio:
network --device=bridge0 --bridgeslaves=em1
- --bridgeopts=
-
An optional comma-separated list of parameters for the bridged interface. Available values are
stp
,priority
,forward-delay
,hello-time
,max-age
, andageing-time
. For information about these parameters, see the bridge setting table in thenm-settings(5)
man page or at https://developer.gnome.org/NetworkManager/0.9/ref-settings.html. Also see the Fedora Networking Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/, for general information about network bridging.
Console e ambiente
I seguenti comandi controllano l’ambiente del sistema dopo il completamento dell’installazione: lingua, layout della tastiera o interfaccia grafica.
keyboard (opzionale) - Configura layout tastiera
Imposta uno o più layout di tastiera disponibili per il sistema.
keyboard --vckeymap= | --xlayouts= [--switch=]
- --vckeymap=
-
Specifica una mappa tasti
VConsole
che dovrebbe essere utilizzata. I nomi validi corrispondono all’elenco dei file nella directory/usr/lib/kbd/keymaps/*
, senza l’estensione.map.gz
. - --xlayouts=
-
Specifica un elenco di layout X che dovrebbero essere utilizzati come elenco separato da virgole senza spazi. Accetta valori nello stesso formato di
setxkbmap(1)
, sia nel formatolayout
(comecz
), sia nel formatolayout (variante)
(comecz (qwerty)
).Tutti i layout disponibili possono essere visualizzati nella pagina man
xkeyboard-config(7)
sottoLayouts
. - --switch=
-
Specifica un elenco di opzioni per il cambio di layout (scorciatoie per passare da un layout di tastiera all’altro). Più opzioni devono essere separate da virgole senza spazi. Accetta valori nello stesso formato di
setxkbmap(1)
.Le opzioni di commutazione disponibili possono essere visualizzate nella pagina man
xkeyboard-config(7)
sottoOptions
.
L’esempio seguente imposta due layout di tastiera (Inglese (USA)
e Ceco (qwerty)
) utilizzando l’opzione --xlayouts= e consente di passare da uno all’altro utilizzando Alt+Shift:
keyboard --xlayouts=us,'cz (qwerty)' --switch=grp:alt_shift_toggle
lang (opzionale) - Configura la lingua durante l’installazione
Imposta la lingua da usare durante l’installazione e la lingua predefinita da usare sul sistema installato.
lang lingua [--addsupport=]
Il file /usr/share/system-config-language/locale-list
fornisce un elenco dei codici lingua validi nella prima colonna di ogni riga e fa parte del pacchetto system-config-language.
Alcune lingue (ad esempio, cinese, giapponese, coreano e lingue indiche) non sono supportate durante l’installazione in modalità testo. Se si specifica una di queste lingue con il comando lang e si utilizza la modalità testo, il processo di installazione continuerà in inglese, ma il sistema installato utilizzerà la selezione come lingua predefinita.
- --addsupport=
-
Aggiunge il supporto per lingue aggiuntive. Assume la forma di un elenco separato da virgole senza spazi. Ad esempio:
lang en_US --addsupport=cs_CZ,de_DE,en_UK
services (opzionale) - Configura i servizi
Modifica l’insieme predefinito di servizi che verranno eseguiti sotto l’obiettivo systemd predefinito. L’elenco dei servizi disabilitati viene elaborato prima dell’elenco dei servizi abilitati - pertanto, se un servizio compare in entrambi gli elenchi, verrà abilitato.
services [--disabled=elenco] [--enabled=elenco]
Non includere spazi nell’elenco dei servizi. Se lo si fa, Kickstart abiliterà o disabiliterà solo i servizi fino al primo spazio. Ad esempio:
services --disabled=auditd, cups,smartd, nfslock
L’esempio sopra disabiliterà solo il servizio auditd
. Per disabilitare tutti e quattro i servizi, la voce non dovrebbe includere spazi:
services --disabled=auditd,cups,smartd,nfslock
- --disabled=
-
Disabilita i servizi indicati nell’elenco separato da virgole.
- --enabled=
-
Abilita i servizi indicati nell’elenco separato da virgole.
skipx (opzionale) - Non configurare X Window System
Se presente, X non verrà configurato sul sistema installato.
Se si installa un gestore di visualizzazione tra le opzioni di selezione dei pacchetti, questo pacchetto creerà una configurazione di X e il sistema installato utilizzerà come predefinito |
timezone (opzionale) - Configura il fuso orario
Imposta il fuso orario del sistema su fusoorario. Per visualizzare un elenco dei fusi orari disponibili, usare il comando timedatectl list-timezones.
Ogni opzione, inclusa la specifica effettiva di un fuso orario, è opzionale a partire da Fedora 25. Ciò consente, ad esempio, di disabilitare l’avvio di NTP utilizzando --nontp senza dover scegliere alcun fuso orario. Tuttavia, se questo comando è presente nel file Kickstart, deve essere utilizzata almeno un’opzione.
timezone [fusoorario] [opzioni]
- --utc
-
Se presente, il sistema presuppone che l’orologio hardware sia impostato sull’ora UTC (Tempo Medio di Greenwich).
- --nontp
-
Disabilita l’avvio automatico del servizio NTP.
- --ntpservers=
-
Specifica un elenco di server NTP da utilizzare come elenco separato da virgole senza spazi.
xconfig (opzionale) - Configura X Window System
Configura X Window System. Se si installa X Window System con un file Kickstart che non include il comando xconfig, è necessario fornire manualmente la configurazione di X durante l’installazione.
Non usare questo comando in un file Kickstart che non installa X Window System.
- --defaultdesktop=
-
Specifica
GNOME
oKDE
per impostare il desktop predefinito (presuppone che GNOME Desktop Environment e/o KDE Desktop Environment sia stato installato nella sezione %packages). - --startxonboot
-
Usa un accesso grafico sul sistema installato.
Utenti, gruppi e autenticazione
I comandi seguenti vengono utilizzati per controllare gli account utente, i gruppi e le aree correlate.
auth or authconfig (optional) - Configure Authentication (deprecated)
This command has been deprecated by authselect. Using it will invoke the authconfig compatibility tool; however, it is highly recommended to use authselect instead. |
Imposta le opzioni di autenticazione per il sistema utilizzando il comando authconfig, che può anche essere eseguito da riga di comando al termine dell’installazione. Vedere la pagina di manuale authconfig(8)
e il comando authconfig --help per maggiori dettagli. Le password sono nascoste (shadowed) per impostazione predefinita.
authselect (optional) - Configure Authentication
This command sets up the authentication options for the system. This is just a wrapper around the authselect program, so all options recognized by that program are valid for this command. See the authselect(8)
for a complete list. Passwords are shadowed by default.
group (opzionale) - Crea gruppo utente
Crea un nuovo gruppo utente sul sistema. Se esiste già un gruppo con il nome o il GID specificato, questo comando fallirà. Inoltre, il comando user può essere utilizzato per creare un nuovo gruppo per l’utente appena creato.
group --name=nome [--gid=gid]
- --name=
-
Fornisce il nome del gruppo.
- --gid=
-
L’ID del gruppo (GID). Se non fornito, viene impostato sul successivo GID non di sistema disponibile.
pwpolicy (opzionale) - Modifica la politica password predefinita
Questo comando può essere utilizzato per impostare requisiti personalizzati (politica) come lunghezza e robustezza per le password impostate durante l’installazione - la password di root
, le password utente e la password LUKS (crittografia del disco).
pwpolicy nome [--minlen=lunghezza] [--minquality=qualita] [--strict|nostrict] [--emptyok|noempty] [--changesok|nochanges]
La libreria libpwquality
viene utilizzata per verificare i requisiti minimi della password (lunghezza e qualità). È possibile utilizzare i comandi pwscore e pwmake forniti dal pacchetto libpwquality per verificare il punteggio di qualità della password scelta o per creare una password casuale con un punteggio specificato. Vedere le pagine di manuale pwscore(1)
e pwmake(1)
per i dettagli su questi comandi.
This command must be used inside the %anaconda section. See %anaconda (optional) - Additional Anaconda Configuration for details. |
- nome
-
Nome della voce della password. I valori supportati sono
root
,user
eluks
rispettivamente per la password diroot
, le password utente e la password LUKS. - --minlen=
-
Imposta la lunghezza minima consentita della password. La lunghezza minima predefinita è
8
. - --minquality=
-
Imposta la qualità minima consentita della password come definita dalla libreria
libpwquality
. Il valore predefinito è50
. - --strict
-
Applicazione rigorosa della password. Le password che non soddisfano i requisiti di qualità specificati in --minquality= non saranno consentite. Abilitato per impostazione predefinita.
- --notstrict
-
Le password che non soddisfano i requisiti minimi di qualità specificati in --minquality= saranno consentite dopo aver fatto clic due volte su
Fatto
. - --emptyok
-
Consenti password vuote. Abilitato per impostazione predefinita.
- --notempty
-
Non consentire password vuote.
- --changesok
-
Consenti la modifica della password nell’interfaccia utente, anche se il file Kickstart specifica già una password.
- --nochanges
-
Non consentire la modifica delle password già impostate nel file Kickstart. Abilitato per impostazione predefinita.
Un esempio di utilizzo del comando pwpolicy è riportato di seguito:
%anaconda pwpolicy root --minlen=10 --minquality=60 --strict --notempty --nochanges %end
realm (opzionale) - Unisciti a un dominio Active Directory o IPA
Unisciti a un dominio Active Directory o IPA. Per maggiori informazioni su questo comando, vedere la sezione join della pagina di manuale realm(8)
.
realm join dominio [opzioni]
- --computer-ou=OU=
-
Fornire il distinguished name di un’unità organizzativa per creare l’account del computer. Il formato esatto del distinguished name dipende dal software client e dal software di appartenenza. La porzione DSE radice del distinguished name può solitamente essere omessa.
- --no-password
-
Unisciti automaticamente senza password.
- --one-time-password=
-
Unisciti usando una password monouso. Questo non è possibile con tutti i tipi di realm.
- --client-software=
-
Unisciti solo ai realm che possono eseguire questo software client. I valori validi includono
sssd
ewinbind
. Non tutti i realm supportano tutti i valori. Per impostazione predefinita, il software client viene scelto automaticamente. - --server-software=
-
Unisciti solo ai realm che possono eseguire questo software server. I valori possibili includono
active-directory
ofreeipa
. - --membership-software=
-
Usa questo software quando ti unisci al realm. I valori validi includono
samba
eadcli
. Non tutti i realm supportano tutti i valori. Per impostazione predefinita, il software di appartenenza viene scelto automaticamente.
rootpw (richiesto) - Imposta la password di root
Imposta la password di root del sistema sull’argomento password.
rootpw [--iscrypted|--plaintext] [--lock] password
- --iscrypted
-
Se questa opzione è presente, si presume che l’argomento password sia già crittografato. Questa opzione è mutuamente esclusiva con --plaintext. Per creare una password crittografata, è possibile utilizzare Python:
$ python -c 'import crypt; print(crypt.crypt("Mia Password", "$6$Mio Salt"))'
Questo genererà una crittografia SHA512 della tua password usando il salt fornito.
- --plaintext
-
Se questa opzione è presente, si presume che l’argomento password sia in testo semplice. Questa opzione è mutuamente esclusiva con --iscrypted.
- --lock
-
Se questa opzione è presente, l’account root è bloccato per impostazione predefinita. Ciò significa che l’utente root non sarà in grado di accedere dalla console.
selinux (opzionale) - Configura SELinux
Sets the state of SELinux on the installed system. The default policy is enforcing
. For more information regarding SELinux in Fedora, see the Fedora SELinux User’s and Administrator’s Guide, available at https://docs.fedoraproject.org/.
selinux [--disabled|--enforcing|--permissive]
- --enforcing
-
Abilita SELinux con la politica mirata predefinita
enforcing
. - --permissive
-
Abilita SELinux con la politica mirata predefinita
permissive
. Questa politica emette avvisi basati sulla politica SELinux, ma non la applica effettivamente. - --disabled
-
Disabilita completamente SELinux.
sshkey (opzionale) - Aggiungi una chiave SSH autorizzata
Use this command to add a specified SSH
key to an user’s authorized_keys
file. The specified user must either be root
, or it must be created in the Kickstart file - either automatically by an installed package, or using user (optional) - Create User Account.
sshkey --username=utente "chiave_ssh"
La chiave_ssh deve essere un’impronta digitale completa della chiave SSH
e deve essere racchiusa tra virgolette (""
) perché la chiave può contenere spazi.
- --username=
-
Il nome dell’account utente in cui si desidera installare la chiave
SSH
.
user (opzionale) - Crea account utente
Crea un nuovo utente sul sistema.
user --name=nomeutente [opzioni]
- --name=
-
Fornisce il nome dell’utente. Questa opzione è richiesta.
- --gecos=
-
Fornisce le informazioni GECOS per l’utente. Si tratta di una stringa di vari campi specifici del sistema separati da una virgola. Viene spesso utilizzata per specificare il nome completo dell’utente, il numero dell’ufficio, ecc. Vedere la pagina di manuale
passwd(5)
per maggiori dettagli. - --groups=
-
In addition to the default group, a comma separated list of group names the user should belong to. The groups must exist before the user account is created. See group (optional) - Create User Group.
- --homedir=
-
La directory home per l’utente. Se non fornita, viene impostata per default su
/home/nomeutente
. - --lock
-
Se questa opzione è presente, questo account è bloccato per impostazione predefinita. Ciò significa che l’utente non sarà in grado di accedere dalla console.
- --password=
-
La password del nuovo utente. Se non viene fornita alcuna password, l’account verrà bloccato.
- --iscrypted
-
Se questa opzione è presente, si presume che l’argomento password sia già crittografato. Questa opzione è mutuamente esclusiva con --plaintext. Per creare una password crittografata, è possibile utilizzare Python:
$ python -c 'import crypt; print(crypt.crypt("Mia Password", "$6$Mio Salt"))'
Questo genererà una crittografia SHA512 della tua password usando il salt fornito.
- --plaintext
-
Se questa opzione è presente, si presume che l’argomento password sia in testo semplice. Questa opzione è mutuamente esclusiva con --iscrypted.
- --shell=
-
La shell di accesso dell’utente. Se non fornita, verrà utilizzata quella predefinita del sistema.
- --uid=
-
L'UID (User ID). Se non fornito, viene impostato sul successivo UID non di sistema disponibile.
- --gid=
-
Il GID (Group ID) da utilizzare per il gruppo predefinito dell’utente. Se non fornito, viene impostato sul successivo ID di gruppo non di sistema disponibile.
Ambiente di installazione
I seguenti comandi controllano come si comporterà il sistema durante l’installazione.
autostep (opzionale) - Passa attraverso ogni schermata
Normalmente, le installazioni Kickstart saltano le schermate non necessarie. Questa opzione fa sì che il programma di installazione passi attraverso ogni schermata, visualizzandola brevemente. Questa opzione non dovrebbe essere utilizzata durante la distribuzione di un sistema perché potrebbe interrompere l’installazione dei pacchetti.
autostep [--autoscreenshot]
- --autoscreenshot
-
Cattura uno screenshot ad ogni passaggio durante l’installazione. Questi screenshot vengono archiviati in
/tmp/anaconda-screenshots
durante l’installazione e, al termine dell’installazione, è possibile trovarli in/root/anaconda-screenshots
.Ogni schermata viene catturata solo subito prima che l’installatore passi a quella successiva. Questo è importante, perché se non si utilizzano tutte le opzioni Kickstart richieste e l’installazione quindi non inizia automaticamente, è possibile andare alle schermate che non sono state configurate automaticamente ed eseguire qualsiasi configurazione desiderata. Quindi, quando si preme
Fatto
per continuare, la schermata verrà catturata includendo la configurazione appena fornita.
cmdline (opzionale) - Esegui l’installazione in modalità riga di comando
Esegui l’installazione in una modalità a riga di comando completamente non interattiva. Qualsiasi richiesta di interazione interrompe l’installazione. Questa modalità è utile sui sistemi IBM System z con il terminale x3270.
For a fully automatic installation, you must either specify one of the available modes (graphical, text, or cmdline) in the Kickstart file, or you must use the console= boot option as described in Console, Environment and Display Options. Otherwise the system will halt and ask you to choose a mode. |
graphical (opzionale) - Esegui l’installazione in modalità grafica
Esegui l’installazione in modalità grafica. Questa è l’impostazione predefinita. Questo comando non accetta opzioni.
For a fully automatic installation, you must either specify one of the available modes (graphical, text, or cmdline) in the Kickstart file, or you must use the console= boot option as described in Console, Environment and Display Options. Otherwise the system will halt and ask you to choose a mode. |
logging (opzionale) - Configura la registrazione degli errori durante l’installazione
Controlla la registrazione degli errori di Anaconda durante l’installazione. Non ha alcun effetto sul sistema installato.
logging [--host= | --port= | --level=]
- --host=
-
Invia informazioni di registrazione all’host remoto specificato, che deve eseguire un processo
syslogd
configurato per accettare la registrazione remota. - --port=
-
Se il processo syslogd remoto utilizza una porta diversa da quella predefinita, può essere specificata con questa opzione.
- --level=
-
Specifica il livello minimo di messaggi che appaiono sulla console virtuale 3 (
tty3
). Questo influisce solo sui messaggi stampati sulla console; i file di registro conterranno messaggi di tutti i livelli. I valori possibili sonodebug
,info
,warning
,error
ocritical
.
rescue (opzionale) - Modalità di ripristino
Entra automaticamente nella modalità di ripristino del programma di installazione. Questo ti dà la possibilità di riparare il sistema in caso di problemi.
rescue [--nomount|--romount]
- --nomount o --romount
-
Controlla come viene montato il sistema installato nell’ambiente di ripristino. Per impostazione predefinita, il programma di installazione troverà il tuo sistema e lo monterà in modalità lettura-scrittura, indicandoti dove ha eseguito questo montaggio. Puoi facoltativamente scegliere di non montare nulla (l’opzione --nomount) o di montare in modalità sola lettura (l’opzione --romount). Può essere utilizzata solo una di queste due opzioni.
sshpw (opzionale) - Limita l’accesso ssh durante l’installazione
Durante l’installazione, è possibile interagire con il programma di installazione e monitorarne l’avanzamento tramite una connessione SSH
. Utilizzare il comando sshpw per creare account temporanei attraverso cui accedere. Ogni istanza del comando crea un account separato che esiste solo nell’ambiente di installazione. Questi account non vengono trasferiti sul sistema installato.
sshpw --username=nome password [--iscrypted|--plaintext] [--lock]
By default, the |
Se si desidera disabilitare l’accesso sshpw --username=root --lock
|
- --username
-
Fornisce il nome dell’utente. Questa opzione è richiesta.
- --iscrypted
-
Se questa opzione è presente, si presume che l’argomento password sia già crittografato. Questa opzione è mutuamente esclusiva con --plaintext. Per creare una password crittografata, è possibile utilizzare Python:
$ python -c 'import crypt; print(crypt.crypt("Mia Password", "$6$Mio Salt"))'
Questo genererà una crittografia SHA512 della tua password usando il salt fornito.
- --plaintext
-
Se questa opzione è presente, si presume che l’argomento password sia in testo semplice. Questa opzione è mutuamente esclusiva con --iscrypted
- --lock
-
Se questa opzione è presente, questo account è bloccato per impostazione predefinita. Ciò significa che l’utente non sarà in grado di accedere dalla console.
text (opzionale) - Esegui l’installazione in modalità testo
Esegui l’installazione Kickstart in modalità testo. Le installazioni Kickstart vengono eseguite in modalità grafica per impostazione predefinita.
For a fully automatic installation, you must either specify one of the available modes (graphical, text, or cmdline) in the Kickstart file, or you must use the console= boot option as described in Console, Environment and Display Options. Otherwise the system will halt and ask you to choose a mode. |
unsupported_hardware (opzionale) - Sopprimi gli avvisi di hardware non supportato
Sopprime l’avviso Rilevato hardware non supportato
. Se questo comando non è incluso e viene rilevato hardware non supportato, l’installazione si bloccherà a questo avviso.
vnc (opzionale) - Configura accesso VNC
Consente di visualizzare l’installazione grafica in remoto tramite VNC. Questo metodo è solitamente preferito rispetto alla modalità testo, poiché ci sono alcune limitazioni di dimensione e lingua nelle installazioni di testo. Senza opzioni aggiuntive, questo comando avvierà un server VNC sul sistema di installazione senza password e visualizzerà i dettagli necessari per connettersi ad esso.
vnc [--host=nomehost] [--port=porta] [--password=password]
For more information about VNC installations, including instructions on how to connect to the installation system, see Installing Using VNC.
- --host=
-
Connettiti a un visualizzatore VNC in ascolto sul nome host specificato.
- --port=
-
Fornire una porta su cui il processo del visualizzatore VNC remoto è in ascolto. Se non fornita, verrà utilizzata la porta predefinita VNC (
5900
). - --password=
-
Imposta una password che deve essere fornita per connettersi alla sessione VNC. Questo è opzionale, ma consigliato.
Dopo l’installazione
Questa sezione contiene i comandi che controllano il comportamento del sistema subito dopo il termine dell’installazione.
%addon com_redhat_kdump (opzionale) - Configura kdump
Questo comando configura il meccanismo di dump del kernel in caso di crash kdump.
The syntax for this command is unusual because it is an add-on rather than a built-in Kickstart command. For more information about add-ons, see %addon (optional) - Include an Anaconda Add-on. |
Kdump è un meccanismo di dump del kernel in caso di crash che consente di salvare il contenuto della memoria del sistema per un’analisi successiva. Si basa su kexec, che può essere utilizzato per avviare un kernel Linux dal contesto di un altro kernel senza riavviare il sistema e preservare il contenuto della memoria del primo kernel che altrimenti andrebbe perso.
In case of a system crash, kexec starts a second kernel (a capture kernel). This capture kernel resides in a reserved part of the system memory that is inaccessible to the main kernel. Kdump then captures the contents of the crashed kernel’s memory (a crash dump) and saves it to a specified location. This location cannot be configured using Kickstart; it must be specified after the installation by editing the /etc/kdump.conf
configuration file.
Le opzioni disponibili sono:
- --enable
-
Abilita Kdump sul sistema installato.
- --disable
-
Non abilitare Kdump sul sistema installato.
- --reserve-mb=
-
La quantità di memoria che si desidera riservare per Kdump in megabyte. Ad esempio:
%addon com_redhat_kdump --enable --reserve-mb=128 %end
È anche possibile specificare
auto
invece di un valore numerico. In tal caso, l’installatore determinerà automaticamente la quantità di RAM da riservare per kdump, in base all’architettura del sistema e alla quantità totale di memoria sul sistema.Se si abilita Kdump e non si specifica l’opzione --reserve-mb=, verrà utilizzato il valore
auto
. - --enablefadump
-
Abilita il dump assistito da firmware sui sistemi che lo consentono (in particolare i server IBM Power Systems).
firstboot (opzionale) - Abilita o disabilita la configurazione iniziale
Determine whether the Initial Setup application starts the first time the system is booted. If enabled, the initial-setup package must be installed. If not specified, this option is disabled by default. For more information about Initial Setup, see Initial Setup.
firstboot --enable|--disable [--reconfig]
- --enable o --enabled
-
Configurazione iniziale verrà avviata la prima volta che il sistema installato si avvia.
- --disable o --disabled
-
Configurazione iniziale sarà disabilitata.
- --reconfig
-
Configurazione iniziale si avvierà dopo il riavvio in modalità di riconfigurazione. Questa modalità abilita le opzioni di configurazione di lingua, mouse, tastiera, password di root, livello di sicurezza, fuso orario e rete oltre a quelle predefinite.
halt (opzionale) - Arresta il sistema dopo l’installazione
Arresta il sistema dopo che l’installazione è stata completata con successo. Questo è simile a un’installazione manuale, in cui al termine dell’installazione, l’installatore visualizza un messaggio e attende che l’utente prema un tasto prima di riavviare. Durante un’installazione Kickstart, se non viene specificato alcun metodo di completamento, questa opzione viene utilizzata come predefinita.
Per altri metodi di completamento, vedere i comandi poweroff, reboot e shutdown.
poweroff (opzionale) - Spegni dopo l’installazione
Arresta e spegni il sistema dopo che l’installazione è stata completata con successo.
Il comando poweroff dipende fortemente dall’hardware del sistema in uso. In particolare, alcuni componenti hardware come BIOS, APM (gestione avanzata dell’alimentazione) e ACPI (interfaccia avanzata di configurazione e alimentazione) devono essere in grado di interagire con il kernel del sistema. Consultare la documentazione dell’hardware per maggiori informazioni sulle capacità APM/ACPI del sistema. |
Per altri metodi di completamento, vedere i comandi Kickstart halt, reboot e shutdown.
reboot (opzionale) - Riavvia dopo l’installazione
Reboot after the installation is successfully completed. If you are installing Fedora on IBM System z in command line mode (using cmdline (optional) - Perform Installation in Command Line Mode), this command is necessary for a fully automated installation.
Per altri metodi di completamento, vedere le opzioni Kickstart halt, poweroff e shutdown.
L’uso del comando reboot potrebbe risultare in un ciclo di installazione infinito, a seconda del supporto e del metodo di installazione. |
- --eject
-
Tenta di espellere il supporto di installazione (se si installa da un DVD) prima di riavviare.
- --kexec
-
Usa questa opzione per riavviare nel nuovo sistema usando il meccanismo di commutazione del kernel
kexec
invece di un riavvio completo, bypassando il BIOS/Firmware e il boot loader.
shutdown (opzionale) - Arresta dopo l’installazione
Arresta il sistema dopo che l’installazione è stata completata con successo.
Per altri metodi di completamento, vedere le opzioni Kickstart halt, poweroff e reboot.
%addon (opzionale) - Includi un componente aggiuntivo Anaconda
È possibile espandere le funzionalità di base di Anaconda e Kickstart utilizzando componenti aggiuntivi personalizzati specificati tramite la sezione %addon.
Per utilizzare un componente aggiuntivo nel file Kickstart, aggiungere il comando %addon nome_componente_aggiuntivo opzioni. La sezione deve essere chiusa con un’istruzione %end. Ad esempio, per utilizzare il componente aggiuntivo Kdump, incluso per impostazione predefinita in alcune installazioni, utilizzare il blocco seguente:
%addon com_redhat_kdump --enable --reserve-mb=128%end
La sezione %addon non ha opzioni proprie; tutte le opzioni dipendono dal componente aggiuntivo utilizzato.
Per maggiori informazioni sui componenti aggiuntivi di Anaconda, vedere la Guida allo sviluppo di componenti aggiuntivi Anaconda per Fedora.
%anaconda (opzionale) - Configurazione aggiuntiva di Anaconda
This section, introduced in Fedora 22, is used to specify additional configuration options for the installer. Commands inside this section only control the behavior during installation, not on the installed system. The only command currently available inside this section is pwpolicy (optional) - Change the Default Password Policy. The %anaconda section must end with %end
.
Nelle installazioni interattive (utilizzando l’interfaccia grafica o testuale), il file /usr/share/anaconda/interactive-defaults.ks
contiene la sezione %anaconda predefinita. Per modificare le impostazioni predefinite, è necessario creare un file product.img
con un file Kickstart che sostituisca quello predefinito e passare questo file ad Anaconda utilizzando un’opzione di avvio.
Quando si utilizza un file Kickstart, è possibile sovrascrivere la sezione %anaconda predefinita utilizzando nuovamente la sezione nel proprio Kickstart personalizzato.
%include (opzionale) - Includi il contenuto di un altro file
Utilizzare il comando %include /percorso/del/file per includere il contenuto di un altro file nel file Kickstart come se il contenuto si trovasse nella posizione del comando %include nel file Kickstart.
%ksappend (opzionale) - Accoda il contenuto di un altro file
The %ksappend url directive is very similar to %include (optional) - Include Contents of Another File in that it is used to include the contents of additional files as though they were at the location of the %ksappend command. The difference is in when the two directives are processed.
%ksappend viene elaborato in un passaggio iniziale, prima di qualsiasi altra parte del file Kickstart. Quindi, questo file Kickstart espanso viene passato al resto di Anaconda dove vengono gestiti tutti gli script %pre, e infine il resto del file Kickstart viene elaborato in ordine, il che include le direttive %include.
Pertanto, %ksappend fornisce un modo per includere un file contenente script %pre, mentre %include no.
%packages (richiesto) - Selezione pacchetti
Usare il comando %packages per iniziare una sezione Kickstart che descrive i pacchetti software da installare. Questa sezione deve terminare con un’istruzione %end.
È possibile specificare i pacchetti per ambiente, gruppo o per nome del pacchetto. Sono definiti diversi ambienti e gruppi che contengono pacchetti correlati. Vedere il file repodata/comps.xml
nella sorgente di installazione per le definizioni di ambienti e gruppi.
Il file comps.xml
contiene una struttura che descrive gli ambienti disponibili (contrassegnati dal tag <environment>
) e i gruppi (il tag <group>
). Ogni voce ha un ID, un valore di visibilità utente, nome, descrizione ed elenco di pacchetti. Se il gruppo è selezionato per l’installazione, i pacchetti contrassegnati come mandatory
nell’elenco dei pacchetti vengono sempre installati, i pacchetti contrassegnati come default
vengono installati se non sono specificamente esclusi e i pacchetti contrassegnati come optional
devono essere specificamente inclusi anche quando il gruppo è selezionato.
È possibile specificare un gruppo di pacchetti o un ambiente utilizzando il suo ID (il tag <id>
) o il nome (il tag <name>
).
Per installare un pacchetto a 32 bit su un sistema a 64 bit, sarà necessario aggiungere al nome del pacchetto l’architettura a 32 bit per cui è stato creato il pacchetto - ad esempio, glibc.i686. L’opzione --multilib deve essere specificata anche nel file Kickstart; vedere le opzioni disponibili di seguito. |
Initial Setup does not run after a system is installed from a Kickstart file unless a desktop environment and the X Window System were included in the installation and graphical login was enabled. This means that by default, no users except for |
- Specifying an Environment
-
In addition to groups, you specify an entire environment to be installed:
%packages @^Infrastructure Server %end
This command will install all packages which are part of the
Infrastracture Server
environment. All available environments are described in thecomps.xml
file. - Specifying Groups
-
Specify groups, one entry to a line, starting with an
@
symbol, and then the full group name or group id as given in thecomps.xml
file. For example:%packages @X Window System @Desktop @Sound and Video %end
The
Core
andBase
groups are always selected - it is not necessary to specify them in the %packages section.The
comps.xml
file also defines groups calledConflicts (variant)
for each variant of Fedora. This group contains all packages which are known to cause file conflicts, and is intended to be excluded. - Specifying Individual Packages
-
Specify individual packages by name, one entry to a line. You can use the asterisk character (
*
) as a wildcard in package names. For example:%packages sqlite curl aspell docbook* %end
The
docbook*
entry includes the packages docbook-dtds, docbook-simple, docbook-slides and others that match the pattern represented with the wildcard. - Excluding Environments, Groups, or Packages
-
Use a leading dash (
-
) to specify packages or groups to exclude from the installation. For example:%packages -@Graphical Internet -autofs -ipa*fonts %end
Installing all available packages using only |
You can change the default behavior of the %packages section by using several options. Some options work for the entire package selection, others are used with only specific groups.
The following options are available for the %packages. To use an option, append it to the start of the package selection section. For example:
%packages --multilib --ignoremissing
- --nocore
-
Do not install the
@Core
group. - --ignoremissing
-
Ignore any packages, groups and environments missing in the installation source, instead of halting the installation to ask if the installation should be aborted or continued.
- --excludedocs
-
Do not install any documentation contained within packages. In most cases, this will exclude any files normally installed in the
/usr/share/doc*
directory, but the specific files to be excluded depend on individual packages. - --multilib
-
Configure the installed system for multilib packages (that is, to allow installing 32-bit packages on a 64-bit system) and install packages specified in this section as such.
Normally, on a 64-bit system, only packages for this architecture (marked as
x86_64
) and packages for all architectures (marked asnoarch
) would be installed. When you use this option, packages for 32-bit systems (marked asi686
) will be automatically installed as well, if available.This only applies to packages explicitly specified in the %packages section. Packages which are only being installed as dependencies without being specified in the Kickstart file will only be installed in architecture versions in which they are needed, even if they are available for more architectures.
The options in this list only apply to a single package group. Instead of using them at the %packages command in the Kickstart file, append them to the group name. For example:
%packages @Graphical Internet --optional %end
- --nodefaults
-
Only install the group’s mandatory packages, not the default selections.
- --optional
-
Install packages marked as optional in the group definition in the
comps.xml
file, in addition to installing the default selections.Note that some package groups, such as
Scientific Support
, do not have any mandatory or default packages specified - only optional packages. In this case the --optional option must always be used, otherwise no packages from this group will be installed.
%pre (optional) - Pre-installation Script
You can add commands to run on the system immediately after the Kickstart file has been parsed, but before the installation begins. This section must be placed towards the end of the Kickstart file, after the actual Kickstart commands, and must start with %pre and end with %end. If your Kickstart file also includes a %post section, the order in which the %pre and %post sections are included does not matter.
You can access the network in the %pre section. However, the name service has not been configured at this point, so only IP addresses work, not URLs.
The pre-installation script section of Kickstart cannot manage multiple install trees or source media. This information must be included for each created Kickstart file, as the pre-installation script occurs during the second stage of the installation process.
Unlike the post-installation script, the pre-installation script is not run in the |
The following options can be used to change the behavior of pre-installation scripts. To use an option, append it to the %pre line at the beginning of the script. For example:
%pre --interpreter=/usr/bin/python --- Python script omitted -- %end
- --interpreter=
-
Allows you to specify a different scripting language, such as Python. Any scripting language available on the system can be used; in most cases, these will be
/usr/bin/sh
,/usr/bin/bash
, and/usr/bin/python
. - --erroronfail
-
Display an error and halt the installation if the script fails. The error message will direct you to where the cause of the failure is logged.
- --log=
-
Logs the script’s output into the specified log file. For example:
%pre --log=/mnt/sysimage/root/ks-pre.log
For an example of a pre-installation script, see Example Pre-installation Script.
%post (optional) - Post-installation Script
You have the option of adding commands to run on the system once the installation is complete, but before the system is rebooted for the first time. This section must be placed towards the end of the Kickstart file, after the actual Kickstart commands, and must start with %post and end with %end. If your Kickstart file also includes a %pre section, the order of the %pre and %post sections does not matter.
This section is useful for functions such as installing additional software or configuring an additional name server. The post-install script is run in a chroot environment, therefore, performing tasks such as copying scripts or RPM packages from the installation media do not work by default. You can change this behavior using the --nochroot option as described below.
If you configured the network with static IP information, including a name server, you can access the network and resolve IP addresses in the %post section. If you configured the network for |
The following options can be used to change the behavior of post-installation scripts. To use an option, append it to the %post line at the beginning of the script. For example:
%post --interpreter=/usr/bin/python --- Python script omitted -- %end
- --interpreter=
-
Allows you to specify a different scripting language, such as Python. For example:
%post --interpreter=/usr/bin/python
Any scripting language available on the system can be used; in most cases, these will be
/usr/bin/sh
,/usr/bin/bash
, and/usr/bin/python
. - --nochroot
-
Allows you to specify commands that you would like to run outside of the chroot environment.
The following example copies the file
/etc/resolv.conf
to the file system that was just installed.%post --nochroot cp /etc/resolv.conf /mnt/sysimage/etc/resolv.conf %end
- --erroronfail
-
Display an error and halt the installation if the script fails. The error message will direct you to where the cause of the failure is logged.
- --log=
-
Logs the script’s output into the specified log file. Note that the path of the log file must take into account whether or not you use the --nochroot option. For example, without --nochroot:
%post --log=/root/ks-post.log
with --nochroot:
%post --nochroot --log=/mnt/sysimage/root/ks-post.log
For an example of a post-installation script, see Example Post-installation Script.
Example Kickstart Configurations
Advanced Partitioning Example
The following is an integrated example showing the clearpart, zerombr, part, raid, volgroup, and logvol Kickstart options in action:
clearpart --drives=hda,hdc zerombr # Raid 1 IDE config part raid.11 --size 1000 --asprimary --ondrive=hda part raid.12 --size 1000 --asprimary --ondrive=hda part raid.13 --size 2000 --asprimary --ondrive=hda part raid.14 --size 8000 --ondrive=hda part raid.15 --size 16384 --grow --ondrive=hda part raid.21 --size 1000 --asprimary --ondrive=hdc part raid.22 --size 1000 --asprimary --ondrive=hdc part raid.23 --size 2000 --asprimary --ondrive=hdc part raid.24 --size 8000 --ondrive=hdc part raid.25 --size 16384 --grow --ondrive=hdc # You can add --spares=x raid / --fstype xfs --device root --level=RAID1 raid.11 raid.21 raid /safe --fstype xfs --device safe --level=RAID1 raid.12 raid.22 raid swap --fstype swap --device swap --level=RAID1 raid.13 raid.23 raid /usr --fstype xfs --device usr --level=RAID1 raid.14 raid.24 raid pv.01 --fstype xfs --device pv.01 --level=RAID1 raid.15 raid.25 # LVM configuration so that we can resize /var and /usr/local later volgroup sysvg pv.01 logvol /var --vgname=sysvg --size=8000 --name=var logvol /var/freespace --vgname=sysvg --size=8000 --name=freespacetouse logvol /usr/local --vgname=sysvg --size=1 --grow --name=usrlocal
This advanced example implements LVM over RAID, as well as the ability to resize various directories for future growth.
First, the clearpart command is used on drives hda
and hdc
to wipe them. The zerombr command initializes unused partition tables.
Then, the two drives are partitioned to prepare them for RAID configuration. Each drive is divided into five partitions, and each drive is partitioned into an identical layout.
The next part uses these pairs of physical partitions to create a software RAID device with RAID1 level (mirroring). The first four RAID devices are used for /
(root), /safe
, swap
and /usr
. The fifth, largest pair of partitions is named pv.01
and will be used in the following part as a physical volume for LVM.
Finally, the last set of commands first creates a volume group named sysvg
on the pv.01
physical volume. Then, three logical volumes (/var
, /var/freespace
and /usr/local
) are created and added to the sysvg
volume group. The /var
and /var/freespace
volumes have a set size of 8 GB, and the /usr/local
volume uses the --grow option to fill all remaining available space.
The above example uses identifiers |
Example Pre-installation Script
The following is an example %pre section:
%pre #!/bin/sh hds="" mymedia="" for file in /proc/ide/h* do mymedia=`cat $file/media` if [ $mymedia == "disk" ] ; then hds="$hds `basename $file`" fi done set $hds numhd=`echo $#` drive1=`echo $hds | cut -d' ' -f1` drive2=`echo $hds | cut -d' ' -f2` #Write out partition scheme based on whether there are 1 or 2 hard drives if [ $numhd == "2" ] ; then #2 drives echo "#partitioning scheme generated in %pre for 2 drives" > /tmp/part-include echo "clearpart --all" >> /tmp/part-include echo "part /boot --fstype xfs --size 75 --ondisk hda" >> /tmp/part-include echo "part / --fstype xfs --size 1 --grow --ondisk hda" >> /tmp/part-include echo "part swap --recommended --ondisk $drive1" >> /tmp/part-include echo "part /home --fstype xfs --size 1 --grow --ondisk hdb" >> /tmp/part-include else #1 drive echo "#partitioning scheme generated in %pre for 1 drive" > /tmp/part-include echo "clearpart --all" >> /tmp/part-include echo "part /boot --fstype xfs --size 75" >> /tmp/part-include echo "part swap --recommended" >> /tmp/part-include echo "part / --fstype xfs --size 2048" >> /tmp/part-include echo "part /home --fstype xfs --size 2048 --grow" >> /tmp/part-include fi %end
This script determines the number of hard drives in the system and writes a text file with a different partitioning scheme depending on whether it has one or two drives. Instead of having a set of partitioning commands in the Kickstart file, include the following line:
%include /tmp/part-include
The partitioning commands selected in the script will be used.
Example Post-installation Script
The following is an example %post section:
# Start of the %post section with logging into /root/ks-post.log %post --log=/root/ks-post.log # Mount an NFS share mkdir /mnt/temp mount -o nolock 10.10.0.2:/usr/new-machines /mnt/temp openvt -s -w -- /mnt/temp/runme umount /mnt/temp # End of the %post section %end
The above example mounts an NFS share and executes a script named runme
located at /usr/new-machines/
on the share. Note that NFS file locking is not supported while in Kickstart mode, therefore the -o nolock option is required.
Want to help? Learn how to contribute to Fedora Docs ›